Il rappresentante dell'Italia, Piccioni prende oggi la parola alle Nazioni Unite

Il rappresentante dell'Italia, Piccioni prende oggi la parola alle Nazioni Unite SI RIAPRE IL DIBATTITO PER LA CRISI NEL LEVANTE Il rappresentante dell'Italia, Piccioni prende oggi la parola alle Nazioni Unite Nove capi delegazione espongono le loro tesi nella seduta odierna -1 rappresentanti della Norvegia e del Giappone stanno preparando risoluzioni che potrebbero trov are vasti appoggi dell'Assemblea - Mozione di Hammarskjoeld per il ritiro delle truppe anglo-americane Dal nostrlrcprrispohtlcntc NEW YORK, lunedì matt Oggi, olle ore 15,30, si riapre il dibattito sul Medio Oriente all'Assemblea Generale dell'Onu. Si attendono dichiarazioni del capi di ben nove delegazioni, fra cui 11 rappresentante dell'Italia, senatore Attilio Piccioni. Poiché i maggiori protagonisti della ci ini nel Medio Oriente (Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna), hanno già definito le loro posizioni, è improbabile che gli ulteriori interventi del rimanenti membri dell'Assemblea passano apportare elementi nuovi di rilevante importanza. L'attenzione degli osservatori si va concentrando invece sempre di più sull'attività che si sta svolgendo tra le quinte, e al centro della quale si trova la Norvegia. La delegazione norvegese sta infatti mettendo a punto un progetto di risoluzione che potrebbe for.se trovare un appoggio particolarmente ampio da parte dell'Assemblea. Hans Engen, vice-ministro degli Esteri norvegese, che aveva conferito sabato con Hammarskjoeld e coi capi delle delegazioni americana e britannica, ha lasciato capire che 11 lavoro di formulazione del testo è già così avanzato da permettere forse che la risoluzione sia presentata'all'Assemblea nella seduta d'oggi. Sebbene ieri al «Palazzo di Vetro» i corridoi ed i saloni fossero deserti, 1 contatti tra le varie missioni diplomatiche non sono cessati completamente. La ragione può essere trovata anche nel fatto che taluni Paesi, le cui vedute potrebbero trovare un appoggio considerevole in seno all'Assemblea, per esempio l'India e il Giappone, non avrebbero ancora rinunciato all'idea di presentare proprie mozioni separate. Se ciò avvenisse, diminuirebbero le probabilità per la risoluzione norvegese d'ottenere la prescritte maggioranza del due terzi. Con particolare attenzione Viene seguito anche l'atteggiamento del Giappone dopo che U delegato nipponico Fujiyama ha dichiarato che il ministro degli Esteri sovietico Gromyko lo aveva «incoraggiato » a perseverare nel suoi sforzi per la ricerca di una formula di compromesso che sia accettabile per tutti. La situazione rimane così ancora fluida ed è prevedibile che tanto il rappresentante norvegese quanto quello nipponico cercheranno di avere ancora altri contatti prima di presentare le loro mozioni. Secondo quanto si dice, il progetto norvegese, quello giapponese e le Idee esposte giorni addietro dal . segretario generale Hammarskjoeld presenterebbero sostanzialmente molte affinità. La mozione indiana farebbe Invece perno sul famosi « cinque princìpi » per la pacifica coesistenza enunciati alla conferenza di Bandung. Mentre attraverso a questo lavoro di sondaggi e di negoziati si cerca di arrivare ad una formula di compromesso che possa avvicinare le opposte tesi, si attende con vivo interesse la conferma delle voci secondo cui Hammarskjoeld sta tentando di promuovere sotto i propri! auspici e in forma privata delle riunioni del ministri degli Esteri delle tre Grandi Potenze con la partecipazione, in caso di necessità, della Rau e di qualche altro Paese afroasiatico. Se questa «piccola conferenza > potesse riunirsi, è evidente che i dibattiti sulle mozioni da proporre all'Assemblea verrebbero ritardati. Ieri sera si è potuto apprendere che la risoluzione di compromesso che verrà presentata oggi all'Assemblea generale chiederà ad Hammarskjoeld di prendere iniziative in Giordania e nel Libano in modo da giungere al ritiro delle forze statunitensi e britanniche. Il documento chiederà inoltre al Segretario generale dell'Onu di proseguire negli studi sulla possibilità, di sostituire le truppe anglo-americane con forze delle Nazioni Unite e di preparare piani per l'istituzione di una specie di e te per il potenziamento degli Stati arabi. Ham marskjoeld verrà infine invitato a riferire alla sessione ordinaria dell'Assemblea Generale che si aprirà il prossimo 16 settembre. Se la risoluzione verrà accettata, Hammarskjceld visiterà molte capitali del Medio Oriente, compresa quella della Rau. t. ua Il ministro degli Esteri sovietico Andrei Gromiko alla tribuna dell'Orni. (Radiofoto)

Persone citate: Andrei Gromiko, Attilio Piccioni, Gromyko, Hammarskjoeld, Hans Engen, Piccioni