Un messaggio di Gronchi e la visita dell'on. Segni di Antonio Antonucci

Un messaggio di Gronchi e la visita dell'on. Segni Concluse le manovre nella Buraygiu Un messaggio di Gronchi e la visita dell'on. Segni Truppe ed ufficiali vivamente elogiati -1 problemi delle unità corazzate e della motorizzazione della fanteria - Gli addetti militari stranieri alla riunione finale Gattinara, lunedì mattina. L'operazione di manovra « Freccia Azzurra 2 » si è conclusa ieri a Gattinara, centro direttivo, con una riunione finale, presente il ministro della Difesa, on. Segni. C'erano anche gli addetti militari americano, canadese, francese, greco, tedesco, turco e molti ufficiali superiori nostri, tra cui il generale Liuzzi, capo di Stato Maggiore dell'Esercito, il generale Mancinelli, capo, di Stato Maggiore della Difesa, il generale Re, comandante della III Armata, il generale Lorenzotti, comandante della regione nord-ovest Torino, il generale Albert, comandante delle forze terrestri del sud-Europa, il generale Lalatta, comandante della 5* A.ta.f. e il generale Lucini, comandante del III Corpo d'Armata e direttore delle manovre, il comandante della < Legnano, gen. Aloia, della < Centauro >, gen. Checchia, e il coordinatore dei giudici di campo, generale Fatuzzo. Il generale Lucini « ha raccontato! diremo così, in una nitida e sintetica esposizione, l'intera operazione dal Ticino ad oltre la Dora Baltea (27 luglio-2 agosto). C'è un nemico invasore dall'ovest che sfrutta la sua forza di preparazione e di sorpresa in un primo momento ma senza sconcertare la nostra difesa che ripiega in ordine e prepara il contrattacco. L'addestramento ben curato, permette "un'azione difficilissima com'è il passaggio del Ti- j cino, un agganciamento offensi-j vo immediato fino a ricacciare l'invasore sul Sesia. Lì, esso spera di fermarsi in < capisaldi > tattici e tradizionali, contro i quali interverranno armi nucleari in più punti, non tanto perché ce ne fosse bisogno quanto per nascondere il settore effettivo di attacco. L'arma nucleare, per il buon nome dell'umanità, non sarà forse mai adoperata ma è necessario prenderla in considerazione come se entrasse in combattimento da un attimo all'altro, donde queste manovre si sono pieoccupate di studiare la < bivalenza > fra il tradizionale e il moderno. I comandi, nell'ansia di far presto, hanno sollecitato interventi atomici al di là del ragionevole ma anche questo aarà oggetto di studio. Il generale Lucini ha espresso qualche dubbio sull'opportunità di spingere troppo oltre la motorizzazione della fanteria e la motorizzazione in generale. Per la conformazione del nostro suolo e per la densità della sua popolazione, i mezzi corazzati sono forse troppo ingombranti. Sempre secondo il generale Lucini, sì può forse sollevare qualche dubbio sulla bontà della concezione difensiva legata ai « capisaldi > o, come si dice meglio, « perni di manovra > perché il loro accentramento e profondità offrono un bersagliopiù micidiale alle offese atomiche di quanto non sia con la < linea > semplice o, per esprimerci all'antica, < trincea >. La offesa atomica ha un punto zero di arrivo e quattro cerchi di minori rovine successive. La « linea >, filiforme com'è, neutralizza la maggior parte dei cerchi. Dopo il generale Mancinelli ha parlato il generale Liuzzi. Egli ha cominciato con lo spiegare come mai l'esercito italiano, espressione di un popolo sinceramente amante della paoe, abbia scelto quest'anno un tema di operazione < in offensiva >. Ciò fa parte dell'arte stessa della guerra. La vittoria spetta sempre a quello dei due eserciti che, per ultimo, avrà saputo condurre l'offensiva più vigorosa. Queste sono manovre di studio. Così quelle del 1959 studieranno la ritirata. Egli ha spiegalo pure perché mai si è preso in esame l'impiego dei mezzi atomici: è « per non trovarsi fuori dalla realtà >, nemmeno considerata come ipotesi. Entrando in merito ad appunti precisi sullo svolgimento delle operazione, egli ha spiegato rtsvIsche la lentezza dei mezzi cc-j razzati eia inevitabile per la necessità di percorrere soltanto le strade, dove, tra l'altro, non era «tato interrotto il traffico civile. Inoltre, mentre nella guerra effettiva, la velocità, o meno, è in relazione all'efficienza del nemico immediatamente constatabile, nelle manovre sono i giudici di campo ad impone soste o ritirate. Ciò è ben lontano dal renderci reticenti sull'opportunità di potenziare i nostri mezzi corazzati. S; è fatto in realtà un uso eccessivo di atomiche supposte o imitate; ma ciò non basta a far condannare i <• capisaldi » a favore della « linea * che * morta nei 1917 non risusciterà mai più ». Quanto alla fanteria, essa « dovrà sempre saper combattere a piedi > ma è giusto ed intelligente che essa sia messa in condizioni di non considerarsi più « una massa amorfa rassegnata al martirio. Essa deve sentirsi agile, forte, abile, specializzata, sicura della vittoria >. Sia il gei.erale Lucini che il generale Liuzzi hanno avuto altissime parole di lode per Je truppe americane e per l'aviazione nostra che ha compiuto più di 800 ore di volo e che, provenendo da oltre 450 chilometri, arrivava fotografava e tornava con le fotografie sviluppate in 4 ore. Ha lasciato soltanto a desiderare come < intempestivo > quantunque eccellente come|tecnica, il lancio dei paracadutisti. Non va inoltre trascurato lo spirito di prudenza che con il movimento di migliaia e migliaia di veicoli non ha lamentato che un solo incidente: una gamba fratturata. [Alla fine della riunione l'ono-' revole Segni ha letto il seguente ! telegramma inviatogli dal presidente della Repubblica, onorevole Giovanni Gronchi: « Rammaricato che impegni inerenti mio ufficio non mi consentano presenziare come avrei desiderato fase Anale esercitazione "Freccia Azzurra 2" la prego voler recare agli ufficiali sottufficiali e truppe delle grandi unità che vi hanno partecipato mio compiacimento et mio vivo elogio per alto grado addestramento e per spirito di disciplina e di abnegazione da essi dimostrato. Il che testimonia come nostro esercito abbi:', raggiunto elevato livello efficienza operativa e siasi adeguato a nuove esigenze derivanti dall'impiego delle armi più moderne nel campo • tattico. Grande im- portanza viene anche ad as- sumere l'altro esperimento che l'esercito si accinge a compiere nel prossimi gioivi con l'operazione di approntamento della divisione "Trieste" integrata da- ufficiali sottufficiali e soldati richiamati dal congedo. Nella certezza che anche questa manifestazione avrà pieno successo pregola trasmettere a militari tutti grandi unità mio cordiale beneaugurante saluto.Giovanni Gronchi ». Al compiacimento e all'elogio del Presidente della Repubblica, l'on. Segni ha aggiunto i suoi, estremamente calorosi. Egli, che era stato già fatto segno a fe:tose accoglienze da parte della popolazione, è ripartito, sempre da Cameri, nel primo pomeriggio, alla volta di Roma. Antonio Antonucci

Luoghi citati: Cameri, Gattinara, Legnano, Roma, Torino, Trieste