Una diciassettenne trascina nei gorghi il giovane che cercava di salvarla

Una diciassettenne trascina nei gorghi il giovane che cercava di salvarla Tragico epilogo di una gita aziendale nel lago d'Iseo Una diciassettenne trascina nei gorghi il giovane che cercava di salvarla Le salme non sono state recuperate - Un nuotatore scompare nel lago di Levico - Un alessandrino sì tuffa nel Bormida e batte il capo sul fondo - Colpito alla testa da un sasso mentre fa il bagno Bergamo, lunedì mattina. Zm gita di un gruppo di novanta persone dipendenti di una ditta di Bergamo è stata funestata ieri da una duplice disgrazia: due giovani, Giuseppina Cattaneo di 17 anni, residente a Bergamo in via S. Caterina 60, ed Emilio ColombelH di SS anni, domiciliato ad Alzano Lombardo in via Locatelli 12, sono annegati mentre a Peschiera Maraglio, a Mont'Isola, stavano prendendo il bagno nel lago di Iseo. Il gruppo era arrivato nell'isola verso le ore 10,S0; in attesa dell'ora di pranzo, molti gitanti si erano incamminati per le strade del paese, mentre altri — i più giovani — avevano preferito sostare sulla spiaggia, in costume. La Cattaneo era stata fra i primi a scendere nell'acqua e ben presto i compagni, fra i quali il Colombelli, l'avevano seguita. Purtroppo all'improvviso la ragazza, che si era spinta al largo, annaspava e incominciava a gridare disperatamente. Il ColombelH, abile nuotatore, la raggiungeva in poche bracciate, afferrandola peri capelli, ma la giovane gli si avvinghiava contro con la forza della dispcrazio?ie, trascinandolo con sé nei gorghi del lago. Due altre persone, i coniugi Caironi, si gettavano a loro volta in soccorso dei due pericolanti, riuscendo ad avvicinarli; ma i gesti disperati dei due per poco non finivano per trascinare anche i Caironi sul fondo. La Cattaneo e il ColombelH andavano a finire nella profondità del lago mentre i coniugi riuscivano, seppure a stento, a salvarsi. Per tutta la giornata i vigili del fuoco di Brescia e i pescatori del posto hanno tentato il ricupero delle salme degli annegati, ma invano. I due gio vani giacciono almeno a SO metri di profondità e probabilmente prigionieri in un anfratto. Sarà ìiecessario ricorrere all'opera di sommozzatori' ed è probabile che nei prossimi giorni entri in azione la batisfera dei b •gamaschi Percassi e Pagani con la quale recentemente sono state ricuperate le salme della famiglia Beccaria di Brescia, che era precipitata nel lago con l'automobile nell'agosto del 1954. Nel TRENTINO è avvenuta un'altra sciagura. Il diciannovenne Angelo Pegoraro, da Romano (Treviso) à annegato nel pomeriggio di ieri nel lago di Levico in Valsugana. Con altri amici aveva noleggiato una barca per compiere la traversata del lago. A un tratto si è gettato in acqua con l'intenzione di raggiungere poi a nuoto la riva, ma dopo alcuni metri ha. perduto le forze ed è scomparso tra i gorghi. I ten fativi fatti per salvarlo sono riusciti' inutili. Fino a tarda sera la salma non era stata ricuperata. Ad ALESSANDRIA l'albergatore Pietro Settimo di 18 anni, da Spinetta Marengo nelVeffettuare, nel pomeriggio di ieri, un tuffo nel fiume Bormida, nei pressi del ponte ferroviario, ha. battuto col capo nel fondo ghiaioso, producendosi una vasta contusione cranica, Soccorso dagli amici, è stato ricoverato all'ospedale in prega, a « choc ». Poco lontano, l'elettricista Roberto Reineri di 1S anni, abitante in via Sant'Ubaldo, mentre si bagnava, è stato col pito alla fronte da un sasso lanciato da uno sconosciuto. Anch'egli è degente all'ospedale per una ferita al capo. Ad ACQUI il giovane Ermanno Avigo di Ì6 anni, recatosi a prendere un bagno nel torrente Erro, ha rischiato di annegare, risucchiato da un mulinello. Fortunatamente alcune persone si sono gettate in acqua in suo soccorso, traendolo in salvo quando ormai era allo stremo delle forze. Dopo oltre un'ora e mezzo di respirazione artificiale, l'Avigo ha riacquistato i sensi. E' stato dichiarato fuori pericolo. Cinque rivoltellate per strada Qualche giorno fa, Salvatore Grafia aveva venduto al Cristofaro una motocicletta che a parere dell'acquirente si era poi rivelata di valore inferiore al prezzo pagato. Così il « guappo » aveva preteso la restituzione di parte del prezzo, ma il venditore ambulante non aveva voluto acconsentire a restituirgli quanto preteso. Ieri il Cristofaro ha sorpreso il Grassia che in compagnia di un nipote si era recato in un bar di piazza Crispi. Il « guappo » gli ha ingiunto di seguirlo. Appena fuori, senza profferire parola, ha estratto la pistola ed ha sparato sino a quando zio e nipote non si sono abbattuti in una pozza di sangue. Soccorsi da alcuni presenti, i due feriti sono stati trasportati all'ospedale degli Incura bili dove Salvatore Grassia è giunto cadavere ed il nipote vi è stato ricoverato in gravi condizioni.