Nencini è giunto ventesimo

Nencini è giunto ventesimo SiwEjmstte le sspiGM*axiasG del "capitano 99 Italiano Nencini è giunto ventesimo MONT VENTOUX, lunedi matt. Il Mont Ventoux ha pronunciato 11 suo verdetto, La montagna, bianca nel suo scenarlo tremendo latto di pietre e di roccia, ha dato ragione alla classe e alla forza di Gaul. SI lottava a cronometro e la fatica disumana durava per 21 km, e mezzo, in un ambiente fantastico e impressionante dove la fri..- di Francia si era data festoso appuntamento. Ha vinto Charly Gaul. Dietro di lui, staccato di pochissimi secondi, è Anito Federico Bahamontcs. Nessuna sorpresa, la normalità assoluta. E Favero, pur disputando una prova onesta e coraggiosa, ha impiegato quasi tre minuti più di Geminiani. Il nostro alfiere ha perso la maglia gialla che è passata sulle spalle del trentatreenne francese, rotto a tutte le astuzie del mestiere. Nessuna sorpresa, ripetiamo: la normalità assoluta. La giornata non ha avuto accenti troppo favorevoli nemmeno per Geminiani. Il simpatico francese, nato in Romagna, era giunto ai piedi del Ventoux e delle Alpi protetto da un vantaggio di circa 10' nei confronti di Gaul, I pronostici della vigilia suonavano unanimi: se Geminiani sulle rampe ossessionanti fosse riuscito a perdere solo un paio di minuti da Charly, il trionfo finale con ogni probabilità gli avrebbe sorriso. Ma ieri « Gem », pur correndo con disperato entusiasmo, ha perso 6' nei riguardi di Gaul. E la classifica generale, che non soffre di inutili pietismi, parla in favore del lussemburghese: per Charly, il Mont Ventoux ha costituito l'ideale trampolino di lancio verso il grande successo, adesso tocca alle Alpi sottolineare l'indiscutibile superiorità dello scugnizzo, avviato verso il sensazionale trionfo. Una tappa a cronometro offre pochi spunti entusiasmanti. C'è un freddo ordine d'arrivo, ei sono le sue conseguenze in classifica. Gaul, forzando al limiti delle sue possibilità, ha dato la paga a tutti e nessuno ieri sera poteva gridare alio scandalo. Il ragazzo lussemburghese ha vinto, non Bolo, ma ha raggiunto l'obiettivo che si proponeva, quello di staccare 1 suol diretti avversari dj un limite di tempo tale da garantirgli, all'HO per cento; il trionfo, con la sola precauzione (da parte di chi racconta le cronache del Tour) delle sorprese, che possono sempre capitare e che in genere non capitano mai. Chi era in grado di ostacolare Gaul nella sua ascesa verso il primato? Gli italiani, prima degli altri. Non lo diciamo per nazionalismo, era Favero che in fin dei conti comandava la graduatoria. Ebbene, Favero si è pescato da Gaul circa 8', dal primo posto è rotolato al secondo, ed è cosa normale, viste le reali possibilità di un atleta che, in patria, sbriga d'abitudine le funzioni di gregario di Monti e di Astrua. Itesti.imn.4ra gli italiani, per comodità dì racconto, da Favero passiamo a Nencini. Una delusione. Una delusione, tanto vale essere sinceri. Gastone e finito 20", superato da uomini che si chiamano Annacrt ed Ernrer. Nun vale la pena di Insistere. Mal di stomaco, cattiva digestione, un disturbo qua, un disturbo là. Possibilissimo. I.a realtà delle cifre, però, non guarda in faccia ai vari malanni. Nencini nutriva scarse speranze, quelle poche speranze le ha affossate sulla rampa del ' Ventoux. Dagli italiani passiamo ai francesi della nazionale. Biechi di prosopopea, gli uomini del signor Bldot non nascondevano le loro aspirazioni, che poggia vano su due elementi di classe eccelsa, Bobet ed Anquetll, e su un uomo di classo modesta, ma comunque tenace e robusto, Gilbert Bauvln. Anche per i francesi, nonostante la prosopopea, botte da orbi. Il migliore di loro è ancora stato Anquetll, e ci proviamo gUBto, perché da queste parti il povero Jacques, con questa storia della dama bianca francese, è piuttosto malvisto. Anquetll, nonostante la sua buona prova, è stato staccato da Gaul di oltre 4', senza-contare il minuto di abbuono toccato al lussemburghese per il successo di tappa. I discorsi lunghi sono inutili, non vi pare? Bobet ha perso qualcosa di pili, Bauvln è scomparso nella mediocrità che gli spetta di diritto. Gli applausi di turno, toccavano a Dnrrlgade. Darrigade odia la montagna, eppure si è piazzato bene: la classe non è aequa fresca, un campione re¬ sta sempre tale anche se lotta su un terreno che non si addice alle sue qualità. Le hanno buscate sode gli italiani, le hanno buscate sode i francesi. Gli spagnoli hanno ottenuto un ottimo secondo posto eon Bahamontes, ma sono crollati con Botella, nettamente al di sotto delle speranze che si riponevano in lui. I belgi hanno piazzato il solito trio Brankart, Flanckaert e Adriaenssens nelle posizioni ili comando, senza riuscire però a.spingere almeno uno dei tre uomini in modo tale da Infastidire Gaul, Poche pennellate bastano per completare il quadro, Bla pure In modo sommario. Qualche regionale francese che conosceva metro per metro il percorso ha trovato il suo momento di gloria. Dotto ha conquistato il terzo posto, Rohrbach il quinto, Annaert l'ottavo. Splendidi risultati, che, però, olla resa dei conti, lasciano 11 tempo che trovano. Una soddisfazione personale e momentanea, Il « Tour » non trova cioè tempo per interessarsi troppo di loro. Il '«Tour» è senza pietà. Guarda alla- classifica generalecosì come è stata sistemata dalla tappa del Ventoux. Geminia-ni, a spese di Favero, ha conquistato la maglia gialla. Due minuti e 1" sanzionano la sua attuale superiorità rispetto all'italiano, rimasto in seconda posizione, « Gem » potrebbe essere lieto del BUO piazzamento, se, al terzo posto, non incalzasse, Implacabile, Gaul. Il ritardo del lussemburghese è di S'43": quasi una bazzecola, con le montagne che ancora ci aspettano. Vengono poi, nell'ordine, 11 belga Gilbert Pesine'., barista delle Fiandre, a 6'8", e il suo compatriota, Flanckaert a 8'51". I distacchi si sono fatti pesanti. Sesto è Anquetll, • T27", 7. Brankart a 8'57", 8. Bauvin a fl'.V, 9. Botella, a 9'21", 10. Darrigade a 8'56" 11. Eouison Bobet a 10'18". E Nencini? Nencini è 15°, 11 buo ritardo ammonta a 14'64" ormai: il ritardo del mal di stomaco. I.a logica delle cifre non richiede commenti eccessivi. Restano sei tappe, durissime per il loro percorso, rese ancor più sfibranti dal caldo che imprigiona il « Tour » In una vampa Infuocata, 81 sommano gli .sforzi, la resistenza del corridori è posta a difficilissima prova, queste « Tour » è arduo, troppo arduo, i corridori non sono automi che ai possono caricare a comando di giorno in giorno, ordinando sempre nuove fatiche. Non una parentesi di riposo: è disumano. Ieri 1 superstiti della gara hanno valicato il Ventoux, da oggi a mercoledì ci sono le Alpi da superare. Poi una tappa senza eccessive difficoltà, poi una nuova tappa a cronometro. Poi, finalmente, 820 km. prima dell'ultimo traguardo. E' questa fatica che ancora lega le previsioni. Ha vinto Gaul — vien voglia di affermare dopo II responso del Ventoux. Ma la prudenza consiglia un certo riserbo. Ormai è una questione di resistenza fisica. Gaul è 11 ohi forte, tutti sono d'accordo. Se Gaul è anche 11 più resistente, il successo non gli sfuggir* di mano. Solo Geminiani può realizzare- l'impresa di tener duro. Ma sarebbe un miracolo. E I miracoli al « Tour », di solito, non succedono. Di solito vince il più forte. GIGI BOCCACINI Qeminiani ritorna ad indossare la maglia gialla al traguardo di Ventoux (Telefoto)

Luoghi citati: Francia, Romagna, Sesto