Il miliardo e mezzo per evasione al fisco dovrà essere pagate dal Giuffrè o dagli intermediari di Giovanni Giovannini

Il miliardo e mezzo per evasione al fisco dovrà essere pagate dal Giuffrè o dagli intermediari Il 23 settembre è trascorso senza i rimborsi promessi Il miliardo e mezzo per evasione al fisco dovrà essere pagate dal Giuffrè o dagli intermediari ha Guardia di Finanza ha già nelle sue mani una lista di alcune centinaia di collaboratori del "banchieMulte da uno a 37 milioni inflitte dalla Iributaria a sette procacciatori di denaro per il commendatore re (Dal .astro inviato speciale) Bologna, 23 settembre. Da vecchio e consumato attore, lo straordinario signor Giuffrè conosce perfettamente la teorica di far seguire alle più clamorose battute ad effetto il giusto perodo di silenzio, e, dopo aver fatto risuonare ieri la scena della sua voce tonante, è nuovamente scomparso dietro le quinte, seguito dal fedele codazzo delle comparse. Ora, sempre nascosto in sconosciuta terra, sta di sicuro fregandosi le mani, anche per la convinzione di avere « rubato il tempo > al Ministro delle Finanze, anticipando lui, alla vigi'ia della riunione del Consiglio e della discussione alla Camera, la cifra dell'ammenda che la Tributaria gli ha contestato. Sembra, invece, che qualcuno dei suoi (il commendatore ha dichiarato-di non leggere i giornali) si sia seccato perché ci siamo permessi di far seguire; aappG«dtcgsefpda2recavsiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiii iiiiiii alla sua battuta di ieri qualche aggiunta nella nostra edizione pomeridiana di oggi. Dobbiamo, purtroppo, insistere. Il signor Giuffrè si era limitato a dire: « Ho dovuto prendere visione del verbale di accertamento di trasgressione tributaria notificatomi ieri per ordine del signor Intendente, dott. Montesano, il quale mi avverte che entro quindici giorni potrei definire bonariamente il contesto, pagando la complessiva somma di 1 miliardo 487 milioni, oltre al bollo di quietanza di lire 2050 >. All'ironica prosa del commendatore sarà bene far seguire quella, anche se burocratica e contorta, della Tributaria, la cui notificazione è rivolta anche ad altri sette personaggi già noti ai lettori di queste cronache: il ferrarese rag. Quarto Casarottl, che viene ancora una volta confermato come 11 principale intermediario laico; la signora Jole Soglia di Casola Valsenio, uno dei centri ai quali più si rivolsero le benefiche cure dell'* Anonima »: don Otello Grandi, don Filippo Bregoli e don Walter Gaini, gli ormai celebri parroci di Runco, Gambulaga e Masi Torello, paesi tutti nella zona d: Portomaggiore; mons. Adriano Benvenuti, già amministratore nella Curia estense, ed ora titolare di una parrocchia periferica; don Giovanni Geminiani, parroco di S. Andrea a Casola Valsenio. £ tutti e otto questi personaggi è stato notificato che, con verbale redatto dal Comando della 14* Legione Territoriale della Guardia di Finanza di Bologna, in data 13 settembre 1958, sono state accertate violazioni alla legge 19-6-1940, numero 162, e successive modificazioni, ed al D. L. 3 maggio 1948, n. 799, art. 12. Il comm. Giuffrè ha, cioè, instaurato rapporti con le suddette persone e con altre, costituendo, mediante afflusso di capitali, un'unio- ne di forze eeomoniche (per il potenziamento della sua già esistente impresa), e, quindi, giuridicamente da inquadrare fra le associazioni in partecipazione disciplinate dall'art. 12 del D. L. 3 maggio '48, erogando alle medesime suddette persone e ad altre contributi per un ammontare complessivo di 21 miliardi 241 milioni 753 mila 500 lire. E ciò senza aver corrisposto l'Tge do- uta In lire 637 milioni 2ó2 -niia 605. Per uesto reato la legge prevede una pena pecuniaria variabile da due ad otto volte la Ige non corrisposta: in questo caso, quindi (637 milioni), da 1 miliardo 274 milioni a 5 miliardi V milioni. Al Giuffrè la Finanza ha deciso di contestare un sesto della pena massima, e cioè 1 miliardo 486 milioni 924 mila 795 lire (comprese le famosp 2050 lire del boli» ). Ginvan Battista Giuffrè viene dichiarato respcnsnl,ile in solido con gli altri sette per i seguenti rispettivi importi: rag. Quarto Casarotti 37 mi lioni 377.050; don Otello Grandi 18.482.050; don Bregoli 3 milioni 677.050; don Gaini 2 milioni 732.050; Soglia Jole 1.822.715; mons. Benvenuti 1 milione 682.050; don Geminiani 1.542.050. Ci è stato chiarito oggi che le pene pecuniarie dei sette sono coperte da quella com plessiva del Giuffrè: se il commendatore paga il suo miliardo e mezzo, essi non dovranno sborsare niente; se non paga, dovranno versare le cifre rispettivamente indicate per ciascuno. In altri termini, per il movimento dei 21 miliardi lo Stato esige il miliardo e mezzo e lo chiede al Giuffrè: se costui, per una ragione qualsiasi, non lo versa, la Finanza cercherà di incassare la stessa cifra complessiva dai < clienti >, sommando le cifre da loro dovute e che, tutte insieme, devono appunto fare un miliardo e mezzo. Stando cosi le co^c, a detta degli esperti da noi — che esperti non siamo — interpel lati, all'interrogativo « Giuffrè rimborsa o non rimborsa i quattrini affidatigli? > si aggiunge oggi per decine o centinaia di intermediari altrettanto drammatico quello: « Giuffrè pagherà o non pagherà la pena pecuniaria? », Egli ha quindici giorni di tempo per accettare o meno la contestazione: in caso negativo l'Intendenza gli ingiungerà di pagare una cifra che potrebbe essere anche superiore'a! quella propostagli oggi. Contro la definitiva ingiun zione Giuffrè potrebbe appellarsi a colui che considera il « gran nemico >, al Ministro delle Finanze. Prospettiva poco allegra, tanto che nella sua sapida dichiarazione di ieri il commendatore si è riservato di ricorrere o meno, mettendo addirittura in dubbio l'equità del suo eventuale ultimo giù dice. Cose '.he capitano: è l'inquisito banchiere senza banca a mettere sotto accusa il Mi nistro delle Finanze. Battute farsesche a parte, sta di fatto che ormai il commendatore sta per essere chiamato a versare al fisco una cifra enorme. E, a quanto sembra, se non pagherà lui, saranno altri a pagare. Un nuovo motivo di allarme si è aggiunto, e non soltanto per i sette citati oggi, ma per le altre decine di intermediari che la Guardia di Finanza, dando una bella prova di efficienza, sta identificando un po' dappertutto attraverso l'Emilia e la Romagna. Perseguendo il suo scopo limitato all'accertamento delle violazioni fiscali, essa sta, a poco a poco, scoprendo il mosaico della struttura e del funzionamento dell'Anonima Banchieri. Tanto più fredda questa doccia per tutti gli intermediari, e di riflesso per le loro migliaia di clienti, in quanto segue di poche ore la baldanzosa dichiarazione del Giuffrè di pagare tutti. In giugno il commendatore aveva detto che al 23 settembre avrebbe dato inizio alla liquidazione: siamo alla mezzanotte, ma da nessuna parte ci viene segnalato il dilagare del preannunciato fiume d'oro. Giovanni Giovannini

Luoghi citati: Bologna, Casola Valsenio, Emilia, Masi Torello, Portomaggiore, Romagna