Vivaci confronti tra il Flogna e gli imputati che lo favorivano di Giovanni Trovati

Vivaci confronti tra il Flogna e gli imputati che lo favorivano Atmosfera accesa ai processo di Pi nero io Vivaci confronti tra il Flogna e gli imputati che lo favorivano /( Commerciante fallito sostiene di aver dato regali e somme di denaro agli im,■ piegati di banca diventati suoi amici - Ora tutti negano - Coloro che acquistavamo la be zina sottocosto dicono di non aver saputo che egli vendesse in perdita ifjDnZ- nostro inviato sposiate) t', .: Pinerolo, 8 settembre! ■jl /TribunrJe -Jia. conclùso l'interrogatorio. di pietra 5FlogjiaV-'il commerciante fallito, poi ,ha sentitp tre altri imputati, il dott. Domenico Abbamonti, amministratore della Sapav, Michelangelo Carlod, già. direttore a Nichelino della-filiale della Banca Torinese Balbis Guglielmone, e Luigi ambsolelistpApbeliMolino, già impiegato della i Banca di Cavour, filiale di To- mrlno. E' stata una udienza mo- cvimentata 'perché ogni volta Qche gli altri imputati, per di- actl'sgClannRdndBnccrRgddrsdadfendersi, si scagliavano contro il Flogna, quésti imperterrito dava fóndo ai suoi ricordi e dàlia inesauribile memoria tirava, fuori r.uovi elementi di accusa e nuove precisazioni. •.Ha dichiarato che il maggiore Navale nel marzo scorso andò a trovarlo a Pinerolo per presentargli un commerciante genovese il- quale era. disposto ad acquistare gasolio e benzina alle condizioni dei Tanzi di Parma. « Mi arrabbiai con lui — ha detto stamane il Flogna — perché continuava a propormi di vendere in perdita-.' Feci condizioni che il comniprciante genovese non accettò ». Voleva un anticipo di 6 milioni e pagamento 6 giorni prima'della consegna. Ma era pempre più pressato dal bisogno di denaro (la sua posizione^fihanziaria stava crollando: il fallimento arrivò. il mese seguente) ed allora telefonò al generale Luchetti avvertendolo chq era pronto a scendere di qualcosa nel prezzo. Il gene rale gli rispose che avrebbe sentito il commerciante di Genova e gli avrebbe fatto sapere la decisione con un tele gramma. Fu negativa. ' Il Flogna vendette gasolio anche alla Sapav di Pinerolo. L'amministratore di questa società, il dott. Domenico Abbatrionti, di 41 anno, residente a Pinerolo, difeso dall'avv. Albasio, è imputato di incauto acquisto « per aver comperato il gasolio ad 81 lire il chilo, prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato ». Egli aveva acquistato carburante dal grossista- pine-rotese-' al tempo della crisi di 3uez pagandolo 90 lire, ad un prezzo quindi rimunerativo. Tornata la normale disponibilità cessò di rifornirsi dal Flogna. Si trovarono un giorno al Credito Italiano ed il Flogna gli chiese quanto pagasse il gasolio. « Lo trovo ad 82 lire ». « Ebbene io glielo dò ad una lira di meno ». L'accordo fu concluso. Stamane il dott. Abbamonti ha dichiarato: «Non sapevo che vendesse in perdita. E mai me lo disse ». Il Flogna ha ammesso: «E' vero. Gli dissi soltajito che il prezzo di cartello era di 88 lire e non credevo che lo trovasse a 82 lire. Non gli spiegai apertamente che perdevo ». Il presidente dott. Vallauri gli ha chiesto se rispondeva dl1mmzafcaVcFn4hfduHa a verità che tutto il suo commercio assurdo, che l'incredibili: giro di dei aro era nato soltanto dalla necessità inizia» le di coprire un debito di 2 milioni; « Proprio cosi» ha risposto l'imputato chinando il capo ed allargando "le braccia. Allora si è alzato l'avv. Obert per . protesti're che è impossibile: «Ma si può credere che egli per trovare due o tre milioni in un anno e mezzo abbia manovrato quasi un miliardo con ■» Credito Italiano? -E Quanta e stato il giro con le altrTe R^hche? », Ha chiesto che fossero ricercati i rendiconti dei movimenti di denaro che egli ebbe con l'Istituto Bancario Piemontese, agenzia di corso Racconigi a Torino, con la Banca di Cavour; filiale di Torino, con la Banca Torinese Guglielmone e Balbis, filiali di Nichelino e Vigone, con il Banco di Roma di Pinerolo, con il Credito Italiano di Torino.-Si.sono opposti l'avv. Fiascoparo di parte civile ed il P. M. dott. Benedicti perché non vedevano alcuna utilità, ai fini processuali, di complicare gli incartamenti. Il Tribunale, aderendo alla proposta dell'avv. Romagnoli, difensore del Flogna, si è riservato di decidere dopo aver sentito il curatore del fallimento. Una risposta parziale alla richiesta dell'avv. Obert c'è stata subito con la deposizione dell'imputato Carlod: egli ha affermato che nella sua filiale di Nichelino in cinque mesi liisdStifidggzagcvNsmfdrtipdal novembre del 1956 all'apri-i ale del 1957 il Flogna manovrò s162 milioni e rotti. Quindi sia- mmo già ad un miliardo e mez- sm circa con due banche zo circa con ciue oancne. Michelangelo Carlod di 64 •j? *„ „ td;„0,.„!« a\ oanni, residente a Pinerolo di- feso dagli avv. Serafino e Zac- £cone, e accusato di truffa per Lavere autorizzato la filiale di Vigone, della sua stessa ban- ca, a pagare tre assegni dcllFlogna per i quali non v'era-j no i fondi di copertura. « Ho l 40 anni di onorato servizio ■ - j ha incominciato — e mai mijfu mosso un rilievo. A 30 anni i di età il mio accusatore ha già. un seguito di imputazioni gravi, i Ho aperto un conto corrente |a suo nome perché autorizzato dal mio direttore generale rag. Bruera. Il deposito era dato da due assegni a firma I Michelino Bella e Francesco.Bertone (ora si sa che erano jfirme false, di persone inesi- istenti). E' vero che autorizzai ]il pagamento dei tre assegni iscoperti, ma questo rientrava jnel mio potere discrezionale jdi dirigente di filiale. Lo si fa;comunemente» Ha negato di aver ricevuto in denaro per 150 ■compensi mila lire, ha ammesso il rega- j. .qUa'°- ° ?lnqU<? Pi i<Ma no — e intervenuto il,Flogna — non dica cosi. Ha preso anche del denaro. Io glielo porgevo, lei diceva che'non lo voleva, ma allungava ' la mano e... >. E ha ripetuto il gesto di chi afferra e mette in tasca. Luigi Molino di 32 anni, residente a Torino in via Corte d'Appello 6, difeso dall'avv. Salza, è accusato di aver fatto pagare 60 assegni sui quali il Flogna aveva messo la falsa firma di Francesco Bertone e di aver • cancellato su 6 assegni la firma di girata del Flogna apponendovi in sostituzione, firme di fantasia. , Pure JUi -ha respinto ogni addebito* «E' vero che passai gli 80 assegni alla stanza di compensazione, ma non sapevo" che" la firma fosse falsa. Non é vero che alterai con la scolorina i 6 assegni >.• Ha ammesso di avergli consegnato, fuori della banca, il cartellino da compilare per il conto corrente a nome Francesco Bertone: «Ma per una cortesia, perché lo facesse firmare al Bertone che ritenevo fosso un suo dipendente, non di certo perché lo firmasse lui ai nome dell'altro ». Flogna — Ma va là che lo sapevi. Ti facevi pagare 100 mila lire al mese i tuoi favori. Molino — Non è vero, non mi hai mai dato un soldo. Tu menti ». Avv. Salza — Su 80 assegni ben 40 portano la firma di girata Flogna. Perché doveva cancellare quel nome su 6 assegni? Flogna — Lo ha fatto per darmi una prova che ben meritava le 100 mila lire al mese. Adesso capisco che era un pretesto per raggirarmi. ' La udienza è finita con un contraddittorio vivace a tre, che proseguirà domattina. Giovanni Trovati