Due uomini si son tolti la vita per l'angoscia di rimanere soli

Due uomini si son tolti la vita per l'angoscia di rimanere soli Due uomini si son tolti la vita per l'angoscia di rimanere soli Da poco avevano perduto la moglie - Uno si è sparato una fucilata, l'altro si è avvelenato con il gas - Un terzo suicidio: ammalato, si getta dal 5° piano Due uomini, vinti dalla solitudine per la perdita della moglie, si sono tolta ieri la vita: uno sparandosi con il fucile da caccia, l'altro avvelenandosi con 11 gas. Al primo piano di via Rivaros;sa 23 abitava il settantacinquenne Giuseppe Cavaliere vedovo da tre mesi. La consorte si era spenta | dopo lunghe sofferenze, provocate | dall'arteriosclerosi ed egli l'aveva 1assistita amorevolmente fino ai j l'ultimo. Nella stessa casa, nell'al j loggio dirimpetto, abita una figlia 'sua. con il marito e una bambina, ! Fino a pochi anni fa, il Cavaljlero era un appassionato caccia jtore e conservava tuttora una dop | pietta calibro 12. Ieri alle 12,45, vinto da una crisi di sconforto, la prese, legò un pezzo di spago al grilletto e fissò l'altro capo del cordino ad una scarpa, per mezzo di un lembo di cuoio inchiodato sulla suola. Ritto in mezzo alla cucina, lo sventurato si appoggiò le canne del fucile al mento e col piede fece esplodere la carica. Stramazzò sul pavimento, fulminato. affetto. I due coniugi abitavano al terzo plano di via Massella 107 Dopo la morte della donna il Sac- Del secondo dramma della so Utudine è stato protagonista Lorenzo Sacchero, di 56 anni, ope ralo delle Ferrovie. Circa un me se e mezzo fa, una sincope cardiaca lo aveva privato della moglie, a cui era legato da tenero chero era caduto nella più nera disperazione, e al vicini di casa e ai conoscenti aveva più volte confidato la sua angoscia, ma nessuno immaginava che le consegu"nze sarebbero state Irreparabili. Ieri mattina, Invece di andare al lavoro, il Sacchero stese una coperta sul pavimento della cucina e vi si sdraiò dopo aver staccato il tubo del gas dal bocchettone. Molte ore dopo, verso le 13, le esalazioni che si diffondevano sulle scale misero in allarme 1 casigliani. Vennero avvertiti il commissariato e la Guardia medica. Sfondata la porta venne scoperto il cadavere dello sventurato. Una lettera, indirizzata alla polizia e collocata sul tavolo, rivelava, le cause del suicidio. — Un altro suicidio si era verificato nella notte fra domenica e ieri, verso le 3. Un inquilino dello stabile numero 71 di via Palazzo di Città, rincasando poco prima delle 4, aveva scorto nel cortile un corpo sfracellato. Era quello del pensionato Enrico Gilardino di 70 anni, che abitava al quinto piano con la moglie Maddalena Maffiotti, di 63 anni. Il Gilardino, che fino a qualche anno addietro era porta-bagagli alla stazione, soffriva di asma e arteriosclerosi. L'altra notte, durante un attacco del male, decise di farla finita: senza svegliare la moglie scese dal letto, spalancò la finestra e si gettò nel cortile. La morte è stata istantanea. — Il ventitreenne Luigi Ardito ieri nella sua abitazione di via Giavcno 32 ha ingoiato alcune compresse di barbiturici, a scopo suicida. I medici dell'Astanteria Martini, dove è stato tempestivamente trasportato, lo hanno messo fuori pericolo con la lavatura gastrica. Il giovane non ha voluto rivelare i motivi del suo gesto.

Persone citate: Enrico Gilardino, Gilardino, Giuseppe Cavaliere, Lorenzo Sacchero, Luigi Ardito, Maddalena Maffiotti