L'improvviso decesso dopo un giorno di fatiche

L'improvviso decesso dopo un giorno di fatiche L'improvviso decesso dopo un giorno di fatiche Roma, 5 settembre. Viva commozione ha destato l'improvvisa scomparsa dell'on. prof. Raffaele Paolucci conte di Val Maggiore, direttore della Clinica chirurgica dell'Università di Roma, medaglia d'oro al Valor militare, deputato per il Pnm. Avvolta in un candido lenzuolo, la salma è stata composta nello studio. Sulla parete di fondo della stanza, ricolma di libri e di fotografie di personaggi illustri che avevano voluto dimostrare all'uomo di scienza e al coraggioso soldato riconoscenza e ammirazione, campeggia una grande bandiera tricolore. Due commessi della Camera del deputati e due marinai prestano servizio d'onore. Per tutta la giornata una folla composta di professori universitari, di medici, di discepoli, di uomini politici, di combattenti, e di amici è sfilata ininterrottamente dinanzi alle spoglie mortali del prof. Paolucci. Fra i primi hanno reso omaggio alla salma il presidente del Senato, Merzagora, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, on. De Meo, il segretario generale della Camera, dott. Piermani in rappresentanza del presidente Leone. Il presidente del Consiglio on. Fanfani aveva inviato alla famiglia dello scomparso il seguente telegramma: c Nome Governo et mio personale porgo sentite condoglianze per scomparsa on. Raffaele Paolucci rendendo omaggio alla sua illustre figura di cittadino di soldato di medico e di parlamentare >. La morte del prof. Paolucci è avvenuta improvvisamente. Ieri mattina eg!! aveva operato come di consueto nella clinica chirurgica ove era tornato anche nel pomeriggio. Allorché fece ritorno a casa la sera, palesò una certa stanchezza e soprattutto un dolore al cuore. Verso le undici si mise a letto e, indubbiamente comprendendo la gravità del suo stato, con la massima tranquillità pregò la figlia Nicoletta, che era al suo capezzale unitamente al marito professor Marcozzi, di chiamare il parroco dei Santi Apostoli, mons. Abate, che fu cappellano del 13° Fanteria della brigata abruzzese < Pinerolo » e con il quale era In rapporti da moltissimi anni. Ma quando il monsignore giunse il professor Paolucci era ormai spirato. I funerali avranno luogo domattina alle 9,30 nella chiesa dei Sette Fondatori in via Benevento. Nella lettera che egli ha lasciato e nella quale sono contenute le sue ultime volontà chiede che il corteo funebre abbia luogo senza sfarzo. Ha scritto inoltre di preferire ai fiori le opere di bene così come « ho fatto sempre io in tutta la mia vita». La salma sarà trasportata ad Orsogna in Abruzzo per essere tumulata nella tomba di famiglia, nella quale riposa anche la moglie, la signora Margherita Pollio, figlia del generale che fu già sottocapo di Stato Maggiore dell'esercito. Domani, dunque, dopo circa quaranta anni, sarà per sempre vicino a quella lapide che volle scolpita sulla Maiella per una larghezza di trenta metri per trenta e sulla quale è scritto: «Figli di Abruzzo morti combattendo dalle Alpi al mare e sepolti lontano, la Maiella madre vi guarda e vi benedice in eterno >. ««.

Persone citate: Abate, De Meo, Fanfani, Marcozzi, Merzagora, Paolucci, Raffaele Paolucci

Luoghi citati: Abruzzo, Orsogna, Pinerolo, Roma