Loi e Vecchiatto concludono alla pari un violento incontro sul ring di Milano

Loi e Vecchiatto concludono alla pari un violento incontro sul ring di Milano Oltre ventimila spettatori air appassionante contesa Loi e Vecchiatto concludono alla pari un violento incontro sul ring di Milano Tumultuoso finale: il pubblico aveva visto - giustamente - vincitore Loi e protesta contro il verdetto - Il triestino resta comunque campione d'Europa dei leggeri-Scortichini atterra Brisci e conserva il titolo italiano dei medi - Bruno Scarabellin k. o. (Dal nostro corrispondente) Milano, 5 settembre. Assalto al « Vigorelll >. Ad un certo momento i reparti della Celere, rinforzati d'urgenza, hanno dovuto blocoare taluni accessi, accrescendo all'esterno la ressa e la confusione. Automobili ammassate lungo tutte le vie limitrofe per un raggio di due chilometri e più. La stasi estiva deve avere < sensibilizzato > le folle, letteralmente affamate di sport, e quindi smaniose di tornare ai grandi spettacoli. Del resto, l'attesa questa volta non è andata delusa. Sul quadrato milanese i combattimenti della serata si sono susseguiti a ritmo battente, come piace agli appassionati, che ammirano la scienza pugilistica ma si entusiasmano di fronte agli epiloghi drammatici. L'ansietà maggiore, anzi la morbosità più accesa st è accentrata tutta sulla sfida tra Vecchiatto e Loi, sapientemente « montata > in base a una rivalità fresca ma già acre e polemica. Il combattimento ne ha risentito anche fin troppo, perché le cattiverie, le scorrettezze, le sventole dopo i « separatevi! », il tutto accompagnato dai fischi e dalle urla dell'enorme pubblico, hanno spesso allontanato la lotta dalle buone regole della cavalleria sportiva. Ma il tumulto più pauroso si è avuto al momento del verdetto, quando l'arbitro-giudice unico Gilardi di Napoli, dopo un'affrettata consultazione del suo taccuino, ha decretato la parità. Oggetti d'ogni genere sono volati sul «ring» e meno male che dalle curve' popolari troppo distami non era possibile lanciare qualcosa di peggio con probabilità di mira. Il vantaggio acquisito da Loi dopo quindici riprese risultava senz'altro netto e convincente, anche se la spavalda freschezza^del giovane avversario aveva dato molto filo da torcere al campione d'Europa. Tutti, anche i tifosi di Vecchiatto, presenti in buon numero, attendevano la" sconfitta dello sfidante, sia pure confortata da una prova onesta e in certi momenti anche valida e coraggiosa. Difatti il friulano fin dalla prima ripresa è entrato decisamente in azione, senza mostrare alcun timore. L'allievo intendeva superare il maestro e questi, pallido ma un po' beffardo, voleva non soltanto vincere, ma impartire anche una lezione pugilisti ca all'avversario. La classe e il mestiere del campione d'Europa, una volta sbollita l'acredine iniziale che non poteva giovare alla lucidità, hanno avuto spesso il sopravvento, sia pure, con energici ritorni da parte di Vecchiatto, duro e incalzante a volte, ma poro propenso a concludere e talvolta chiaramente a disagio di fronte ai colpi Improvvisi e impensati che il più esperto antagonista cavava fuori di sorpresa come un prestigiatore. Quando poi il campione d'Europa si è messo a fare sul serio mirando al risultato pratico più che al proposito di umiliare il giovane avversario, allora il distacco sljè fatto abbastanza.netto. IHa lasciato quindi assai per-i plessi il verdetto di parità, che pur confermando — in base al regolamento — il titolo di campione d'Europa al detentore Loi, ha premiato In misura eccessiva l'intraprendenza e la vitalità di Vecchiatto, che tuttavia ha fornito - una prova eccellente, tenuto conto s'intende del. valore dell'avversario. Ma Loi questa volta è stato proprio defraudato della vittoria e la dimostrazione ostile del pubblico protrattasi per oltre un quarto d'ora è apparsa in fondo più che giusta. Gli altri incontri sono" pure stati interessanti. Contrariamente alle previsioni l'indonesiano Ali Cramp ha liquidato in fretta il nostro Bruno Scarabellin. che pure aveva fino¬ ra vinto parecchi combattimenti prima del limite. Stavolta il k.o. è toccato a lui: classico e fulmineo. L'altro Scarabellin, fratello del precedente, ha invece costretto alla resa, pure rapidamente, il suo avversario, il pisano Burchi, salvato dal k.o. con il getto della spugna. Pure Scortichini, nel « match » di chiusura, si è sbarazzato presto del tarantino Brisci, spedendolo al tappeto per il conto definitivo alla 3a ripresa con una sventola di sinistro alla carotide e conservando cosi il titolo italiano in palio. Leo Cattini Mario Vecchriatto (a sinistra) colpito duramente al volto da Duilio Loi (Telefoto)

Persone citate: Bruno Scarabellin, Duilio Loi, Gilardi, Leo Cattini Mario Vecchriatto, Loi

Luoghi citati: Europa, Milano, Napoli