Una banda di ladri messa in fuga a colpi di pistola e di moschetto

Una banda di ladri messa in fuga a colpi di pistola e di moschetto Si erano portati a Bobbio con due muto rubato Una banda di ladri messa in fuga a colpi di pistola e di moschetto Sorpresi meutre forzavano l'inferriata d'un grosso magazzino - Per salvarsi dalla sparatoria abbandonano una delle macchine - Altri furti - Fallita impresa in un cinema A bordo di due macchine rubate a Torino — una « 1100 > e una « 500 C » — unr banda di ladri (pare fossero quattro) raggiungeva l'altra notte l'abitalo di Bobbio, nell'alta Val Pollice. I malviventi prendevano di mira il magazzino della cooperativa cascarla, dove, fra l'altro, erano depositate oltre 200 i ruote » di formaggio per un valore molto ingente. Scesi in cantina, i ladri s'impadronivano di una lunga scala a pioli: tornavano su in istrada, appoggiavano la scala alla facciata e s'arrampicavano sino alla finestra del magazzino. Con l'aiuto del «cric» di una delle auto, attaccavano l'inferriata e riuscivano a scardinarla. Ma credendo che lo stabile fosse disabitato, facevano un fracasso terribile: invece al primo plano stava dormendo un sottufficiale del corpo forestale, il brigadiere Malacarne, che si svegliava di soprassalto. Il Malacarne, stupito e seccato, balzava giù dal letto e s'affacciava alla finestra. Al suo apparire l'individuo che era sulla scala si lasciava scivolare velocemente sino a terra e andava poi ad appiattarsi in un fossato: gli altri arretravano verso le macchine ferme poco lontano. Il sottufficiale si rendeva conto della situazione e, presa da un cassetto la pistola d'ordinanza, esplodeva un colpo In aria, intimando ai quattro di fermarsi. Ma l'intimazione cadeva nel vuolo. Per cui il Malacarne premeva ancora il grilletto; inutilmente, però, in quanto l'arma s'era inceppata. Gettata la pistola, imbracciava il moschetto che ha In dotazione e apriva il fuoco contro la banda. Colti da terrore 1 ladri si disperdevano. Due fuggivano per 1 prati, due salivano sulla « 500 C » e s'allontanavano a grande velocità: sul posto rimaneva la « 1100 », risultata di proprietà del signor Giacomo De Negri, abitante in via Carlo Alberto, a Torino. Sul posto accorrevano poco dopo 1 carabinieri di Torre Pellice, al comando del maresciallo Mazzola. Venivano effettuate perlustrazioni e posti di blocco in tutta la vallata, sino a Pinevolo. Dei ladri, nessuna traccia. Pare tuttavia che siano stati raccolti gravi indizi a carico di un pregiudicato h„ avrebbc. fornllo ]e mdicazioni effettuare 11 « colpo ». „ . _.,,„.„ , .,,„ — Con la collaborazione della referibatidvecoquhacoretiInneceil scptidbohRpnampagcatiL18dienriI « fasespbngpSquadra Mobile, gli- agenti del commissariato Castello, sotto la direzione del dott. Fiore, hanno identificato e tratto in arresto 1 ladri che alla fine del mese scorso asportarono radio e televisori per circa un milione della ditta Cerrato, con sede in corso Vitto rio Emanuele 32. Gli arrestati so no Antonio Russo, di 24 anni, abi tante in via Barctti 31; Francesco Albanesi, di 26 anni, via Frinei po Tommaso 50; Alfredo Oliveri, di 25 anni, via S. Quintino 21, Paolo Ardu detto & Bruno », di 27 anni, senza fissa dimora L'operazione ha avuto inizio un paio di giorni fa, quando il brigadiere Petruzzelli e l'agente Cecchetti, che indagavano sul furto hanno avuto sentore che alla losca impresa non doveva essere estraneo un certo Bruno. Identificato per l'Ardu, costui è stato presto rintracciato e fermato. Dagli interrogatori e dalle ricerche compiute dal maresciallo Sanfet e dall'agente Piccolo della Squadra Mobile sono poi stati identificati e acciuffali i complici Russo e Albanesi. L'Oliveri è Btato preso ieri in singolari circostanze. Saputo dove abitava, gli agenti si sono recati al suo domicilio per eseguire una perquisizione. Mentre erano intenti alle ricerche, l'autista che 11 aspettava sulla strada ha visto arrivare il giovane, e prima che potesse fuggi- tenSll re gli 6 balzato addosso e lo ha fermato. In casa dell'Oliveri sono stati ritrovati parte degli oggetti rubati alla ditta Corralo. Sono stati inoltre rinvenuti libri e valigie di cuoio che si sospettano di provenienza furtiva. Le Indagini sul conto dei quattro, a carico del quali la Procura della Repubblica ha spiccato mandato di cattura, continuano. Si ritiene che siano responsabili di parecchi altri furti. Particolari accertamenti sono In corso nel confronti dell'Albanese, dimesso di recente dal carcero romano di « Regina Coeli », il quale sarebbe il capo della losca organizzazione. Nel pomeriggio di Ieri, a Volpiano, due giovani sono penetrati nel negozio di Angelo Rlccardino, mentre questi era nel retrobottega, e dal cassetto del banco hanno asportalo 20 mila lire. Il Riccardino si è accorto della loro presenza mentre stavano allontanandosi e si è lanciato all'inseguimento, subito Imitato- da alcuni passanti. I due sono stati cosi raggiunti e acciuffati. Consegnati al carabinieri, sono'stati identificati per I fratelli Dante e Angelo Libblatti, rispettivamente di 19 e 18 ann., girovaghi, senza fissa dimora. Ignoti ladri hanno sfondato ieri notte un armadio metallico nella direzione del cinema Vittorio Veneto, nella piazza omonima. I malfattori, che per attuare il « colpo » si erano probabilmente fatti chiudere nel locale dopo essersi nascosti al termine dello spettacolo, speravano di fare un buon bottino. Nel mobile, invece, non vi erano che mazzette di biglietti d'ingresso. In uno scom partimento dell'armadio era con mdasatenuto del denaro, 50 mila lire; [ ma poiché per raggiungerlo i ladri dovevano affrontare un altro lungo lavoro di scasso hanno preferito non correre altri rischi e andarsene a mani vuote. — Dalla giacca che il signor Enrico Arrighi Scarpon, abitante in via Legnano 26, aveva lasciato sulla propria auto in sosta in via Roma angolo via Bertela, ignoti ladri hanno portato via il portafogli contenente 150 mila lire, due assegni e la patente di guida.

Luoghi citati: Torino, Torre Pellice, Vittorio Veneto