Guerra trai cacciatori nella provincia di Cuneo

Guerra trai cacciatori nella provincia di Cuneo Ci sarà una causa davanti ai Vvihunaie Guerra trai cacciatori nella provincia di Cuneo l Comuni non accettano ie zone di riserva fissate dalla Sezione provinciale - Essi minacciano di denunciare coloro che saranno sorpresi a sparare senza il loro permesso (Dal nostro inviato speciale) Cuneo, 25 agosto. C'è nell'aria una minaccia di. guerra tra la Sezione provinciale dei cacciatori ed alcune Sezioni comunali o intercomunali : sabato è- stato chiesto l'ir.tervento del Prefetto. Ma già si afferma che una soluzione pacifica è improbabile e quindi dovrà intervenire la magistratura. Una tensione esisteva da tre anni circa e lettere e^àno state scrìtte arche al ministero, mà senza risultato. Dopo tanto pazientare adesso si è giunti ai ferri corti. Quasi tutta la provincia di Cuneo (tutte le valli ed anche le Langhe) fa parte della c zona' delle Àlpi> regolata da una speciale legge: la caccia è limitata a tre mesi all'annp.dai gmppclrdsEplrapsmprimi di settembre ai primi di|dicembre, perché la selvaggina è prevalentemente stanziale ed una caccia primaverile potrebbe in breve tempo distruggere il patrimonio faunistico. I comuni hanno la facoltà, con deliberazione del Sindaco, di costituire delle singole riserve sociali oppure di consorziarsi iw' riserve intercomunali. La Sezione provinciale • pretende, appellandosi alla legge; di fissare d'imperio i raggruppamenti delle. riserve comunali. Le Sezioni comunali invece, pur esse appellandosi alla legge, intendono di essere l'jbere nella scelta. .Promotore della lotta è Luigi Facelli, ex-maresciallo dei carabinieri, presidente della sezione dei comuni di Sale Langhe e di Sale San Giovanni, due paesi vicini, che si intravedono a sinistra della strada per Savona, pochi chilometri dopo Ceva. I due Sale hanno costituito una riserva con Priero, Montezemolo, Castelnuovo. In totale sono 6-7 mila ettari di buon terreno ricco di starne, di lepri e con qualche volo di pernici rosse. Vi possono cacciare i 120 soci locali, ossia che abitano nei cinque comuni, i quali pagano uri contributo di mille lire all'anno. Sono accettati come soci esterni una settantina di cacciatori della provincia, ai quali il contributo è elevato a 10 mila lire. Nessun altro può mettere piede entro t confini con cane e fucili: chi è sorpreso viene deferito al Pretore. Altra riserva simile comprende i comuni di Bossolasco, Murazzano, Marsaglia, Castellino. Una terza raggruppa i comuni della vai Mongla: Mombasi- glio, Viola, Battifollo, Priola. Gli autonomisti, chiamiamoli così, sono convinti di impedire che le zone siano spopolate di selvaggina con una caccia, incontrollata. Tale è 11 loro interesse e salvaguardare il patrimonio faunistico, che difficilmente accolgono come soci esterni cacciatori abili. Escludono a priori i liguri perché li ritengono troppo allenati. Ir Liguria il calendario venatorio va dalla metà di agosto alla fine di aprile o ai primi di maggio, perché alla selvaggina stanziale si alterna quella di passo. Per 8-9 mesi all'anno i liguri hanno il fucile in mano ed ogni colpo è una preda sicura. Niente liguri, quindi, semmai un alessandrino o un torinese. La sezione provinciale di Cu ^ „ consiglio diret . i - tlnvssativo, afferma che le riserve intercomunali così ridotte sono una beffa per i cacciatori di pianura e di città. Il benefìcio va soltanto a coloro che abitano in quei comuni. Si sa che il cacciatore vuol cammi nare, e quindi dovrebbe mu nirsi di tre, quattro, cinque tessere per passare da una riserva al'.'aitra con una spesa assurda. Seguendo i criteri degli autonomisti nella provincia di Cuneo si arriverebbe ad avere un centinaio di riserve. Lo spezzettamento ha portato a queste singolarità: li territorio di Caprauna con 1082 ettari è a disposizione di 3 cacciatori locali: Pietraporzio con 5 mila 300 ettari ha appena 10 cacciatori; i 13 cacciatori di Acceglio si godrebbero loro soli una riserva di 15 mila 200 ettari. Non è giusto dicono a Cuneo città, ed il consiglio direttivo ha costituito d'ufficio raggruppamenti più vasti: ogni riserva si estende per un'intera vallata, oppure comprende una trentina di comuni. Ad esempio Sale Langhe viene a far parte della riserva di Ceva con altri 24 comuni. La Sezione provinciale sabato ha fissato le riserve, secondo questi criteri, e oggi ha spedito i manifesti a tutti i comuni. I ribelli già hanno annunciato che respingeranno i manifesti e ne faranno affiggere altri da loro compilati. L'ex-maresciallo Facelli ed il sindaco e maestro elementare di Priero, Giovanni Viglino, hanno trascorso notti su notti a discutere il piano di battaglia ed hanno affidato la tu- tela dei loro interessi ad un legalo. Per legittima suspicione lo hanno scelto fuori provincia. E' un avvocato di Alessandria. Però il 7 settembre quando si aprirà la caccia che cosa accadrà nella provincia * granda>? A chi dovranno ubbidire i cacciatori? alla Sezione provinciale o a quelle comunali? g. tr.

Persone citate: Castellino, Facelli, Giovanni Viglino, Luigi Facelli, Montezemolo, Priola