Accecato dal lampo d'un fulmine sul balcone durante il temporale

Accecato dal lampo d'un fulmine sul balcone durante il temporale Ha perso ta vista un giovane di 17 anni Accecato dal lampo d'un fulmine sul balcone durante il temporale Ieri aera alle 22 si è scatenato sulla città un uragano di folgori - L'infelice, convalescente da un'operazione, era sul ballatoio del primo piano - Il grido dopo lo schianto: "vedo tutto buio !„ - Secondo i medici dell'Oftalmico dovrebbe guarire in pochi giorni o a Alle 22 di ieri sera un violento temporale si scatenava sulla città. Molti tuoni rimbombanti, molti fulmini che sciabolavano il cielo: infine un acquazzone furibondo che per una ventina di minuti ha allagato le strade, ostacolando il traffico e bloccando i passanti sotto i portici o negli androni. Durante il temporale si 6 anche avuto un episodio drammatico: un giovane è stato abbagliato dalla Rice di un fulmine ed è rimasto cieco. Protagonista della terrificante avventura è il diciassettenne Domenico Valenti, domiciliato al primo piano di via Genova 172. Il Valenti è nativo di Maieralo di Catanzaro e da due anni è immigrato a Torino: lavora rome fattorino presso l'Unione Farmacisti di via S. Anselmo 16. Di recente era stato operato di appendicite ed era a casa in mutua: i suol genitori, da qualche giorno, erano partiti per un breve periodo di vacanza al paese d'origine e l'avevano affidato allo cure di una sorella che abita poco distante. Ieri sera il Valenti era solo. Aveva caldo e usciva sul ballatoio verso il cortile a fumare unasigaretta. Scoppiava il temporale e il ragazzo si divertiva a guardare lo spettacolo grandioso e impressionante delle nuvole illuminate dai lampi. D'improvviso il Valenti udiva uno schianto (« Un rumore », dirà più tardi, « quale non avevo mai sentito nella mia vita») e scorgeva un bagliore terribile, una specie di vampata che gli passava a meno di un metro dalla faccia: per un attimo gli pareva d'aver messo la testa dentro un immenso braciere. Un fulmine era caduto nel cortile e l'aveva sfiorato. Il Valenti stramazzava all'indietro. Poi cercava di rialzarsi e s'accorgeva con orrore di non vederci più. Si rassava le mani sugli occhi. Era cicco. «Aiuto», balbettava. « Aiuto, sono cicco ». Si alzava, faceva due o tre passi, annaspava convulsamente, inciampava, cadeva, singhiozzando, lamentandosi. Lo sentiva un bambino di 10 anni, Pinuccio Petrone. che abita al piano di sopra. Il Petrone si sporgeva e demandava: — Cosa succede? Perché piangi? — Non vedo più... — rispondeva il Valenti — li fulmine mi ha accecato... chiama un dottore... La porta, dell'alloggio era solo accostata. I vicini entrarono, sollevarono l'Infelice che tremava e gemeva. Accorreva la sorella. Interveniva un'ambulanza della Croce Verde che trasportava il giovane alle Molinette. Qui i medici d1lIclrftISlllllllllllllltllllllllllllllllllllllllllllllltlllfllllllltlll di guardia lo inviavano all'ospeda12 Oftalmico. All'Oftalmico il Valenti veniva calmato e rassicurato. In realtà egli era affetto da accecamento, ma senza dubbio il doloroso fenomeno poteva considerarsi del tutto transitorio : unica forma r'.l cura, starsene a letto, tranquillo, in una stanza buia, cuavlacaa con gli occhi chiusi e coperti da un panno. Forse all'indomani avrebbe già riscontrato un notevole beneficio. Consolato, II Valenti, che sino a quel momento aveva creduto di dover restare cieco per sempre, se ne tornava a casa, assistito dalla sorella e da altri congiunti. Domenico Valenti, di 17 anni, sorretto dalla sorella e da un infermiere

Persone citate: Domenico Valenti, Petrone, Rice, Valenti

Luoghi citati: Catanzaro, Torino