L'Italia cerca di riconquistare la perduta supremazia schermistica

L'Italia cerca di riconquistare la perduta supremazia schermistica Per la prima volta in America i campionati mondiali alle tre armi L'Italia cerca di riconquistare la perduta supremazia schermistica ■ L'arma in cui i nostri atleti hanno le maggiori probabilità di vittoria è la spada - Poche speranze nel fioretto e quasi nulle nella sciabola - Le gare si iniziano domani a Filadelfia coi fiorettisti (Nostro servizio particolare) Filadelfia, 16 asosto. Con la suggestiva cerimonia d'apertura e la pittoresca sfilata delle SS nazioni partecipanti, per un complesso di circa S00 schermitori, verrà inaugurata domani a Filadelfia la IX edizione dei campionati del mondo di scherma maschili e femminili, a squadre e individuali. Il giorno successivo toccherà ai fiorettisti aprire le ostilità che proseguiranno per due settimane onde permettere la assegnazione delle otto medaglie d'oro in palio nelle quattro specialità In cui si articola lo sport delle armi. Attraversando per la prima volta l'Oceano questi campionati hanno costretto alla rinuncia totale o parziale parecchie nazioni europee, data l'onerosità della trasferta, ma in compenso interverranno Paesi dell'altro emisfero sinora presenti alle sole Olimpiadi, nonché un forte gruppo di apolidi ex-magiari espatriati dopo Melbourne negli Stati Uniti; l'importanza della manifestazione è inoltre garantita dalla j)artecipozione massiccia dell'Italia, della Francia e dell'Ungheria, all'avanguardia nella scherma mondiale unitamente all'Unione Sovietica e alla Polonia in eccezionale progresso nel dopoguerra. Pitrtroppo questo campionato si apre con una nota triste: la scomparsa dei fiorettisti egiziani, periti ?iel recente disastro aereo. Essi costituivano un virgulto nuovo della grande fioritura schermistica nel mondo, avevano assimilato molto da insegnanti italiani e francesi e portavano nelle competizioni la vivacità caratterrista dei neofiti. Entrando ora rapidamente nel vivo delle singole gare, secondo il tradizionale ordine di .svolgimento, notiamo che sin dalle primo battute si scatenerà una lotta palpitante e ricca d'incognite nel fioretto elettrico maschile in cui l'Ungheria dopo il colpo di mano .dell'ultima edizione a Parigi dovrà sostenere l'orgogliosa reazione dell'Italia e della Francia. I tre pilastri azzurri ' Edoardo Mangiarotti, Spallino e Bergamini, coadiuvati da Pellegrino e da Curletto tenteranno di ripetere le prodezze di Melbourne, mentre nell'individuale la palma del favorito spetta al redivivo olimpionico d'Oriola, nonostante la freschezza atletica dcll'« iridato » magiaro Fulop e di Gyuricza e la classe dei più sperimentati italiani. Privo della Cambcr, prossima alla maternità, sarà arduo per il quartetto delle nostre ragazze difendere il titolo magistralmente conquistato nei ludi parigini, sebbene la Co¬ lombetti, la Cesari, la Predaro- li, la torinese Bortolotti e <"a| esordiente Ragno abbiano beni affilato ad Uscio i loro fioretti per respingere il tremendo as-\salo dell'Unione Sovietica, dcM la Germania, della Francia o degli Stati Uniti, temibilissimi in campo femminile; anche la ventenne russa Zabelina non avrà un compito facile con tante concorrenti alla sua ambita successione. Per l'ennesima volta nel mirabile blocco dei nostri spadisti, trionfatori su tutte le pedane del mondo, verranno riposte le massime speranze di vittoria, confidando che t moschettieri torinesi. Anglesio, Delfino. Pellegrino e milanesi, Edoardo Mangiarotti, Pavesi, Saccaro. con l'immancabile vercellese Berttnetti ritrovino ne! clima ardente della battaglia l'impeto necessario per travolgere la rinnovata minaccia collettiva e singola dei francesi, guidati dall'* Idato » Moui/al, degli ungheresi con il famoso Sakomcs e dei numerosi outsiders americani, russi e australiani. Più modeste le nostre pietcse nella sciaoola, limitate ad un posticino neUe finali al fianco degli invitti fuoriclasse- dell'Ungheria Iacee.aito saia il confronto fra i rappresentanti ufficiali e gli espatriati, che a Kàrpàti. Kóvacs e Gerevich opporranno Kentzses, Hàmon, Magati e altrtj. degli scatenati ragazzi polacchi di cui è alfiere l'attuale campione mondiale Pawlowski. e dei gagliaidi russi, sempreché francesi e americani permettano tale ulteriore passo alla rtnascita dell'arma bitagliente nostrana. Il romano Ferrari, la rivelazione palermitana Calarese, il veti- tenne bolognese Cclanchini e il terzetto padovano Comini, i fratelli Narduzzi (avremmo però preferito in squadra il « tricolore» Chicca o Ravagnan del Club Scherma-l'o>ino) avranno una brutta gatta da pelare, szrlt sorretti come tutti gli altri az zurri dalla volontà di ben figurare dinanzi alla folta colonia locale di oriundi ita/ici e all'attesa di tutti alt sportivi italiani. Carlo Filogamò Lo spadista torinese Anglesio della squadra azzurra nrs