Diciotto ondate di caccia cinesi sorvolano l'isola nazionalista di Quemoi

Diciotto ondate di caccia cinesi sorvolano l'isola nazionalista di Quemoi Mao vuole richiamare l'attenzione su Formosa Diciotto ondate di caccia cinesi sorvolano l'isola nazionalista di Quemoi / reattori di tipo "Mig 15„ e "Mig 17„ si sono limitati a passare sopra le difese di Gang Kai-scek sfidando la reazione contraerea - Aspri attacchi della radio cinocomanista contro gli Stati Uniti <Nostro servizio particolare) 1 Pechino, 12 agosto. Alla vigilia della sessione straordinaria della Assemblea generale dell'Orni, la Gina popolare, che ne è esclusa, ha creduto opportuno richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale — in questi giorni concentrata sulla crisi del Medio Oriente — su un altro problema, duplice in apparenza, ma unico nella sostanza: la questione delle due Cine e di conseguenza l'aspirazione di Pechino ad entrare a far parte delle Nazioni Unite. Dopo il recente colloquio di Pechino, per il quale Kruscev fu costretto ad abbandonare i piani relativi ad un incontro al vertice nell'ambito del Consiglio di Sicurezza (la C;na di Ciang Khai-shek è appunto uno degli undici membri effettivi), Mao sembra ora deciso ad usare le maniere forti. Lo conferma una notizia giunta stamane da Taipeh nella quale è detto che/ alle prime luci dell'alba ben diciotto ondate di caccia a reazione comunisti del tipo <Mig 17 > e « Mig 15 » di costruzione sovietica hanno sorvolato la zona delle Quemoi, la roccaforte delle difese esterne di Formosa più a diretto contatto con la costa orientale del continente cinese. Raramente in questi ultimi quattro anni di tensione la Cina popolare aveva concentrato forze aeree cosi potenti nella zona di Formosa per una semplice dimostrazione di forza. I reattori cinocomunisti si sono infatti limitati a sorvolare le difese cinonazionaliste senza sganciare una sola bomba o un solo spezzone. Questa iniziativa militare da parte di Pechino non ha mancato, come era prevedibile, di suscitare immediatamente la reazione delle autorità politiche e militari di Formosa. Se ne è fatto interprete il primo ministro Chen Cheng il quale nel corso di una conferenza-stampa, riportata dall'agenzia ufficiale di Formosa, ha dichiarato che la nuova iniziativa di Pechino costituisce la prova tangibile delle intenzioni aggressive dei cinocomunisti contro l'isola: *Non vi sono dubbi — ha detto Chen Cheng — che i nostri nemici si preparano ad attaccarci. Noi comunque siamo UlIIIIIIIIIIIllEllllllIllllIlllllllllllllllllllllIllilllil pronti a riceverli e a restituire colpo su colpo >. In precedenza lo stesso primo ministro di Formosa aveva comunicato in seno all'*Yuan>, massimo organo supervisore del potere esecutivo del governo di Taipeh, che scopo dell'aziune aerea cinocomunista, la quale era stata preceduta da un violento fuoco di artiglierie, era quello di operare una ricognizione a vasto raggio lungo la zona delle Quemoi poste ad un centinaio di miglia a sud-ovest di Formosa. Chen ha precisato che i reattori cinocomunisti hanno compiuto ben novanta uscite, sfidando la rabbiosa reazione della contraerea cinonazionalista. Al tempo stesso la radio di Pechino ha violentemente attaccato gli Stati Uniti, accusandoli di intensificare i loro intrighi e le provocazioni nell'area di Formosa. « CI è stato comunicato — ha detto l'emittente cinocomunista — che alti ufficiali delle forze aeronavali degli Stati Uniti dislocati non solo a Formosa, ma anche in altri Paesi dell'Asia, stanno consultandosi con l'Alto Comando delle forze di Ciang Kai-shek. Gli scopi di questi contatti sono quanto mai chiari: « Rafforzare i contingenti acrei e navali americani nell'area di Formosa». L'agenzia comunista Nuova Cina ha dato notizia infine di una dimostrazione avvenuta oggi ad Amoy, la città portuale situato ad appena dodici miglia dalle isole Quemoi, nel corso della quale trentamila persone hanno chiesto l'immediato ritiro delle forze americane e britanniche dal Libano e dalla Giordania e la denuncia, dei piani aggressivi che Stati Uniti e Formosa starebbero concertando ai danni della Cina popolare. I manifestanti recavano cartelli nei quali si leggeva: « Americani e inglesi via dal Libano e dalla Giordania », « Americani è venuta l'ora di andarvene anche da Formosa ». J#-

Persone citate: Chen Cheng, Ciang, Ciang Kai-shek, Kruscev, Mao