Un dottore in auto con la famiglia aggredito con una scarica di fucili

Un dottore in auto con la famiglia aggredito con una scarica di fucili Presso PuPenno dopo la recente uccisione dei due "medici I Un dottore in auto con la famiglia aggredito con una scarica di fucili Vista la strada ostruita da due tronchi, era sceso dalla macchina per rimuoverli e in quel momento ha subito l'attentato • Colpito ad una mano, reagisce con la pistola mettendo in fuga gli autori dell'agguato - Ferito lievemente come la moglie e il figlio - Probabile vendetta della mafia (Dal nostro corrispondente) Palermo, 11 agosto. Dopo l'assassinio di due medici, i dottori Michele Navarro, e Giovanni Russo, avvenuto circa una settimana fa presso Corleone, un altro drammatico episodio — che indubbiamente si ricollega a questo duplice delitto — è accaduto ieri sera alle 21,30 nella campagna di Camporeale. Il medico dott. Alfredo Orofino di 36 anni, mentre si trovava in auto con la sua famiglia, è sfuggito prodigiosamente ad un nuovo misterioso attentato. Anche questa volta gli aggressori erano armati di fucili da caccia con cariaa <a lupara»; sembra quasi certo che essi abbiano agito per ordine della € mafia ». Per quali ragioni, perà, siano state ordì te queste imboscate ancora non è dato sapere a causa dell'omertà e della paura. Lo stesso dott. Orofino, in terrogato dai carabinieri ha ri¬sposto in modo evasivo ed >iacercato, sia pure con scarsorisultato, di sostenere che tral'uccisione dei medici Navarrae Russo perpetrata il S agostoscorso e l'aggressione da luisubita, non vi è alcuna con nessione. L'ultimo, impressionante episodio è avvenuto a due chilometri dal bivio RoccamenaCam porcate. Il dott. Oroflno, d36 anni, ieri sera a bordo dellasua < Giulietta» era direttoverso una sua casetta di campagna in contrada Macellorotto. Aveva con sé la mo glieEmma di 37 anni, il figlio En-rico di H e una ragazzetto do-dicennt, Giovanna Man/ranca^occupata nella famiglia demedico come domestica. L'auto era giunta ad appena trecento metri dalla mèta quando il dott. Orofino, che siedeva al volante, notava due grossi tronchi d'albero che sbarravano la carreggiata. La zona, per largo tratto deserta, è coltivata a vigneti. Il medico scendeva dalla macchina per rimuovere gli ostacoli, quando da una siepe, a pochi passi di distanza, partiva una spaventosa scarica di < lupara ». Ferito alla mano destra, egli gridava ai suoi familiari rimasti sull'auto di chinarsi, poi con la mano sinistra estraeva la pistola e apriva a sua volta il fuoco in direzione del cespuglio. Dopo uno scambio di colpi, tre malfattori, sbucando dal nascondiglio, indietreggiavano -di qualche passo e quindi, compiuto un rapido dietro-front, fuggivano tra i vigneti. L'automobile, crivellata di colpi, è risultata inservibile allorché il dott. Oròflno ha cercato di muoversi Bill luogo del l'agguato per condurre spedale la moglie, il figlio e la rqcndhrn | domèstica, }erin da schegge di '.--rtro al viso. I quattro scen\,iev-ono allora dalla <GiulietUf, , per portarsi a piedi sullo \strn,iale e fermare la prima ^nacchina di passaggio. Su un camioncino potevano così giungere a Camporeale, dove si sottoponevano alle prime cure di un sanitario del litogo. Stamani, a bordo di un'altra automobile, i feriti sono stati *ricoverati in una clinica pri \vata, dove il dott. Orofino è\stato sottoposto ad operazioneAper l'estrazione di un proiettile \ dalla mano. La signora e il 'figlio, invece, venivano affidati Uille cure di un oculista, il qua |fe ha riscontrato alla prima \abrasioni ed emorragia congiuntivale alla superficie della all'o-io a a e l , ¬ cornea, e al ragazzo ferite la cero-contuse alla cornea, con dubbio di ritensione di frantumi di vetro. Per il giovinetto vi è riserva di prognosi sulla funzionalità visiva dell'occhio sinistro. La giovanissima domestica ha invece riportato una semplice scalfittura. L'agguato teso al dott. Orofino e alla sua famiglia pare sia stato a scopo intimidatorio. Il medico, nonostante le sue reticenze, ha affermato d'aver ricevuto da qualche tempo lettere di estorsione cori richiesta di forti somme di denaro e minacce di morte. A tali richieste e alle minacce il dott. Orofino asserisce di non aver mai risposto. Pare che sabato abbia ricevuto un'altra lettera, con carattere ultimativo, nella quale gli si concedeva solo alcune ore di tempo per sborsare una grossa somma nelle mani di una terza persona, pena la distruzione dell'intera famiglia. Neppure a questa lettera il dott. Orofino avreb be dato risposta. Egli sostiene quindi che l'agguato di ieri se- a sarebbe appunto opera di uesti ricattatori, escludendo he il suo < caso » possa riconettersi alla recente uccisione ei suoi due colleghi. I carabinieri di Camporeale anno eseguito nella stessa seata di ieri una vasta battuta ella zona di Macelloroito, fermando anche alcuni contadini he avrebbero potuto dare ualche utile indicazione sugli ggressori. Ma tutti i fermati ono stati rilasciati nella stesa mattinata di oggi: nessuno di essi ha parlato. L'autorità nquirente si va sempre più adicando nel sospetto, sopratutto in seguito a tanta omerà, che si tratti di un nuovo delitto di mafiosi. , , r. a. Ddii li di dli

Persone citate: Alfredo Orofino, Giovanna Man, Giovanni Russo, Michele Navarro, Orofino

Luoghi citati: Camporeale, Corleone, Palermo