Cinquecento turisti ogni giorno si fermano nei campeggi torinesi

Cinquecento turisti ogni giorno si fermano nei campeggi torinesi Non tutti gli stranieri viaggiano In Cadillac Cinquecento turisti ogni giorno si fermano nei campeggi torinesi Una famigliòla con 450 lire ottiene, oltre allo spazio per la tenda, l'uso d'acqua, luce forza, gas, docce - Un negro ha trascorso il suo soggiorno allo zoo mangiando aglio e mar garina - Quattro avvocati di Boston vivono soddisfatti a Villa Rey da due settimane Dei duemila stranieri che | ogni giorno d'estate sostano al Torino, quattro - cinquecento j scelgono il campeggio. I compings torinesi sono due: i turisti che vogliono attendarsi vicino al fiume e rosolarsi al sole vanno alla < Riviera sul Po> in corso Moncalieri; quelli che preferiscono l'isolamento e il verde della collina salgono a Villa Rey. Quest'anno la stagione ha avuto un inizio lento, ma ora siamo nel pieno, le tende sono numerose, gli ospiti su di morale, avidi di caldo e generalmente soddisfatti della città. A Villa Rey ne sono arrivati, dai primi di maggio, circa seimila e altrettanti, dalla metà maggio, alla « Riviera > In testa i francesi, seguiti dai tedeschi, dagli svizzeri, dagli inglesi, dagli austriaci, dagli olandesi, dagli svedesi e dai nordamericani. Non mancano indocinesi, australiani, giapponesi. Si sa che il campeggiatore è quel nomade delle ferie che possiede vocazione, tenda e un certo numero di doti speciali: pazienza, senso dell'organizzar zicne e dell'economia, gusto dell'aria aperta, amore per la vita libera, sete di imprevisto (gli scapoli), docilità, adattamento e un certo grado di disprezzo per le convenzioni. Trascorrendo una giornata nelle tendopoli si può ricavare la figura del campeggiatore-tipo a Torino: forse approssimativa nei contorni, ma sostanzialmente vicina alla realtà Il campeggiatore straniero di rado viene apposta a Torino. La trova sul suo percorso e vi si ferma in media un paio di giorni. Ha moglie e un figlio, un'automobile utilitaria, una tenda munita degli attrezzi più impensabili — dalla vanga alla bombola di gas liquido. — Nelle quarantott'ore torinesi spende sulle tre-quattromila lire Al camping ne lascia 450 giornaliere, 150 per persona escluso il bimbo e 150 per l'auto. In cambio ottiene acqua, luce, forza, gas, docce". Ad ogni pasto mangia poca carne, molta insalata, formaggio, pesche. E almeno tre etti di pasta asciutta che pretende quasi sempre di cuocere da sé. o la fa cuocere alla moglie sotto la sua personale direzione. L'esito di questa avventura culinaria è a volte straordinario: un giovanotto di Saigon, Ciri Lemarchand, ieri ha messo nella pentola acqua, burro, pomodoro, patate, sale, pepe e < vermicelli >. E' rimasto stupefatto quando ha tirato via una specie di polentina rosa. (Ora si nutre di pane e peperoni crudi). Nonostante queste esperienze, il campeggiatore-tipo di rado va in trattoria; lo si vede nei mercati rionali mentre fa la spesa,, o nelle osterie mentre compra un fiaschette di vino. La sosta a Torino: il nostro turista passa le ore a torso nudo e pantaloncini, sdraiato al sole o, vestito meno sommariamente, visita il Museo Egizio, la Basilica di Superga, Palazzo Reale, il castello medioevale del "Valentino e l'Armeria. Sposato, la sera va a letto alle 23. A quell'ara l'accampamento è avvolto nel più puro silenzio. Se ci fosse, disdegnerebbe < Turin la nuit . Scapolo, si aggira nei pressi delle piste da ballo all'aperto oppure fa il bagno in Po fino a mezzanotte. Questo il campeggiatore-tipo. Ma vi sono le eccezioni. Non tutti arrivano su un veicolo, c'è chi guadagna sfinito il camping dopo estenuanti camminate o vivaci tappe d'autostop. (Un marinaio di Amburgo è arriva to con questo scomodo sistema da Marsiglia. Fino a quell) cit tà aveva una motocicletta, ma in uno scontro un camion glie l'ha fracassata. Si era rivolto ad un meccanico per le riparazioni, ma non aveva 1 50 mila franchi necessari. Ha gettato fn mare la moto ed ha proseguito fino a Torino a piedi). E non tutti i turisti visitano le cose e i monumenti storici. Il negro di Brazzaville. Africa Equatoriale Francese, giunto ieri l'altro su di un motoscooter, ha passato due giorni al giardino zoologico. Astemio, non ha toccato vino. Si è nutrito di frutta, pgrossi to margarina, grissini e spicchi d'aglio. E' partito con: ze un pacco di cartoline ricordo, | reuna bottiglia di menta e uni stmazzo di aglio. Andava a Lio-!nune. Miss' Barbara Sthoffel, stu- dadentessa diciottenne di Chica-lpogo, non è andata neppure allo jeezoo. E' sempre rimasta nel Inacampo. Ha estratto dal baule bidell'auto una canna da pesca e'msi è procurata una scatola difelombrichi. Il primo giorno si è. qu spinta in barca verso Moncalie ri e quando è tornata mostrava a tutti un piccolo cavedano e qualche pesciolino argentato, che ha fatto friggere su di un fornello a spirito, c Barcellona. Montecarlo, Torino — und jetzt ein litro vino», e adesso un li tro di vino, ha scritto sul libro ^egli ospiti, appena entrato nel cambino rivierasco, uno svizzero di Zurigo. Non ha trovato modo di bighellonare in città, ma si è dilungato nelle fiaschetterie di corso Moncalieri. C'è chi si ferma nei campeggi più di quarantott'ore. Una famiglia di San Salvador, un australiano con un'automobile del 1928, due operaie di Calais, quattro avvocati di Boston sono fra i veterani, vivono qui da due settimane. Le operaie aspettano un'amica (devono andare insieme a,Taormina) e ingannano l'attesa con frequenti immersioni nel Po; gli avvocati girano il Piemonte e ritornano in tenda a notte fatta, per andarsene all'alba; la famiglia salvadoriana è innamorata di Torino, conosce ormai non solo vie e negozi del centro, ma si è già inoltrata in periferia; e l'australiano, un ingegnere di una sessantina di anni, si è scoperto d/un tratto appassionato egittologo, passa tutto il suo tempo in via Accademia delle Scienze, davanti ai reperti della necropoli di Tebe. La sera, quando la sua macchina se la sente, va spesso.alla S3cra di San Michele. Chi crede che il campeggia tore sia un personaggio da bar- zelletta scozzese, restio ad apri re il portafogli, abbandoni que- sto pregiudizio. Ci sono continue smentite di turisti spen daccioni (a Torino, acquistano por lo più scarpe, camr.ie, aceessorì per l'auto, calze per donna, cravatte, libri), e non vi è bisogno di arrivare ri caso limite di un commerciante olanfese di Rotterdam che una quindicina di giorni fa ha ad discgoavstdiLpdiprcidi16il toè mriessttisunUade ciCepsida dirittura comperato un motoscafo, lo ha collaudato sul lago di Avigliana ed ora, dopo averlo battezzato < Il Toro >, sta falciando le onde del mare di Santa Margherita. Gino Nebio!- 'j i ! I ; ! '■ ' ■ j sj jj Alcuni tipi di campeggiatori ospiti di Villa Rey . i i , a ù — i Cfivgttaflcdrtnlts^ Il «camping» di corso Moncalieri è preferito dai turisti che vogliono piantare le tende vicino al fiume

Persone citate: Ciri Lemarchand, Gino Nebio