Il Consiglio Federale decide di rassegnare le dimissioni

Il Consiglio Federale decide di rassegnare le dimissioni Il Consiglio Federale decide di rassegnare le dimissioni La rapida riunione di ieri sera a Roma - Una lunga relazione dell'ing. Barassi il quale non accetterà altro incarico - Domani la Giunta del Coni procederà alla nomina del commissario (Dal nostro corrispondente) Roma. 11 agosto. Riunitosi poco prima delle 21, il Consiglio federale della F.I.G.C. ha chiuso i nove mesi della sua esistenza con le dimissioni di tutti i suoi membri. La decisione, cui si è giunti in circa due ore di esame della siLuazione, buona parte delle quali occupate dal presidente Barassi nella lettura della sua relazione, è stata presa dai nove membri presenti dei sedici con diritto a voto e cioè Barassi, Ciceri, Bevilacqua, Ceravolo. Dalmasso, Furhmann, Giambone, Lo Cascio (che ha partecipato per la prima volta al posto del dimissionario Mayer, ed anche per l'ultima...) e Cavazzana. Assenti Marzotto, Ravano, Sacerdoti, Berretti, Dall'Ara, Banchieri e Poli. Si era temuto prima della riunione che questa non potesse procedere per mancanza del numero legale. Quando àncora si svolgeva la riunione nelle sue ultime battute, è stato letto il seguente Qomunicato ufficiale ai numerosi giornalisti che hanno trascorso la serata in via Allegri: « Il C. F., ascoltata la relazione del presidente, ne prende atto e la fa propria, rassegna il mandato ricevuto presentando le dimissioni al C. N. incaricando il segretario permanente dì convocarlo nei termini regolamentari. Il Consiglio inoltre dà mandato al proprio presidente di illustrare alla Giunta esecutiva del Coni le ragioni che hanno portato alla predetta decisione e il lavoro che il C, F., eletto il 4 novembre 1957, aveva già compiuto od era in atto di compiere » Nelle grandi linee la rela zione letta dal presidente della F.I.G.C. che lascia la carica dopo tredici anni ininterrotti di « governo », anticipa la re plica già annunciata nei gior ni scorsi, che lo stesso Baras si esporrà dopodomani al mas Simo organismo del Coni convocato d'urgenza per la nomi na del Commissario straordinario alla Federazione. Dichiarata a priori l'assenza di « atteggiamenti polemici », Barassi ha fatto per la prima volta ufficialmente la storia di questa complicata vicenda apertasi pubblicamente sabato 2 agosto. Egli ha ammesso che nel colloquio fissato il 30 luglio per venerdì 1° agosto il presidente del Coni parlò di una « situazione calcistica in peggioramento ». Nonostante fosse stato colto di sorpresa, in quanto non era stato comunicato l'oggetto della conversazione, Barassi replicò esponendo i motivi per i quali non poteva convenire su un simile giudizio emesso proprio mentre si stava'svolgendo, sia da parte della F.I.G.C. che della Lega Nazionale, «tutta un'azione di ridimensionamento e di risanamento dell'attività calcistica ». Secondo Onesti però l'attuazione dei 14 punti concordati con il Coni era resa scarsamente efficace dalla lentezza della procedura, e dall'ostruzionismo; di conseguenza propose a Barassi un intervento in forma collettiva. A seguito del colloquio, Barassi afferma « avrei dovuto chiarire a mozzo della stampa la situazione e prospettare in definitiva agli enti federali la necessità di accelerare i tempi e tutte le riforme con idoneo conferimento di poteri ». Sul contrasto fra la F.I.G.C. e la Lega nazionale, Barassi comunicò a Onesti « che stavamo accordandoci per stabilire nuove chiare formule atte a rispettare le prerogative delle [varie categorie e che al prossimo consiglio nazionale fra due o tre mesi al massimo si sarebbe proceduto a nuove elezioni nelle quali avrei realizzato il mio intendimento, gìà_ espresso da tempo a Onesti*— 11 quale mi aveva sempre esortato a rimanere — di non ripresentare la mia candidatura ». Dopo la cronistoria dei giorni successivi riguardante l'im¬ provvisa intervista di Onesti e la propria reazione — giustificata dal fatto, dice, che « in 12 anni di collaborazione non avevo mai udito un tale linguaggio da parte del presidente del Coni» -i- Barassi afferma che nell'ultimo colloquio, quello di venerdì scorso, Onesti «riconobbe che la Federazione stava agendo insieme alla Lega nel programma di riforme già studiato ma stava operando troppo lentamente e di conseguenza con scarsa efficacia». Addossatesi tutte le responsabilità escludendo gli addebi: ti agli enti federali Barassi di: chiaro di essere disposto senz'altro a ritirarsi prospettando la possibilità di una intesa fra Coni e Federcalclo per la successione con precìso incarico programmatico e di termini. « Comunicai al presidente I del Coni — conclude la rela- j zione — la convocazione del ! C. F. e l'intendimento di svol-i gimento senza drammaticità I dell'azione costituzionale e re-' golamentare fino al consiglio nazionale. Su questo punto il presidente del Coni si dichiarò d'accordo. Pertanto non vi è stata nessuna rinuncia a detta azione né, come taluno ha insinuato, alcuna offerta di altro incarico che non ho accettato e non accetto ». Il consiglio generale della j Figc ha in pratica spianato la strada al Coni con le sue ri- serve implicite nella approvazione della relazione Barassi. Mercoledì la crisi avrà il suo ultimo atto con la nomina del commissario straordinario g. n.

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