l'arresto d'un funziono rio del comune di Savona accusato d'aver sottrutto centinaia di milioni

l'arresto d'un funziono rio del comune di Savona accusato d'aver sottrutto centinaia di milioni Su denuncia delPAnimSnistrazione per uno scandalo che durava da anni l'arresto d'un funziono rio del comune di Savona accusato d'aver sottrutto centinaia di milioni £' il ragioniere-capo, stimato dipendente da trentacinque anni - Avrebbe intascato forti somme destinate a ditte inesistenti che lai slesso, con false delibere, faceva approvare dal Consiglio - Si parla di un gioco finanziario di quasi mezzo miliardo - Affitta una villa a Spotorno, ha due automobili, un autista e tre persone di servizio - In questi ultimi tempi era stato vittima di errate speculazioni (Dal nostro inviato speciale) i Savona, 8 agosto. Un nuovo clamoroso episoA dio finanziario, complicato dai un incredibile gioco di milioni, forse trecento, che sarebbero stati incassati disinvoltamente dal ragioniere-capo del comune di Savona nel giro di una decina d'anni. Il protagonista di questa avventura finanziaria, che logicamente ha destato in città enorme impressione, è un distinto signore di 51/ anni, brizzolato, elegante, dalla facile parlata con lontano accento toscano essendo nato a Livorno. Il rag. Leandro Ghelardi, da 35 anni al servizio del comune di Savona, era riuscito a crearsi e a conservare una fama di assoluta rispettabilità, tanto da godere del massimo credito negli ambienti commerciali e finanziari; sulla base di questa rispettabilità il funzionario, divenuto ragioniere-capo del Comune, avrebbe intessuto una rete di speculazioni complicatissime, attingendo direttamente alle finanze pubbliche. Per molti anni, forse più di 25 anni, il rag Leandro Ghelardi era stato un modesto, distinto e affabile dipendente comunale. Poi era diventato gradualmente un grande signore: villa a 32>otorno (poco meno di un milione di affitto all'anno), due automobili, autista, tre persone di servizio. La villa era arredata con ricchezza; la famiglia, composta da una signora austriaca e da tre figli, conduceva una vita quasi fastosa. Il ragioniere-capo del Comune non aveva uno stipeti dio tale da consentire simili lussi, ma si sapeva che egli trafficava in antichità, specialmente in opere pittoriche, e si diceva che ne traesse lauti guadagni. Invece — secondo l'accusa — i suoi introiti venivano dalle finanze pubbliche, grazie a un abilissimo gioco di scritturazióni ed operazioni contabili protrattesi per cinque anni secondo alcuni, per dieci secon- • ■llllltlflItltlllllItlItllllllllItlllilllllilfltlllilEllll do altri. Il gioco ad un certo punto è stato scoperto: il rag. Ghelardi è stato denunciato dall''Amministrazione comuna le alla Procura della Repubblica, edè stato arrestalo questa mattina, molto presto, nella villa di Spotorno. La fittizia costruzione di mandati di pagamento, di assegni, di « delibere » è crollata: il ragionierecapo è in carcere, mentre la Magistratura si appresta a chiarire la sua singolare posizione. E' per lo meno curioso che siano passati tanti anni senza che alcuno scoprisse le operazioni del ragioniere. L'Amministrazione comunale savone se, di estrema sinistra, ha attraversato parecchi momenti difficili; l'opposizione ha molte volte indagato a fondo sul- le attività finanziarie, senza mai arrivare ad intuire le straordinarie acrobazie del ragionier Ghelardi, fors'anche a causa della fama di rispettabilità e di onestà che lo circondava. Non è facile ricostruire minutamente tali acrobazie, perché molti oggi tacciono a Savona o si mostrano evasivi. Sommariamente lo schema delle sue operazioni sarebbe questo: il ragioniere < fabbricava » false delibere della Giunta comunale, disponendo anticipi o acconti dì vari miMoni a beneficio di varie ditte, per lavori pubblici o per altri motivi. Successivamente egli provvedeva alla ratifica da parte del Consiglio comunale, iscrivendo le pratiche ad un fittizio ordine del giorno. Per assicurarsi la completa parvenza legale, egli fa ceva approvare le « delibere » dalla Giunta provinciale e quindi faceva pervenire alla banca che ha in gestione In Esattoria comunale una lettera di autorizzazione al pagamento delle somme. Egli stesso provvedeva alla compilazione dei mandati di pagamento, controfirmati dal sindaco e dall'assessore alle finanze, intestati a ditte immaginarie ma con deleghe a persone fisiche esistenti. Queste persone riscuotevano per suo conto, partecipando cosi alle sue responsabilità. Continuando a lungo tali acrobazie, si è avuto per forza di cose un ammanco notevole alla Tesoreria comunale. L'assessore alle finanze ha indagato, il gioco è stato finalmente scoperto. L'avvio ai sospetti è stato dato anche da un primo intorbidamento della figura del ragioniere, dovuto alla comparsa del suo nome sul bollettino dei protesti cambiari, accanto a cifre di parecchie decine di milioni. Quasi tutti pensarono che egli fosse stato vittima di grosse disavventure nella sua attività di amatore e mercante d'arte. Si sapeva che ripetutamente egli aveva pagato molti milioni quadri ritenuti di autore e rivelatisi poi semplici « croste ». ilfa chi lo seguiva da vicino avverti altri segni d'allarme: il ragioniere aveva emesso assegni a vuoto, aveva chiesto forti prestiti pagando interessi altissimi Preso in una morsa finanziaria sempre più stretta, egli dovette procurarsi denaro presso veri e propri usurai, i quali hanno oggi tutto l'interesse a tenersi nascosti. Non è azzardato supporre, quindi, che il gioco finanziario sia ancora più grande; c'è chi parla di somme vicine al mezzo miliardo di lire. Perché il ragioniere, stimatissimo da 35 anni, si è abbandonato a una tale avventurat Pochi a Savona sanno dare una risposta. La vita lussuosa richiede molto denaro: pare che egli abbia speso 40 milioni soltanto in gioielli regalati alla signora austriaca. Altri quaranta ne aveva spesi recentemente }>er l'acquisto di una proprietà net pressi di Savona. Il ragioniere amava la vita elegante ma non poteva dirsi uomo di mondo; sembra avesse aspirazioni piuttosto casalinghe. Alcuni ritengono che egli'' sia caduto in un giro di speculazioni sbagliate, trovandosi oppresso dal bisogno di denaro a tal segno da ricorrere alle .'.crobazie descritte. Indubbiamente Z'jlì si è dimostrato ricchissimo di fantasia, abilissimo esecutore di opera zioni quasi incredibili. Non è da tutti falsificare per anni de libere e mandati, aggiungendovi le firme degli amministratori e dei controllori pubblici. Se egli fosse stato solo, si potrebbe parlare di un novello personaggio per la letteratura giallo-tenue. Ma non fu solo: a Savona si fanno grossi nomi sottovoce, si aspettano colpi di scena e rivelazioni. m. f. Leandro Ghelardi, il ragioniere-capo arrestato per i grossi ammanchi al comune di Savona (Telefoto)

Persone citate: Ghelardi, Leandro Ghelardi