L'unica donna che dirige un dicastero degli Esteri

L'unica donna che dirige un dicastero degli Esteri L'unica donna che dirige un dicastero degli Esteri La signora Golda Meir è nata nell'Ucraina, da [amiglia poverissima, ed ha studiato negli S. U. - Desidera I'«embargo» alle (ornilure d'armi (Nostro servizio particolare) Roma, 8 agosto. Proveniente da Parigi, nel primo pomeriggio è giunta all'aeroporto di Ciampino la signora Golda Meir, ministro degli Esteri di Israele, che è stata accolta dal sottosegretario agli Esteri on. Folchi, il quale ha pòrto all'ospite il saluto del governo e quello personale del presidente del Consiglio. Ad ossequiare la personalità politica israeliana, che è giunta a Roma con il figlio e il medico personale, si trovavano pure all'aeroscalo l'ambasciatore di Israele presso il Quirinale, Elias Sassoon, il direttore aggiunto degli affari politici di Palazzo Chigi, ministro Straneo, e altre personalità. La signora Golda Meir, come si sa, viene a Roma per un incontro con il presidente del Consiglio on. Fanfani, incontro che è fissato per domani, dopo la colazione ohe sarà offerta a Villa Madama in onore dell'ospite. La titolare del Ministero degli Esteri di Israele ha dichiarato a questo proposito di essere molto lieta della sua visita a Roma e di desiderare con particolarissimo interesse e viva attesa il colloquio con l'on. Fanfani. Ha soggiunto che tale colloquio è soprattutto importante in quanto la situazione del Medio Oriente richiede stretti contatti tra i Paesi desiderosi di salvaguardare -la pace in una intesa di solidarietà e collaborazione internazionale. La signora Meir, nominata ministro degli Esteri del suo Paese nel giugno del '56, è una delle studiose più profonde dei problemi internazionali, ed in special modo delle questioni del lavoro, campo nel quale ha raggiunto una consumata esperienza. Figlia di profughi ucraini — è nata a Kiev nel 1898 — è stata portata bambina negli Stati Uniti e nel Milwaukee, ove suo padre aveva trovato lavoro, ha studiato all'Università, diplomandosi in un collegio per l'addestramento degli insegnanti. Avendo preso attiva parte all'organizzazione del Poale Zion (partito socialista ebraico del lavoro), si trasferì nel 1921 in Palestina e fin d'allora si interessò del movimento di indipendenza di Israele. Dopo un periodo di occupazione in un'azienda collettiva a Merhavia, la signora Meir si stabilì (per motivi familia ri) à Tel Aviv. E quivi entrò più direttamente nell'organiz¬ zazione dell'ufficio dello Histadrut (federazione generale del lavoro ebraico) particolarmente interessandosi delle attività operaie industriali. Ciò le diede modo di acquisire vaste conoscenze non solo sindacali, ma assistenziali nel settore assicurativo contro le malattie e in quello dell'infortunistica. Eletta nel '29 rappresentante al congresso del lavoro sionista e poscia al congresso generale per 1' indipendenza israeliana e rimasta per tutto il periodo dell'ultima guerra a svolgere nel suo Paese opera di propaganda per la formazione dello Stato israeliano, nel '46 fu a capo del dipartimento politico con funzioni giornalistiche e sostituì il ministro in carica Sharett durante il viaggio di quest'ultimo negli Stati Uniti. Nominata ministro plenipotenziario di Israele a Mosca, vi rimase per oltre un anno, per ritornare poi in patria ad assumere la carica di ministro del Lavoro e, dal 1956, quella di ministro degli Esteri. Rimasta vedova in giovane età, la signora Meir ha un figlio, che la accompagna nel suo attuale viaggio in Europa, e una figlia, studentessa in un collegio di Gerusalemme. Uno degli scopi che la signora Meir si prefigge nella sua attività politica è di ottenere un accordo internazionale che interrompa le forniture d'armi a tutti i Paesi del Medio Oriente, accordo che rappresenta la prima e più sicura garanzia di pace. Non le è ignoto, però, che i Paesi arabi, nel corso di questi ultimi tre anni hanno ricevuto dall'Occidente e dall'Est grandi quantitativi d'armi; e sostiene che, prima di parlare di un embargo sulle armi, bi sognerebbe studiare un siste ma di controllo efficace che permetta il rispetto degli impegni da una parte e dall'altra. Nel suo attuale giro di visite ai diversi capi di governo, il ministro degli Esteri di Israele è portavoce di una proposta dì Ben Gurion, manifestata da tempo a Kruscev, per trattative dirette del Primo ministro israeliano con Nasser, allo scopo di appianare ogni motivo di dissenso La signora Meir è una sostenitrice fervidissima delle negoziazioni dirette con i Paesi arabi, le sole, secondo lei, che possano portare a risultati definitivi. _ _