Uccide Tamante e si spara
Uccide Tamante e si spara Uccide Tamante e si spara (Nostro servizio particolare) Parigi, i agosto. il. m.) < L'amo e non posso sopportare il suo tradimento, quindi l'uccido e poi mi sparo. Ma vi chiedo una grazia: sotterrateci insieme, nella stessa tomba ». * Queste parole sono scritte in una lettera che il quarantatreenne Pierre Jeanneau lasciò su un tavolo ieri mattina, prima di spararsi un colpo di carabina al capo e dopo avere ucciso l'amante Ginette Landais, di 26 anni, con un colpo al cuore durante il sonno. Pierre Jeanneau era entrato in casa dei Landais, nel paesetto di Braco, in Gironda, una decina di anni fa essendo l'amante della madre di Ginette, allora ragazzina. Poi la donna si innamorò di un altro, e andò via con lui, abbandonando l'amante e la figlia, presso i quali, tuttavia, andò a stare la nonna di Ginette. La ragazza, che aveva a quell'epoca una ventina di anni, era bella e,il Jeanneau si consolò con lei. Ginette non era però di una fedeltà esemplare, e pensava del resto a maritarsi. Invece il Jeanneau era innamoratissimo, e da alcuni mesi era diventato brutale: «Se mi tradisci e mi abbandoni ti uccido > le ripeteva continuamente. > Vane minacce. La ragazza continuò a tradirlo, e giovedì scorso egli decise di farla finita. Non vedeva ormai che una soluzione alla sua infelicità: uccidere la giovane e seguirla nella tomba. Perciò scrisse una lettera al capo della gendarmeria locale per informarlo delle sue intenzioni e dirgli di non perdere tempo a cercare un assassino; poi scris se " un'altra lettera al sindaco per chiedergli di far seppellire i due corpi nella stessa tomba. Infine mise le due lettere in tasca e aspettò che Ginette ritornasse a casa. Quando la vide le fece una nuova scenata, perché era in ritardo e tentò di convincerla ad accompagnarlo subito a fare una gita per i boschi. La ragazza, impaurita, rifiutò e sua nonna la sostenne, sicché il Jeanneau non insistette. Ma la sua decisione era presa. Ieri mattina la vecchia usci di casa per fare la spesa, lasciando la nipote addormentata. Quando ritornò, un'ora dopo, fu stupita di udire da lontano la radio della sua casa, e inquieta affrettò il passo. Ginette giaceva sul letto, senza vita, e sul pavimento era steso, cadavere, il suo assassino. Il rumore della radio aveva coperto quello dei colpi di carabina. "SEPPELLITE CI INSIEME,,
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