Pullman bloccato per il duello tra un aquilotto ed una serpe

Pullman bloccato per il duello tra un aquilotto ed una serpe JLile aorta di Torino sulla stratta di Case lette Pullman bloccato per il duello tra un aquilotto ed una serpe // rapace era piombato sulla preda in mezzo alla strada - Avvinghiato alle zampe stava per essere stritolato - I passeggeri uccidono il rettile e catturano l'incauto predatore Alle 15 di ieri, nel gran solleone, un autobus della ditta di trasporti pubblici Gariazzo, che fa servizio da Alpignano a Valdcllatorre, procedeva a normale velocità verso la frazione Grangie di Caselette. Al volante, col berretto sulla nuca e la faccia coperta da un velo di sudore, era l'autista Bartolomeo Tupputi: al suo fianco stava un amico, Oreste Savarino, Dietro, nel sedili, sonnecchiavano altri dieci o dodici passeggeri. D'improvviso il Tupputi e H Savarino assistevano ad una scena eccezionale. In mezzo all'asfalto c'era una serpe verdastra, lunga e immobile. Ed ecco, dall'alto del ciclo, calava fulmineamente un aquilotto, che cercava di ghermirla. Ma H rapace si dimostrava ingenuo e inesperto di lotta: mancava in pieno il colpo e il rettile, subito passava aaccsmas«ttcgtviuiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiini ni un 11 ■ i ii it ì ii iiMii al contrattacco. S'attorcigliavo alle zampe dell'aquilotto e lo inchiodava a terra. L'altro cominciava a divincolarsi sbattendo dir spcratamente le ali e tirando furiose beccate. Ma lù. serpe non mollava la presa: anzi, riusciva ad avvinghiare completamente l'avversario e iniziava una svelta manovra per soffocarlo. A questo punto — una volta tanto — l'uomo interveniva in soccorso dell'aquila. Il Tupputi frenava d'impeto; i passeggeri si svegliavano con un sobbalzo. «Clic c'è? Cosa succede?». Tutti scorgevano nella luce accecante del pomeriggio, sull'asfalto che scottava, i due animali impegnati nella lotta mortale. L'autista scendeva a precipizio, seguito dal • Savarino'. I due provavano a staccare la serpe, ma inutilmente : allora prendevano un ferro e la colpivano più e iiiifiiiuiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii niti volte; alla fine, visto che il rettile non intendeva lasciare la preda dovevano ucciderlo. Intanto altri passeggeri avevano portato una coperta. La coperta veniva gettata sull'aquilotto e si poteva cosi catturarlo senza eccessiva fatica. L'arrivo della corriera a Valdellatorre aveva qualcosa di trionfale. — Abbiamo preso un'aquila! — gridavano tutti con orgoglio sporgendosi dai finestrini. — Morta? — Viva! — E dove l'avete presa? — Per strada! Pareva uno scherzo. E invece l'aquilotto — uno stupendo esemplare con apertura d'ali di un metro e mezzo — era 11, su di un sedile, sotto la coperta. Gli legavano le zampe, lo afferravano per le ali, lo facevano scendere, lo mostravano alla piccola folla che s'era radunata nella piazza. Qualcuno — accennando ad un certo premio che verrebbe dato dall'associazione cacciatori per ogni rapace ucciso — proponeva di sopprimerlo all'istante con una schioppettata alta testa: altri si opponevano vivacemente. La discussione veniva troncata dall'arrivo del barbuto e simpatico segretario comunale di San Gillio, cav. Mario Masselli, grande amico degli animali e agente benemerito della Zoofilia. — Ucciderlo? — egli esclamava — e perché? Quest'aquilotto è d'ora innanzi sotto la mia protezione. Sarà ospite a casa mia. Lo sistemava in una gabbia e iri macchina se lo portava a San Gillio. Lo medicava di aloune ferite cagionategli dalla serpe e gli dava da mangiare. — La presenza di un'aquila im questa zona è veramente un fatto fuor dell'ordinario — diceva il cav! Masselli — comunque, appena starà bene, l'aquilotto riprenderà la via dol cielo. Lo accompagnerò io stesso al parco del Gran Paradiso. segretario comunale di S. Gillio ha medicato l'aquilotto dai morsi della serpe

Persone citate: Bartolomeo Tupputi, Gariazzo, Gillio, Mario Masselli, Oreste Savarino, Savarino, Tupputi

Luoghi citati: Alpignano, Caselette, San Gillio, Torino, Valdcllatorre