La sentenza che dopo sei anni ha assolto Giuseppe Venanzi

La sentenza che dopo sei anni ha assolto Giuseppe Venanzi L'innocente accusato di omicidio La sentenza che dopo sei anni ha assolto Giuseppe Venanzi Roma, 29 luglio. Presso la Cancelleria, della Corte d'Assise d'Appello di Roma è stata depositata stamane la sentenza del processo per l'omicidio del cassiere della Banca del Cimino, Antonio Cignini, di cui erano imputati Giuseppe Venanzi, Nadina Palombo, Cesare Venanii e Fulvio Marchetti, condannati in primo grado rispettivamente alla pena dell'ergastolo, a 18 anni e gli ultimi due a 24 anni ciascuno di reclusione. In Appello, nel maggio del 1955 la Corte ordinò una perizia psi chiatrica per Nadina Palom bo, l'amante di Giuseppe Venanzi, colei che prima lo aveva implacabilmente accusato ed aveva poi ritrattato l'accusa. Il 13 maggio scorso la Corte d'Assise d'Appello assolse, dopo sei anni di carcere, tutti e quattro gli imputati per insufficienza di prove. Nella sentenza ora depositata, che consta di una settantina di pagine, si legge che dalla confessione della Palombo non possono farsi derivare argomenti validi per un convincimento di responsabilità dei quattro imputati; tale confessione, anche se collegata e coordinata con tutti gli altri indizi, non può costituire una solida base per il suddetto convincimento. < E' più verosimile — si legge nella sentenza — che l'imputata, da una parte esasperata dallo stato di prigionia ed estenuata dalle continue insistenti contestazioni, e dall'altro allettata dalla speranza di potere riacquistare la propria libertà, fattale balenare dal giudice istruttore, si sia lasciata andare alle prime ammissioni contro un uomo del quale era stata l'amante, ma ver¬ so il quale nutriva, ormai, soltanto odio». Per quanto riguarda il famoso filo magnetico su cui il giudice istruttore registrò il drammatico confronto in cui la Palombo accusò Giuseppe Venanzi, sostenendo che aveva ucciso il cassiere Cignini con un colpo di pistola alla nuca dentro una «Augusta» alla sua presenza, si osserva che vi sono notevoli differenze fra la registrazione e la verbalizzazione. Nella conclusione della sentenza, infine, si dichiara che < gli indizi a carico dei quattro imputati d'omicidio, non sono tali da costituire quella intima saldatura che soltanto può dare la certezza del legame».

Persone citate: Antonio Cignini, Cesare Venanii, Fulvio Marchetti, Giuseppe Venanzi, Nadina Palombo, Palombo

Luoghi citati: Roma