Un falegname di 52 anni si è laureato in filosofia

Un falegname di 52 anni si è laureato in filosofia Un falegname di 52 anni si è laureato in filosofia Senza denaro, quasi mendicando libri e ripetizioni, ha raggiunto il suo sogno all'Università di Roma - Nel proclamarlo dottore con 110 e lode, i docenti erano commossi (Nostro servizio particolare) Roma, 18 luglio. Questa è una di quelle storie che i genitori racconteranno ai figli con poca voglia di studiare perché ne traggano esempio. E' la storia di un operaio bergamasco cinquantaduenne, di modestissime condizioni sociali, che dopo anni di sacrifìci è riuscito a coronare il sogno della sua vita: ieri, all'Università di Roma, l'operaio si è laureato in filosofia con il massimo del voti. Il neo dottore si chiama Giovanni Tami: è un uomo modesto, di media statura, con un volto pensoso incorniciato da grandi occhiali di tartaruga: solo le mani, che ha forti e callose, rivelano la sua origine. Tami era falegname e lavorava a bottega in un paesino vicino a Bergamo, Torre De' Busi: aveva solo la licenza elementare perché i suol, povera gente, non potevano permettersi il lusso di mandarlo alle scuole superiori. A 14 anni, ancora stanco del lavoro manuale, rubava le ore al sonno e leggeva tutti i libri che gli capitavano sotto mano: storia, geografia, lette¬ ratura, e soprattutto filosofia che lo appassionava in partlcolar modo. Le nozioni si affastellavano nella sua mente, spesso confuse e mal digerite come avviene agli autodidatti. Nel 1927 il falegname bergamasco decise che bisognava ricominciare tutto da capo. Aveva fatto il servizio militare a Roma, e pensò di rimanere nella capitale dove sperava di avere maggiori possibilità di lavorare e studiare nello stesso tempo. Sì iscrisse alle scuole serali e prese la licenza media; nel contempo faceva tutti i mestieri: falegname quando poteva, e se no uomo di fatica per le pulizie negli uffici, scopino, inserviente e custode. Prima di poter conseguire la maturità classica passarono molti anni e tutto l'intervallo della guerra: gli studi dovevano essere spesso interrotti e faticosamente ripresi. Giovanni Tami imparava il greco da un sacerdote salesiano, le scienze per conto suo, il latino da un professore delle magistrali. Quando arrivò all'Università Giovanni Tami aveva quarantanni: viveva in una piccola camera d'affitto alla periferia della città, colma di libri, c sosteneva gli esami della fa colta di lettere e filosofia con brillante esito. Ormai lo studio era la sua sola ragione di vita: aveva quasi smesso di fare il falegname e per vivere dava lezioni di latino, greco, storia e filosofia agli studenti delle medie. Spesso gli mancavano i soldi per le tasse universitarie e perdeva anni interi di studio: orgoglioso non chiedeva aiuto a nessuno, ieri, dopo tanti anni, la sua costanza è stata finalmente premiata: Giovanni Tami ha discusso una tesi sul «concet to di Dio nella filosofia di Pantaleo Carabellese> avendo come relatore il prof. Carlo Antoni. I componenti della commissione si sono congratulati con lui per la profondità della esposizione e lo hanno proclamato dottore in filosofia con 110 e lode. Molti degli esaminatori erano commossi dinanzi al povero operaio, pateticamente vestito Con un liso abito invernale, che aveva voluto laurearsi a 62 anni solo per soddisfare una nobile ambizione. s. c.

Persone citate: Carlo Antoni, Giovanni Tami, Pantaleo Carabellese>, Torre De' Busi

Luoghi citati: Bergamo, Roma