«Ferrari» e «Vanwall» sul circuito di Sìlverstone

«Ferrari» e «Vanwall» sul circuito di Sìlverstone «Ferrari» e «Vanwall» sul circuito di Sìlverstone Nella graduatoria per il titolo, Hawthorn e Moss sono a pari punti La tragica morte di Musso non ha fermato l'attività dell'automobilismo sportivo. Così è sempre stato e così continua ad essere, anche se può sembrare inumano continuare lasciando sulla via i migliori, caduti in nome di qualcosa che è arduo definire se ci si rifiuta di cadere nella retorica e nei luoghi comuni. Domani si avrà a Sìlverstone — con il G. P. d'Inghilterra — il sosto episodio del campionato mondiale conduttori: lotta per il massimo titolo automobilistico, che tuttavia quasi sempre ha importanza relativa rispetto al confronto di marche. In particolare, per noi, dopo la scomparsa del povero Musso, unico pilota italiano di statura internazionale, la questione relativa alla graduatoria di campionato del mondo interessa soltanto di riflesso, nel senso che dei due conduttori tra cui sembra debba risolversi quest'anno la lotta per la successione a Fangio, cioè gli inglesi Moss e Hawthorn, quest'ultimo è al volante di una « Ferrari », e se dovesse conquistare il titolo, automaticamente sarebbe la macchina ita- ii liana ad almeno dividerne 11 merito e la considerazione. Stirling Moss e a sua volta«prima guida» della cVan-wall», la macchina inglese di «Formula 1» che dall'anno scorso è riuscita a raggiunge-re l'efficienza delle monoposto italiane e, più di una volta, a sconfiggerle. Dopo le incerte indicazioni stagionali dei pri mi grandi premi, la situazione sembra essersi stabilizzata appunto nel duello tra le « Ferrar! » e le « Vanwall », anche se l'altra marca d'oltre Manica, la « B.R.M. », non ha ancra deposto le ambizioni che i grandi mezzi profusi nella sua realizzazione sembravano legittimare. Il circuito di Silverstone misura 4621 metri, è tracciato su un aeroporto abbandonato ed è considerato tra i più sicuri che esistano sia per il pub- blico che per i corridori. Sul dgiro vi si possono raggiungere mvelocità medie di poco superio-!dri ai 165 orari. E1 proprio a Silverstone che la «Vanwall» realizzò due anni fa la sua prima vittoria sulle macchine italiane, ed a Silverstone la stessa vettura fece in passato tutte le prove di messa a punto. Non è un dettaglio trascurabile, che in un certo senso anche i bolidi da corsa avvertono l'influenza dell'ambiente. Lo schieramento delle forze si prospetta come segue: Hawthorn, Collins e Von Trips su « Ferrari » ; Moss, Brooks e Lewis-Evans su < Vanwall »; Behra e Schell su «B.R.M.»; Trintignant, Salvadori, Brabham e Burgess su «Cooper»; Bonnier, Gerlni e Shelby su « Maserati»; Allison, Hill e Hall su «Lotus»; Fairman e Bueb su « Connaught ». Ferruccio Bernabò dctfpt3mtddnlUnImp

Luoghi citati: Inghilterra, Musso, Silverstone