Tre alpinisti francesi muoiono precipitando in un abisso del Bianco

Tre alpinisti francesi muoiono precipitando in un abisso del Bianco Sciagura provocata dalla stanchezza in un tratto giudicato facile Tre alpinisti francesi muoiono precipitando in un abisso del Bianco Due di essi nel Natale del '56 erano stati salvati dopo ventiquattr'ore trascorse in fondo ad un crepaccio: avevano giurato di non tornare più in montagna ■ Allarme a Chamonix per la scomparsa di un'altra cordata (Nostro pervlzio particolare) Chamonix, 16 luglio. Tre giovani alpinisti parigini, che avevano al loro attivo numerose e temerarie imprese, sono tragicamente periti ieri sul Monte Bianco mentre attraversavano un ghiacciaie che non presenta particolari difficoltà. Le vittime sono Pierre Laborde, di 32 anni; G-ermain Mazin, di SS; e Daniel Tayramaure, di £6. Hanno tre ato >la morte mentre dal Col des Gristaux scendevano verso il rifugio del * Couvercle » dopo aver scalato una delle Aiguilles Gourtes, le cuspidi rocciose che separano il ghiacciaio di Talèfre da quello di Argentière. Due degli alpinisti, Laborde e Mazin, alla vigilia del Natale del '56 erano precipitati in un crepaccio dell'Aiguille Verte. Liberati dopo H ore da alcune guide, avevano giurato che non sarebbero mai più tornati sul Monte Bianco. I giovani lasciarono Chamonix domenica mattina per raggiungere in serata il rifugio di Argentière. Il giorno seguente partirono all''«attacco* di una delle Aiguilles Courtes. L'ascensione è particolarmen te difficile e richiede parecchie ore. Favorita dalle ottime condizioni atmosferiche, la cor- \^ata V°rtò a termine l'impre sa entro la serata del lunedì. Dopo aver bivaccato sulla cima, sopravvalutando le loro forze, i giovani decisero ieri mattina di far ritorno a Cha¬ monix per il tragitto più breve, che passa appunto per il rifugio del « Couvercle », ma che impone di valicare il Col des Cristaux e di attraversare il ghiacciaio di Talèfre. Quest'ultima parte del tragitto pur non comportando eccessive difficoltà richiede energia e prudenza da parte di chi l'affronta. Nessuno è stato testimone della sciagura. I corpi inanimati dei tre giovani sono stati avvistati alcune ore dopo da due alpinisti che percorrevano il cammino inverso. Le guide che oggi sono salite con gli istruttori della Scuola militare d'alpinismo e con i gendarmi, per recuperare le salme e portarle a valle, ritengono che la causa determinante della disgrazia sia stata la stanchezza. I giovani, ormai stremati per lo sforzo compiuto i giorni precedenti, non hanno più avuto la forza di reagire quando uno di essi ha compiuto un passo falso sul ghiacciaio. Tutti e tre si sono cosi lasciati trascinare sul pendio gelato precipitando in un abisso profondo gitasi 500 metri, dove sono morti sul colpo. I loro cadaveri sono stati recuperati stamane verso mezzogiorno e nel pomeriggio sono stati portati a Chamonix. L'opera delle pattuglie di soccorso, partite ieri sera, non appena dal rifugio del < Couvercle » era giunta via radio la segnalazione della disgrazia, si è rivelata estremamente difficile. Le guide, infatti, hanno dovuto calarsi nel profondo crepaccio con un complesso sistema di funi della lunghezza di parecchie centi-, naia di metri. Avvertiti stamane per telegrafo, sano giunti nel tardo pomeriggio a Chamonix i congiunti delle vittime. Subito dopo il loro recupero le tre salme, pietosamente composte, 3ono state portate nella cappella di Chamonix dove da stasera sono vegliate dai familiari. La morte di Pierre Laborde, Germain Mazin e Daniel Payramaure, tutti di Parigi, ha suscitato profonda impressione negli ambienti alpinistici di Chamonix e dei dintorni. Questa disgrazia conferma che anche tratti di montagna dall'apparenza piuttosto facile possono essere fatali quando si trascurino le doverose norme di prudenza. Ques'a sera, le guide di Chamonix, gli istruttori della Scuola militare d'alpinismo e i gendarmi sono di nuovo in allarme. Un'altra cordata è scomparsa sul massiccio del Bianco. E' formata da una ragazza di Lione, Simone Berthaut, e da un giovanotto di cui si ignora ancora il nome. Finora tutte le ricerche effettuate hanno dato risultato negativo. Poiché i due avevano con sé pochissimi viveri, si nutrono sulla loro sorte gravi apprensioni. a» v.

Persone citate: Daniel Payramaure, Daniel Tayramaure, G-ermain Mazin, Germain Mazin, Laborde, Mazin, Pierre Laborde, Simone Berthaut

Luoghi citati: Parigi