Quattro assoluzioni e due condanne per il naufragio della "Santa Chiara,,
Quattro assoluzioni e due condanne per il naufragio della "Santa Chiara,, La motonave affondata per riscuotere V assicurazione Quattro assoluzioni e due condanne per il naufragio della "Santa Chiara,, Un anno e sei mesi all'armatore e ad un industriale italo-inglese - Prosciolto il comandante del piroscafo, che fece tutto il possibile per evitare il sinistro (Dal nostro corrispondente) Genova, 14 luglio. Dopo oltre venti udienze dedicate in gran parte alle arringhe di accusa e defensionali, si è concluso stamane il processo per l'affondamento della motonave «Santa Chiara». Alle 13,30, dopo tre ore di camera di consiglio, i giudici hanno letto la sentenza con la quale la signora Chiara Siliato in Conforti, di 32 anni, e il capitano scozzese Archibald McSpoiran di 62 anni, di Campbell Torn (la prima è consorte dell'armatore del « Santa Chiara», il secondo era il comandante della nave) vengono assolti con formula piena; gli industriali lombardi Gianfranco Maestri e Aldo Pensotti (quest'ultimo già da molto tempo abitante nel Paraguay) assolti per insufficienza di prove, mentre l'armatore genovese Conforti e l'industriale italo-inglese Lesile Lapin Peregrini vengono riconosciuti colpevoli e condannati a un anno e sei mesi di reclusione e 80 mila lire di multa e al risarcimento del danni in separata sede. Il Pubblico Ministero dott. Paolucci aveva richiesto, nella sua requisitoria, la condanna di tutti gli imputati a tre anni di reclusione, senza la concessione di attenuanti e benefici di legge. La motonave « Santa Chiara », che trasportava un carico di merci e macchinari diretti al Paraguay, era partita dal porto di Savona il 17 settembre 1953. Dopo avere vagato per tre mesi nel Mediterraneo, era affondata il giorno di Santo Stefano, senza essere riuscita a varcare lo stretto di Gibilterra; nave e carico andarono perduti. La società di assicurazione — che avrebbe dovuto sborsare, a titolo di risarcimento danni, la somma di 245 milioni — condusse una inchiesta sul singolare naufragio, inchiesta che si tramutò, nel giro di qualche mese, in una denuncia per « fraudolenta distruzione di cose proprie » allo scopo di incassare l'indennizzo dell'assicurazione. L'inchiesta, di conseguenza, si trasferì alla magistratura genovese. Risultò così, che il carico del « Santa Chiara » sarebbe stato accettato dalle autorità commerciali paragua¬ , a e a o e n a o i i o ) e i n e l . a a i iane, soltanto se fosse giunto ad Assuncion prima del 17 dicembre di quell'anno, data di scadenza di un precedente accordo commerciale fra l'Italia e il Paraguay; che un certo Domenico Macola, che aveva avuto contatti di affari con uno degli imputati, denunciò, a suo tempo, al commissariato di P. S. di Portoria, che se la motonave «Santa Chiara» fosse partita da Savona, non sarebbe mai giunta a destinazione, che il carico della nave non era tale da rispondere alle clausole dell'accordo commerciale e, infine, che la « Santa Chiara» aveva subito numerose riparazioni sì da non poter affrontare con margine di sicurezza la traversata. dell'Atlantico. Dal dibattimento è risultato che la signora Conforti era all'oscuro di tutto, che il comandante McSporran aveva fatto il possibile per salvare la nave e il carico. Anche i due industriali lombardi, Maestri e Pensotti, sono stati assolti, sia pure con formula du bitativa: le uniche condanne sono toccate all'armatore Conforti e all'industriale Peregrini, che dovranno, inoltre, ri sarcire i danni in separata sede. c. in.
Persone citate: Aldo Pensotti, Campbell Torn, Chiara Siliato, Domenico Macola, Gianfranco Maestri, Lapin, Paolucci, Pensotti, Peregrini
Luoghi citati: Assuncion, Genova, Gibilterra, Italia, Paraguay, Savona
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