Favero è secondo a Luchon e conquista brillantemente dietro Bahamontes la "maglia gialla,,

Favero è secondo a Luchon e conquista brillantemente dietro Bahamontes la "maglia gialla,, Dal 1952 nessun italiano, dopo Coppi, era stato primo nella classifica generale del "Tour,, Favero è secondo a Luchon e conquista brillantemente dietro Bahamontes la "maglia gialla,, Il forte arrampicatore spagnolo passa primo sul Col d'Aspin e il Peyresourde - Gli "assi,, organizzano la caccia nelle discese, giungono con 2'58s'dì ritardo e sono regolati in volata da Favero-Nuova piccola crisi di Nencini che si riprende ed è insieme ai migliori all'arrivo Oggi, per 176 Km., la corsa va da Luchon a Tolosa, con due salite non difficili (Dal nostro inviato speciale) Luchon, 9 luglio. Sul traguardo di Luchon, gran festa italiana. I Pirenei ieri ci avevano riservato solo amarezze; i Pirenei oggi si son fatti perdonare, e con gli interessi. .Ha vinto Bahamontes, che finalmente ha trovato il coraggio di abbordare una discesa con la spericolata energia del campione, ma Favero, il gregario di Nencini, si è imposto nella volata del piccole gruppo, che è giunto subito dopo lo spagnolo. Per il secondo arrivato ad ogni tappa figura un abbuono di SO"; Favero, nella classifica generale, lamentava un distacco di soli 3" da Qemlnlani. Gemi/nani quindi si è dovuto rassegnare, Favero ha conquistato la maglia gialla. La prima volta che capita, dal 195S, l'anno trionfale di Coppi. Forse per questo, nel clan italiano, la soddisfazione questa sera va a braccetto con 10 stupore. Ed è forse l'aver perso l'abitudine al successo che lega stranamente l'elogio incondizionato da pronunciare ben forte, da sottolineare come si deve per il modesto ragazzo veneto che oggi nel pomeriggio, quando si è trovato di fronte ad una <Miss tappa > dalle considerevoli proporzioni, è arrossito come un'educanda. Un timido abbraccio, un accenno alia stretta di mano: mica è facile di punto in bianco diventare una vedette. Noìi fa una grinza, il successo del nostro gregario. E' nato quasi spontaneo alla fine di una tappa breve ma dura che presentava sui 129 km. del suo percorso due colli di grande fama, l'Aspin e il Peyresourde. Un tracciato ideale per gli scalatori, visto che le due montagne si trovavano nella zona conclusiva della prova, un tracciato dove si attendeva l'attac- 00 freddo e deciso di Charlie Gaul. L'attacco c'è stato, via piuttosto incerto. Gaul ha fatto un buco nell'acqua e le riserve che si agitavano sul suo conto, rimangono tutte in vita, 1 Pirenei per nulla hanno concorso a chiarire le idee. La tappa ha avuto un prologo in pianura, che è servito a movimentare il gruppo in qualche fuga senza rilievo. Solo un passaggio a livello chiuso causò un poco di agitazione: Nencini, Bobct e Geminiani balzarono al di là delle sbarre 9 con un ristretto plotone tentarono l'avventura. Degli assi, mancavano Gaul e Anquetil. Gaul recuperò subito il lieve svantaggio, Anquetil inseguì, per un paio di chilometri, poi anche lui rientrò con i campioni, che alzarono di conseguenza la testa dal manubrio, e l'andatura di colpo crollò a medie da passeggiata. Si giunse così all'Aspìn, il colle dove successero i fattacci del 1950. Scapparono Privat, Colette e Chaussabel; Bahamontes e Busto li andarono a prendere. La strada saliva tra 11 verde, letteralmente nascosta da una folla imponente. Bahamontes diede uno sguardo ai suoi compagni di fuga. Erano spremuti come limoni. L'aquila di Toledo se li scrollò di dosso con due pedalate. Puntò deciso verso la vetta, •nessuno nemmeno tentò di re sisterc alla sua ruota. Chi era con lui si perse per strada, lungo i tornanti che dolcemente portavano a quota 1489, dov'era posto lo striscione delG. P. della montagna. Al traguardo, Bahamontes transitava l'St" aitanti Privat e l'St" avanti Busto. E gli c assi >f Gaul s'era esibito in un assaggio. I colleghi di maggior nome erano rimasti con lui, tutti insieme come se nessuni proprio si sentisse l'uzzolo di scatenar la battaglia. Passarono sull'Aspin a l'SO" da Bahamontes. C'erano tutti — dicevamo — i francesi della Nazionale, i belgi, Geminiani, Favero; uno solo ne mancava, l manco a farlo apposta, Nencini. Il solito, guai allo stomaco. Il toscano veniva più indietro; circa ? più indietro insieme a corridori di poverissima fuma. Una crisi. Piccola, per fortuna. La strada picchiò giù in discesa e Nencini si gettò per le curve con la forza della disperazione. Binda, che lo seguiva in macchina, di tanto in tanto chiudeva gli occhi con il timore di riaprirli senza veder più la silhouette del toscano sfiorare i bordi dei precipizi. Era già caduto Christian, e ancddtgscccI Pi aveva riportato ferite per buona sorte non molto serie al capo, la volata di Nencini era di quelle che offrivano i brividi. Come Dio volle, la discesa terminò. Nencini aveva raggiunto gli « assi », si era formato un plotone che non registrava alcuna assenza di un certo tono. Tutti insieme. Tutti alla caccia di Bahamontes c di Privat, che conducevano la gara, l'uno I dall'altro divisi da quasi 50" Peyresourde, ultima fatica dolila giornata: bisognava salire fino a metri 1563. Bahamontes capì il momento buono e forzò il ritmo, facendo praticamente forza da solo. Gaul, una volta ancora allungò il passo. Tirò deciso per un chilometro. Lo vedemmo voltarsi indietro, là vedemmo accennare un netto gesto d, sfida. Alla sua ritorta s'erano < incollati > Geminiani e Robinson, l'inglese che, trasferitosi in Europa per darsi al ciclismo, ha preso residenza su una roulotte che di solito è visibile nei paraggi della Costa Azzurra. Gaul riparti di scatto. Robinson cedette le armi, Geminiani no. Gaul forse si diverti a far soffrire la < Maglia gialla >. Forzò altre due, altre quattro volte, finché Geminiani venne staccato. Il lussemburghese allora rallentò l'azione. In cima fu secondo a t'SO" da Bahamontes ma Robinson, Bobet, Anquetil, Geminiani, Brankart, Schmitz e Bauvin lo seguivano da vicino. Nencini era salito bene fino ad un chilometro dal vertice, poi aveva ceduto. Viaggiava insieme con Favero e con Dotto, quasi a 1' dagli < assi >. I due colli in sostanza nulla avevano deciso. Bahamontes fece provvista di coraggio e riuscì a mantenere un distacco sufficiente fino a Luchon. Favero e Nencini, rischiando in discesa, andarono ad acciuffare Bobet e compagni. Poi Favero in volata conquistò il secondo posto. E con il secondo posto anche la maglia gialla. Fin quando la squadra italiana manterrà il primato? Questo Tour non <quadra>, questo Tour vive di parecchie rivalità, qualcuna la si conosce, qualche altra resta avvolta nei veli del mistero. Il compito di Binda certo non è facile, da oggi si impone una tattica nuova che trnga conto anche dei diritti bravamente acquisiti svi campo da Favero. il programma della giornata è vario: Luchon-Tolosa, 178 km. che hanno nella parte iniziale il Col des Arcs, di terza categoria, ed il Col del Portet d'Aspet, di seconda, seguiti i da un lungo tratto di discesa e o idi pianura, scalatori in pratica a riposo, tornano di s'eena , e a o o e , a a a e i a a i o e a i , e o , , n i , i i a , l velocisti. A noi basterebbe \difendere con successo le inse\gne del primato. Gigi Boccacini ORDINE D'ARRIVO: 1. Bahamontes, 129 km. in 3 ore 35'22", media 35.938, tempo con l'abbuono 3 ore 34'22"; 2. Favero a l'58", tempo con l'abbuono 3 ore 36'50"; Bauvin; 4. Anquetil; 5. Schmitz; Robinson; 7. Brankart; 8. Nencini; 9. Geminiani; 10, Gaul; 11. Bobet, tutti col tempo di Favero; 35. Catalano, in 3 ore 41'13"; 37. Ferlcnghi, 3 ore 42'20"; 68 Bottecchia, 3 ore 45'48"; 80. -JPintarelli, 3 ore 49'06" ; 82. Padovan s.t. ; 83. Dall'Agata s.t.; 86. Nascimbene, 3 ore 50'02"; 94. Brenioli s.t.; 95. Baffi s.t.; 103. ed ultimo, Hollenstein, 3 ore 54'44". U belga Fore è giunto fuori tempo massimo, ma è stato riammesso in gara. CLASSIFICA GENERALE INDIVIDUALE: 1. Favero, 64 ore 28'33"; 2. Geminiani, a 27"; 3. Mahè, a 3'55"; 4. Graczyk, a 4'; 5. Bauvin, a 5'03"; 6. Desmet, a 5'26"; 7. Planckaert. a 8'27"; 8. Anquetil, a 8'46"; 9. Botella, a 9'47"; 10. Gaul, a lO'll"; 13. Bobet, a 10'52"; 14. Brankart, e 11'28"; 15. Adriaenssens, a 12'17"; 16. Nencini, a 12'58"; 30. Bahamontes, a 20'03"; 39. Ferlenghi, in 64 ore 59'46"; 43. Catalano, 65,02'05"; 54. Nascimbene, 65 ore 10'34"; 55. Bottecchia, 65,10'54"; 57. Baffi, 65,11'40"; 59. Padovan, 65,12'59"; 61. Dall'Agata, 65,15*14"; 68. Rimarchi, 65,17'13"; 77. Brenioli, 65,22'01"; 104. ed ultimo Batista, 66 ore 02'20". CLASSIFICA DEL G. P. DELLA MONTAGNA, dopo i primi tre colli: 1. Bahamontes, 26 punti; 2. Gaul. 16; 3. Robinson, 10; 4. Bergaud, 9; 5. Bobet e Damen, 8; 7. Ferlenghi, 7; 17. Nencini, 1. CLASSIFICA DI TAPPA A SQUADRE: 1. Francia, 10 ore 52'; 2. Olanda-Lussemburgo, 10 ore 53'32"; 3 Italia, 10 ore 55'23". CLASSIFICA GENERALE A SQUADRE: 1. Francia, 193 ore 43'23"; 2. Centro-Mezzogiorno; 5. Italia. Favero, aiutato da «Miss tappa», indossa la maglia gialla a Luchon (Telefoto)