Dieci persone davanti al Tribunale per il clamoroso dissesto del Flogna

Dieci persone davanti al Tribunale per il clamoroso dissesto del Flogna Rinviati a givitiixio dalla Procura «fi JPìmmojpoIo Dieci persone davanti al Tribunale per il clamoroso dissesto del Flogna Le gravi accuse contro il grossista di carburante e il direttore di agenzia bancaria, che sono in carcere - Gli altri imputali a piede liberoi tré funzionari di banca, due commerr danti, un dirigente industriale, un maggiore in pensione e il presidente del Tribunale'militare Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di pinerolo, dott. Benedici!, ha chiuso lori la istruttoria per il fallimento di Pietro Flogna ed ha rinviato a giudizio dicci persone. In stato di arresto Pietro Flogna, commerciante fallito, per rispondere di bancarotta fraudolenta, di truffe di assegni falsi e Sergio Masi, dirigente dell'agenzia di corso Racconigi dell'Istituto Bancario Piemontese, perché imputato di uso di assegni falsi, di cambiale falsa, ed ancora di aver fornito dolosamente notizie false ad alcune agenzie di banche per favorire il Flogna. A piede libero invece: Giuseppe Annaratone, impiegato di banca; Michelangelo Carlod, già dirigente di agenzia bancaria; Domenico Abbamondi, amministratore della SAPAV (tutti residenti a Pinerolo); Luigi Molino, impiegato di banca, residente a Torino in via Corte di Appello 6; Aurelio e Giorgio Tanzi, fratelli, commercianti all'ingrosso di carburante, abitanti a Parma; infine il generale dei carabinieri Domenico Luchetti. presidente del Tribunali- militare a Torino, ed il maggiore dei carabinieri (ora a riposo) Gabriele Roberto Navale. Al Flogna si fa l'addebito di aver dissipalo dei beni e di aver sperperato al gioco almeno duo milioni nell'imminenza del fallimento che venne dichiaralo il 17 aprile 1958 con un passivo di un centinaio di milioni. Egli si era llllllllltlllllllllltlllllMllllllllllllllllllllIIIIIIIIIll 7 n a l o i , , è a e a e o n i e , lllllllllllllllllllMllllllllllllllll Il 111111 li 1111 dedicato al commercio all'ingrosso del carburante dopo aver iniziato la sua attività molto modestamente, come gerente di un distributorio di benzina. Negli ultimi due anni dall'ottobre all'aprile del '56, appose su numerosissimi assegni di conto corrente (cosi dice il capo di imputazione, senza precisare la cifra) emessi sull'Istituto Bancario Piemontese e sulla Banca di Cavour le firme false di Michelino Bella (giocando sul nome della moglie: Michelina Bella) e di Francesco Bertone. Nel maggio del '57 con l'aiuto del Masi egli truffo per 5 milioni 355 mila lire il commerciante Valentino Bottelli, facendosi scontare assegni a vuoto. Sempre con l'aiuto del Masi falsificò due assegni per 795 mila e 750 mila lire con la firma di Giovanni Freisa: poi il Masi mandò a chiamare quest'ultimo e convincendolo chele firme erano sue e prospettandogli il pericolo di un processo lo indusse a coprire i due assegni. In accordo poi con Michelangelo Carlod, quando questi era dirigente di una agenzia della Banca Torinese, trasse in inganno Ernesto Gatti, direttore della succursale di Vigone della stessa banca, facendosi pagare assegni a vuoto per circa 5%iilioni. In concorso infine con l'Annaratone, vice direttóre della filiale di Pinerolo del Credito Italiano, il Flogna potè disporre di assegni per S7 milioni 875 mila lire: "Annaratone autorizzava per telefono il direttore dell'agenzia di Torino della sua banca a pagare gli assegni, che erano emessi a vuoto, ed il Flogna poi si affrettava con un complicato gioco a restituire la somma avuta, prima che si fossero accorti che mancavano i fondi. Qualcosa di simile egli faceva in accordo con il Masi a danno dello stesso Istituto Bancario Piemontese, che in ultimo ci rimise 10 milioni 850 mila lire. L'Abbamondi 6 accusato di incauto acquisto di carburante. Il Molino di aver passato alla stanza di compensazione 80 assegni emessi sulla Banca di Cavour, di cui era impiegato, e sui quali il Flogna aveva posto la falsa firma di Francesco Bertone. I fratelli Tanzi debbono rispondere di ricettazione fallimentare per aver acquistato forti partite di gasolio e di benzina a prezzo eccessivamente basso dal Flogna, 11 quale svendeva Intere cisterne di carburante pur di ricavare denaro in contanti. Il generale Luchetti e il maggior Navale sono slati imputati di concorso in ricettazione perché, consapevoli dello stato di dissesto del Flogna (cosi si legge nel capo di imputazione) si intromisero per fare acquistare dal fratelli Tanzi ingenti quantitativi di carburante. Il collegio di difesa è composto dagli avv. Avonto, Cotta Moran dlni, Gilllo, Giulio, Obert e Ro magnoll. Il processo è previsto per i primi di settembre. iiiniiiiiiiiiiiiiiiiiMniiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiii o Pietro Flogna, il dirigente di banca rag. Sergio Masi e il gei. Domenico Luchetti

Luoghi citati: Parma, Pinerolo, Torino, Vigone