Dipendente del Comune denunciato per falsi certificati di residenza

Dipendente del Comune denunciato per falsi certificati di residenza 11 traffico dei documenti treuttuii a iMXMjuzigrati Dipendente del Comune denunciato per falsi certificati di residenza Salite a 18 le persone incriminate, quattro sono impiegati municipali - Davanti alla Magistratura si svolgono tre procedimenti distinti - Già accertate 32 truffe a carico di un solo imputato E' stato denunciato ieri alla Procura della Repubblica un impiegato del municipio accusato di aver compilato falsi certificati di residenza a persone immigrate da altre regioni. La settimana scorsa la polizia aveva denunciato un disoccupato il quale, dietro compenso di alcune decine di biglietti da mille, forniva falsi certificati: egli si aggirava nei corridoi o sostava dinanzi agli uffici dell'anagrafe ed avvicinava gli immigrati che vedeva tornarsene tristi per non aver ottenuto la residenza necessaria per trovar lavoro. Prometteva loro di interessarsi e compilava i documenti nella maniera più grossolana. Con queste due ultime denunce salgono a 18 le persone incriminate per falsi certificati di residenza, e di esse quattro sono dipendenti municipali. Secondo le norme costituzionali chiunque può immigrare nella no¬ stra città, però il Comune, per frenare l'immissione in massa di persone senza lavoro che potrebbero costituire un pericolo per la sicurezza pubblica, applica d'ile disposizioni restrittive. Concede il certificato di residenza, ma con la clausola che per i primi mesi l'immigrato rinunci a cercare lavoro ed a chiedere l'iscrizione nelle liste dei disoccupati. Egli può ottenere il certificato senza clausola se dimostra di avere un lavoro retribuito oppure se è in grado di vivere con i propri mezzi. C'è stala, non è molto, una sentenza del Tribunale di Roma, che negava valore giuridico a queste norme restrittive, e la questione è tuttora sub judice. Secondo giuristi, esperti in diritto amministrativo, le disposizioni restrittive sono giustificate dalle leggi sull'urbanesimo e non contrastano affatto con la Costituzione, In ogni caso in attesa che venga una nuova legge a dettare norme precise, il Comune di Torino continua a rilasciare la residenza « con clausola ». Tempo addietro era ri sultato che alcuni immigrati ap pena giunti a Torino avevano ottenuto subito 1 documenti senza clausola. Di qui era sorta l'inchiesta con le denunce. La magistratura sta esaminando tre procedimenti penali. Di uno già si era data notizia: imputato un grande invalido di 45 anni il quale prometteva lavoro ai IIIIIIIIIIItlllllllllllllllllllIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIB disoccupati e sì incaricava anche di provvedere loro i documenti necessari. In compenso dei suoi buoni uffici chiedeva somme che ai aggiravano sulle 150-200 mila lire. Ad ,in poveraccio chiese soltanto 30 mila lire perché non possedeva di più. pratese mezzo milione invece da un giovanotto che sapeva di generosa famiglia. L'imputato ha negato ogni accusa. Però 11 magistrato sinora ha accertato 32 casi di truffa. Un secondo provvedimento riguarda due impiegati del municipio e una decina di persone che con la loro complicità si sarebbero fatti rilasciare i certificati falsi. I due impiegati hanno negato e prove contro di loro non sono state finora trovate. E' possibile che gli interessati riuscissero a falsificare il documento con la scolorina, ossia cancellando un timbro e la frase con clausoìa oppure presentando all'impiegato una dichiarazione falsa di qualche ditta, sostenendo di aver già trovato lavoro. Un terzo procedimento riguarda un altro dipendente municipale. L'impiegato ha ammesso di aver rilasciato un certificato falso non per compenso, bensì perché mosso da pietà verso la persona che lo richiedeva. Questa persona dapprima disse di aver dato all'impiegato cortese 10 mila lire, poi ritrattò affermando di essersi limitato a compensarlo con un grazie. Anche negli scorsi anni, 1956 e 1955, si ebbero casi di falso all'anagrafe, ma responsabilità nell'ambiente del municipio non emersero. L'istruttoria è affidata al sostituto procuratore della Repubblica dott. Rlbet ed al giudice istruttore dott. Bracchi. Dei falsi certificati diede notizia il sindaco avv. Peyron In una recente seduta del Consiglio comunale, quando rispondendo ad una interrogazione chiari che sotto processo erano tre dipendenti del Comune. Ora sono quattro. I carabinieri e la polizia continuano le indagini per stroncare questi episodi di truffa ai danni degli immigrati.

Persone citate: Peyron

Luoghi citati: Comune Di Torino, Roma, Torino