Parigi considera "decisivo,, il viaggio del generale in Algeria di Sandro Volta

Parigi considera "decisivo,, il viaggio del generale in Algeria Riuscirà, ad ÌM*nj3 o **si ai coloxM.xi.eili Maxi osi 7 Parigi considera "decisivo,, il viaggio del generale in Algeria Dall'esito di questa seconda visita in Africa dipenderà il definitivo chiarimento della situazione politica francese - Sintomi di nervosismo nell'opinione pubblica - Il nuovo partito di Bidault (Dal nostro corrispondente) Parigi, 1 luglio. I francesi seguono il viaggio di Charles De Gaulit in Algeria con un interesse maggiore forse di quello delle giornate che seguirono la. sedizione del 13 maggio, quando la guerra civile sembrava inevitabile. L'intervento del generale De Gaulle allontanò il gravissimo pericolo, però la situazione non si è ancora normalizzata ed, anzi, negli ultimi giorni i colonialisti hanno accentuato una posizione di netto contrasto col governo di Parigi. Ad Algeri tutti ì poteri sono ormai in mano dell'esercito, però non sembra che il generale Salan, delegato generale del governo, riesca a sottrarsi alla pressione del club dei colonnelli. L'ultima sorpresa è avvenuta proprio stamani, poco prima che il generale De Gaulle arrivasse sull'aeroporto di Costantina: Le Monde è stato infatti sequestrato ancora una volta in Algeria. A commento dell'arbitrario provvedimento, il giornale scrive: < Sapendo che nessun giornale — e Le Monde meno di molti altri — può sopportare a lungo perdite così pesanti, gli uomini del 13 maggio moltiplicano gli abusi di potere. Se questa situazione dovesse prolungarsi dopo il secondo viaggio del generale De Gaulle, sapremmo che in Algeria l'arbitrio si è definitivamente sostituito alla legge francese ». II viaggio del Presidente del Consiglio sarà perciò decisivo per l'avvenire della Francia, e l'opinione pubblica ne è pienamente cosciente. Chiamando De Gaulle al potere, il Parlamento ha rinunciato alla maggior parte delie sue prerogative, nella convinzione che, in momenti d'una gravità eccezionale, fosse necessario un governo forte, diretto dall'uomo più autorevole della Francia contemporanea, però questa autorità risulterebbe gravemente compromessa se il nuovo governo non riuscisse ad imporre la disciplina all'esercito, in balìa di una minoranza di colonnelli faziosi. Nessuno sa quali siano i propositi di De Gaulle, ma certamente sbaglierebbe chi credesse di forzare ie sue decisioni, imponendogli soluzioni che non sono le sue. Fra le voci che circolano, c'è anche quella dell'imminente sostituzione del generale Sal&n, che verrebbe rimpiazzato dal generale Ely, attualmente capo di stato maggiore generale, però è una voce che manca di qualsiasi conferma. Un'altra supposizione, altrettanto incerta benché riferita stasera da qualche giorna¬ le, è che Jacques Soustelle, deluso nelle sue ambizioni politiche, abbia deciso di trasferirsi con la famiglia nel Morsico, per riprendere i suoi studi su quella antica civiltà. Qualunque possa essere il fondamento da attribuire a queste voci, esse meritano di essere segnalate, non fosse altro come sintomo del nervosismo che domina l'opinione pubblica. E' certo infatti che la tensione è arrivata ad un pun- | to tale da far ritenere possibile qualunque colpo di scena. Il secondo viaggio del generale De Gaulle in Algeria viene considerato perciò )' momento critico da cui dipe iderà il definitivo chiarimento della situazione politica francese. In attesa dei risultati del viaggio è dunque comprensibile che i partiti politici francesi mantengano un certo riserbo, anche a proposito dell'atteggiamento che assumeranno di fronte al referendum per la riforma della Costituzione. L'unico uomo politico che non sembra disposto a perder tempo è Georges Bidault, il quale, tre settimane dopo aver lanciato un appello per la formazione di un nuovo partito democristiano, ha ora denunciato, nelle forme legali, alla prefettura di polizia, la costituzione di tale partito. Il suo programma è di t creare e organizzare sul piano nazionale e nell'Unione francese, un movimento di azione politica e di progresso sociale tendente ad assicurare la difesa della comunità francese, con una propaganda nello spirito della democrazia cristiana, e col raggruppamento delle forze fedeli alla Patria >. Si tratta, come è facile constatare, di affermazioni generiche, però, dati gli atteggiamenti assunti da Georges Bidault negli ultimi anni, molti credono che il nuovo partito avrà un carattere clerico-fascista, in contrasto con l'M.R.P. (Movimento repubblicano popolare) che è un partito confessionale, ma di tendenza democratica. Nell'M.R.P., d'altronde, non sembra che l'iniziativa di Bidault abbia sollevato troppa inquietudine. Da molto tempor infatti, egli è un isolato, senza nessun seguito nel Parlamento e nel Paese. Da due mesi aveva abbandonato ogni attività di partito, non interveniva più alle riunioni, e, benché formalmente non si fosse ancora dimesso, in pratica veniva già considerato fuori dell'M.R.P. Interrogato dai giornalisti, Bidault ha detto di avere già ricevuto alcune centinaia di lettere di adesione, però, quando gli sono stati chiesti i nomi delle principali personalità che hanno aderito, ha risposto: < Non mi sembra opportuno darli. Per ora il mio nome basta: gli altri li farò conoscere quando potrò e quando vorrò ». In realtà, sembra che nessuno dei più autorevoli esponenti dell'M.R.P. abbia intenzione di seguire Bidault nella sua scissione. Soltanto poche figure di secondo piano sarebbero con lui, insieme ad alcuni rappresentanti dell'estrema destra. Sandro Volta devanam

Persone citate: Charles De Gaulit, De Gaulle, Georges Bidault, Jacques Soustelle