Calmo entusiasmo per De Gaulle in visita ai reparti francesi d'Algeria di Francesco Rosso

Calmo entusiasmo per De Gaulle in visita ai reparti francesi d'Algeria Mentre i felBaghai riprendono la guerriglia Calmo entusiasmo per De Gaulle in visita ai reparti francesi d'Algeria L'arrivo del generale ad Orano salutato da Salan - Raggiunte in aereo le guarnigioni più avanzate Lanciata una .bomba nella Casbah di Algeri: 22 feriti - Dimostrazione ostile di donne musulmane (Dal nostro inviato speciale) Orano, l luglio Poco dopo le venti il Caravelle che trasportava De Gaulle Ita atterrato all'aeroporto militare di <La Senia>, a otto chilometri da Orano. Se non fosse statu per lo sbarramento impenetrabile di militari d'ogni arma che hanno bloccato il traffico fin dalle quattro del pomeriggio, la città non sembrava certo prepararsi alla seconda visita di De Grulle che, per il momento, è per i francesi qualcosa di più di un capo di governo. C'eranp sì ibandieje e trofei a bottoni c"'fiìièsii'cì ■tua. la folla óranose sembrava trascorresse ui placido pomeriggio festivo. La ragione del calmo entusiasmo degli oranesì va ricercata in due elementi: questa volta De Gaulle è venuto in Algeria in visita, diciamo, professionale. Era il generale De Gaulle, ministro della difesa, che veniva a rendersi conto direttamente, ispezionando i reparti impegnati nella lotta contro i fcllagha, a che punto è questa strana guerra che dissangua la Francia e <fita»iia la Algeria, e vedere quali sono le strade che jwssono condurre a una rapida fine delle ostilità. La seconda ragione è dettata da motivi psicologici. Gli oranesi non si sono immediatamente allineati ad Algeri nel complotto del 1.1 maggio; anche l'esercito è rimasto in posizione d'attesa per più di un giorno, perché ad Orano si guarda al problema algerino con minore intransigenza. Basti dire che Orano è la sola città d'Algeria in cui non c'è il coprifuoco. Ciò nonostante, non mancano tra le masse arabe i fermenti anti-francesi. " - Questa mattina alcune cen¬ tinaia di donne musulmane si sono riunite davanti alla prefettura e come è già accaduto due volte ad Algeri hanno inscenato una clamorosa d'imostrazione chiedendo la liberazione dei loro congiunti ari-estati o chiusi in campi di internamento dei quili non hanno notizie da gran tempo. La polizia ha disperso le dimostranti, le quali, pur esprimere un segno della loro risoluzione, hanno infranto i cristalli di alcune automobili ferine al posteggio. Si sono poi ai- lontanate gridando: a Algeria indipendente*. Anche i fcllagha hanno voluto dimostrare la loro vitalità proprio il giorno in cui De Gaulle giungeva in Algeria con Un grave atto di sabotaggio sulla linea ferroviaria Algeri-Orano, poco lontano dalla stazione di Oucd Dger. Hanno piazzato presso le traversine che trattengono le rotaie una notevole quantità dì mine, che sono esplose al passaggio di un treno merci. Locomotiva e vagoni sono volati come giocattoli nei campi vicini, mentre l'esplosivo apriva una voragine che inghiottiva un lungo tratto di binario. L'attentato non avrebbe maggiore importanza di altri se.non fosse avvenuto sulla linea ferroviaria più attentamente vigilata dai militari e in una zona di estesa pianura, coti basse colline all'orizzonte, certo poco adatta ad ospitare i guerriglieri arabi. Sembra che i fcllagha abbiano mutato tattica; per poter controbattere la strapotenza cfnlsgtaDidpsmDpn dell'esercito francese pare ri-\znuncino agli attacchi diretti\spreferendo nascondersi nei vii-^elaggi a gruppi ridottissimi ed ., , o e e o agire di sorpresa con attentati vistosi. La guerriglia tenderebbe nuovamente a spostarsi dalla montagna a villaggi e città con improvvise azioni terroristiche. Lo dimostra l'esplosione di una bomba, lanciata stamane, nei pressi della Bassa Casbah di Algeri, che ha provocato ventidue feriti gravi e che potrebbe essere un sintomo della ripresa del terrorismo. Potrebbe anche essere il segno •dallp dlxperitziótfe a. cui, oomè si dice negli ambienti ufficiali, sono giunti i fellagha, ma anche un atto di sfida politica all'integrazione voluta dai francesi. La bomba lanciata nel momento in cui De Gaulle si prepara ad annunciare la sistemazione definitiva dell'Algeria, potrebbe essere appunto la risposta dei fellagha. Questi elementi sono stati al centro delle discussioni che De Gaulle ha avuto oggi con i comandi militari delle zone di operazioni intorno a Costantino, soprattutto a Batna, la piccola città in cui nel novembre 1B54 esplose la prima scintilla della ribellione algerina. De Gaulle c giunto a bordo della sua Caravelle poco prima delle 11 all'aeroporto di Telargma, dov'erano ad attenderlo il generale Salan e altri alti ufficiali. Sal'to su un D.C.3 c partito per la base di elicotteri di Ain Aernat, poco lontana'da Setif, e si è intrattenuto a parlare con gli ufficiali che comandano quei reparti aerei, i più impegnati nella perlustrazione e nell'intercettamento delle bande dei fellagha. Sempre a bordo del D.C.3 si è poi recato a Batna, dove è sceso in mezzo alla follataci musulmani, a stringere loro la mano e ad accettare l'omaggio di fedeltà, quasi una risposta pacifica alla bomba di Algeri, e al sabotaggio della ferrovia. Dopo colazione De Gaulle ha chiesto informazioni sullo stato d'animo delle truppe e l'at[7^;7tfftìt'ènfo della popolazione musulmana, dopo di che ha pronunciato pòche parole: « Il (auoro che dobbiamo fare è enorme — ha detto — ma abbiamo già fatto molto. Ora so che l'avvenire è nòstro ». Interpretare queste frasi come l'annuncio che la Francia manderà altri contingenti per soffocare la guerriglia sarebbe forse eccessivo. E' però opinione diffusa che De Gaulle intenda fare un grosso sforzo militare, occupare anche i villaggi più sperduti con forze massicce, per privare i fellagha di tutte le loro basi di rifornimento, soprattutto alimentari. Né a Telargma ne. a Batna non si sono verificate le temute dimostrazioni contro il ministro Guy Mollet. Erano state prese tutte le dovute precauzioni, perché nessuna piazzata turbasse la visita di De Gaulle, ma forse sono state superflue, perché tutta l'antipatia contro Mollet è concentrata ad Algeri, e non si può escludere che la bomba lanciata oggi provenga da mani non esattamente fellagha. De Gaulle ha fatto il giro di ispezione sempre accompagnato dal suo seguito di ministri e dal generale Salan. Nel pomeriggio ha continuato la visita ai reparti dislocati nelle zone di operazioni, e vrso le sei è ritornato a Felit, da dove ha ripreso la sua Caravelle, ed è ripartito per Orano dove è giunto dopo le otto con un'ora di ritardo sul pre visto. Lungo le vie della città, percorse dal corteo presiden- m& ziale, si era riunita una discreta folla che ha applaudito e scandito il grido ormai d'uso: « Algeria francese ». Scarsissi- ma era la rappresentanza di gente musulmana. Domani mattina De Gaulle ripartirà a bordo di un D.C.3 per Tlemcen, cittadina di importanza strategica quasi alla frontiera col Marocco. Poco dopo si recherà a Sidi Bel Abbès alla sede della Legione Straniera. Rientrerà quindi nel pomeriggio ad Orano e la sera stessa ripartirà per Algeri, dove si tratterrà fino a tutto mercoledì. ■Ad Algeri, a quanto si dice, &gli annuncerà i provvediménti definitivi che dovrebbero dare all'Algeria una fisionomia nuova, farla diventare una provincia francese integralmente, o un paese confederato, con tutte le conseguenze che possono avere l'ima o l'altra decisione. Francesco Rosso