Un vasto piano di agitazioni in programma nel mese di luglio

Un vasto piano di agitazioni in programma nel mese di luglio Nuove rivendicazioni economiche dei sindacati Un vasto piano di agitazioni in programma nel mese di luglio Riguardano la Rai-tv, i mezzadri, le mondine, i cementieri, gli autoferrotranvieri, gli zuccherieri, gli addetti agli ospedali ed i dipendenti dei caffè, ristoranti e pasticcerìe ' Le richieste avanzate dai chimici, dagli statali e dal personale delle aviolinee (Nostro servizio particolare) Roma, 30 giugno. TI mondo del laverò è in fermento. Luglio si annuncia con un Atto calendario di incontri e " trattative sindacali, di agitazion' Lutali e parziali, di scioperi nazionali e provinciali, che vedranno scendere in campo le più svenate categorie di lavoratori. La produzione ne risentirà e, come spesso accade, i cittadini saranno i primi a sopportare le conseguenze di questo rinnovato stato di tensione tra datori di lavoro e prestatori d'opera; dovranno, infatti, rinunciare per qualche giorno o per qualche ora all'uso di pubblici ed essenziali servizi quali quelli tranviari, ferroviari, o attinenti alle radiocomunicazioni. L'agitazione, per tutte le categorie, è motivata da ragioni economiche; i sindacalisti chiedono miglioramenti salariali, rinnovo dei contratti, agevolazioni di carriera e, dinanzi all'irrigidimento delle organizzazioni padronali, invitano i lavoratori a scioperare. Le prime avvisaglie, in qualche caso, si sono già avute in giugno; nei giorni scorsi, ad esempio, 1 dipendenti tecnici e amministrativi della RAI si sono astenuti più volte dal lavoro provocando interruzioni e forzati cambiamenti nei programmi delle trasmissioni televisive. In luglio questi scioperi a singhiozzo verranno ripetuti con frequenza per protestare contro la mancata concessione di un nuovo contratto lavorativo basato su tali richieste: miglioramenti economici pari al 15% dello stipendio attuale e acconto di una mensilità da versare in un'unica soluzione. La RAI ha ribattuto offrendo aumenti del 5% e si è dichiarata disposta a versare una mensilità in tre rate successive. La soluzione è stata giudicata dai sindacalisti inaccettabile ed i prossimi scioperi verranno decisi improvvisamente e separatamente onde causare all'azienda il maggior disagio possibile: la RAI comunque ha mobilitato tutto il personale avventizio e volontario per consentire quanto meno la trasmissione dei programmi essenziali. ... Alla fine di giugno sono scesi in lotta anche i mezzadri italiani; essi phiedpho la jlpartizioné di tutti i prodotti e utili poderali al 60%, una più equa ripartizione delle spese, la piena disponibilità dei capitali e dei prodotti, l'effettivo impiego del 4% da parte del concedente in spese di miglioria, la regolamentazione dei diritti dei mezzadri e dei coloni comproprietari e proprietari del bestiame, delle macchine e degli attrezzi, l'abolizione di qualsiasi obbligo o prestazione gratuita, la cancellazione di ogni addebito e, in particolare, della rivalsa dei contributi unificati. Dopo una prima giornata di sciopem proclamata, dalla C.G.I.L. il 28 giugno, è ora la volta dell'U.I.L., che ha invitato i mezzadri ad una grande manifestazione di protesta dai effettuare il 5 luglio. Le U.I.L. provinciali hanno già impartito precise istruzioni; i mezzadri si rifiuteranno in quel giorno di portare i prodotti ai mercati, si asterranno in qualche caso dal lavoro, e manifesteranno sulle aie e sulle piazze dei paesi. L'agitazione mezzadrile non è rivolta solo contro la Confagricoltura, ma vuole rappresentare anche una sollecitazione al Parlamento perché riprenda con urgenza la discussione sui patti agrari e conceda alle famiglie mezzadrili la assistenza farmaceutica e la tutela della maternità ed infanzia. cnssrp(gcmctgtgilvztcmgsdmfidlistpcdIcradrtmzmmntcillidiccaè1mmdddmddrzdi Il fermento esistente nelle ;campagne sarà partlcolarmen-|te sensibile nelle zone risicole! del vercellese; gli addetti alla campagna di raccolta e taglio del riso chiedono da tempo il rinnovo del contratto collettivo di lavoro e vedono di malocchio l'assunzione di manodopera stagionale nelle regioni del Meridione. Nel vercellese, oltre al problema delle mondine, v'è anche quello dei « particellari >, e cioè dei braccianti che sono divenuti fittavoli o proprietari di piccoli lembi di terra il cui reddito è insufficiente, ma serve ad integrare il salario quando non v'è lavoro nelle grandi risaie; essi vogliono un equo affitto, un ribasso nel prezzo dei concimi, un sistema di irrigazione accessibile ai piccoli proprietari, la creazione di cooperative, la costituzione di parchi trattoristici. Un'altra provincia piemontese fortemente interessata alle lotte sindacali in corso è il Monferrato, zona agricola ed industriale (cementifici) ad un tempo. La Cgil, la Uil e la Cisl hanno rotto le trattative con l'Assocemento e la Conflndustria e proclamato una serie di scioperi nazionali degli operai cementieri: tra il 1" e l'8 luglio si asterranno dal lavoro i dipèndenti della Italcementi e della Sacelit; tra il 4 e l'8 luglio i dipendenti delle società Marchino, Milanese-Azzi, Eter nlt che hanno sede a Casale Monferrato, e delle società Segni, Cementir e Sacci. Secondo i sindacalisti gli industriali si rifiutano di < tener conto delle dure condizioni di vita e dei bassi salari degli operai e, nel le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro, non hanno voluto accogliere neppure in parte le proposte normative > Ribattono gli industriali osservando che essi avevano con i a a cesso un aumento dei salari nella misura del 3,8% più una somma forfetaria da corrispondere entro il 1958. Nei prossimi giorni si asterranno inoltre dai Icvoìu i dipendenti dei pubblici esercizi (caffè, ristoranti, pasticcerie), gli autoferrotranvieri, gli zuccherieri, gli ospedalieri: cominceranno i lavoratori zuccherieri, il cui ociopero è fissato per 11 2 luglio; poi il 5 luglio sarà la volta dei dipendenti dei pubblici esercizi, mentre gli ospedalieri sciopereranno il 19 luglio e gli autoferrotranvieri il 12. La causa dell'agitazione è unica: rottura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro. A questo motivo i baristi e camerieri aggiungono il mancato accordo sull'entità della retribuzione durante le festività infrasettimanali; gli arretrati maturati finora ammonterebbero, secondo gli interessati, a circa 8 miliardi di lire. Purtroppo non è finita; vi sono altre categorie di lavoratori scontenti dei salari percepiti e pronti alla lotta sindacale: sono i chimici, i dipendenti dell'Alitalia e gli statali. I chimici (settore gomma e cavi) aderenti alla Cgil attueranno nel prossimo futuro una agitazione nazionale le cui modalità sono ancora da stabilire; alla Assogomma i lavoratori avevano chiesto un au mento dei salari, una diminu zione degli orari, il miglioramento di alcuni istituti normativi (ferie, scatti di anzianità, premi di produzione), ma tali richieste non furono accolte perché, hanno detto gli industriali, « la produzione della gomma è diminuita e nell'aprile di quest'anno è stata inferiore del 15 r/o a quella dell'aprile 1957». « Argomentazioni viziate e inesatte » — risposero i sindacalisti — « poiché, se è vero che ora il settore gomma non cfiddtenCchzì gczgsdfic3gafcerublfAsn„ ./attraversa _un periodo fiondo. ]tè anche vero che dal 1953 al 1956 gli industriali hanno aumentato i profitti del 45% mentre la produzione cresceva del 29 </o e l'occupazione totale diminuiva del 5 Db. In posizione di attesa sono per ora i chimici dei settori farmaceutici, delle fibre tessili artificiali e del cellophan, i quali decideranno il da farsi dopo un nuovo incontro con le organizzazioni industriali previsto per domani. . ' " Per quel che riguarda i- dipendenti della società aerea nazionale, che nei giorni scorsi hanno attuato uno sciopero di tre giorni con grave disagio per i passeggeri, la situazione si presenta statica, ma suscettibile di nuove complicazioni. La direzione dell'Alitalia-Lai, accusata di aver instaurato all'interno della società un regime « poliziesco e contrario alla dignità del lavoratore », non ha ancora ripreso le trattative sindacali e forse affiderà nei prossimi giorni l'incarico di mediatore al sottose^ gretario Caron. Il personale della compagnia, in attesa dei prossimi sviluppi, ha deciso di continuare l'agitazione. Le rivendicazioni degli sta- | tali sono note: essi vogliono | l'introduzione del sistema della scala mobile, il raggiungimento di un minimo di 50 mila lire mensili, l'aumento degli assegni familiari fino alla misura unica di 5000 lire per ogni persona a carico, il riconoscimento del servizio non di ruolo agli effetti degli scatti d'anzianità: la Pederstatali aderente alla Cgil ha inviato a Fanfani una lettera contenente tali richieste, con l'invito a tenerne conto nel programma del governo. Nella lettera si afferma anche che la legge delega de! 1954 ed i nuovi trattamenti entrati in i vigore nel luglio del 1956 non e ;hanno risolto i problemi degli -|statali d „a riforma buro. e! a o Favtuddsqstcratica. Le uniche trattative sindaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiii nuHiiiiiiiiiii cali che sono avviate a buon fine riguardano i lavoratori del commercio e gli elettrici delle aziende privale ed a partecipazione statala; i primi nanno firmato suuaio alia. Confcommercio un accordo che prevede notevoli agevolazioni di caratteri normativo; ì secondi hanno raggiunto oggi l'intesa sui primi tre articoli del nuovo contratto nazionale di lavoro, riguardanti gli scatti biennali e la ricostruzione della carriera, le indennità varie, l'istruzione ai figli dei dipendenti. Tuttavia per i lavoratori del commercio'— in specie per i 300.000 commessi — si profila già qualche nube all'orizzonte: alla fine di giugno scadono, infatti, tutti i contratti provinciali di lavoro che dovranno essere contemporaneamente rinnovati. La Cgil ha deciso umiiiiiiiiiiiiiiNimuiiiiiiiuNiimiimHiiiiiiiii di iniziare, a partire da quella data, una vasta agitazione nazionale delia categoria diretta ad ottenere miglioramenti salariali e la concessio- manale. 8j c.

Persone citate: Caron, Fanfani

Luoghi citati: Casale Monferrato, Roma