Vivaci polemiche in Consiglio invece di discussioni costruttive

Vivaci polemiche in Consiglio invece di discussioni costruttive Un'altra animata riunione in Municipio Vivaci polemiche in Consiglio invece di discussioni costruttive Proteste e scambi di offese fra i gruppi di consiglieri durante il dibattito sulla esclusione di Torino da capitale del Mec - Le critiche delle sinistre - Accorato intervento del Sindaco La seduta conciliare si è aperta ieri sera con un'interrogazione dell'avv, Cravero 'pli) e del suo gruppo su Torino mancata capitale del Mec. L'assessore dott. Rosboch ha riassunte la storia di quanto la città ha fatto per porre con decoro la sua candidatura al posto che le spettava tra le concorrenti e ha quindi rievocato l'esito delle riunioni di Strasburgo, « I parlamentari italiani — ha commentato amaramente — hanno ne iato il loro voto a Torino, dimenticando ciò che To .'; ri ha latto e fa, per l'Italia », L'avv. Peyron si è richiamalo al suo articolo pubblicato da La Stamp.i, e ha aggiunto, in risposta alla richiesta dei liberali, di aver ora « mosso qualche pedina per sollecitare compensi che siano ristoro alla perdita subita da Torino ». Per ora non ritiene sia il caso di fare di più. « Aspettiamo che l'intera questione sia conclusa ». L'avv. Cravero ha ammesso di comprendere il riserbo del Sindaco. « ilfa non ci basta — ha proseguito — è stata latta qui un'affermazione molto grave a proposito del disinteresse dei nostri parlamentari. Dal momento che. la questione Mec è chiusa vogliamo aprirne un'altra nei confronti del noverilo. Torino non deve più essere sacrificata ». E ha chiesto una discussione più ampia sull'argomento. Il capo-gruppo comunista on. Coggiola ha precisato alcuni l'atti : L'assicurazione data dal sen. Zoli !a Milano quando nulla ancora era deciso, le due lettere con cui li 17 maggio l'on. Polla sollecitava al ministro Angelini l'istituzione per Milano dei treni espressi e al ministro Mattarella il collegamento telefonico internazionale « in vista della possibilità che Milano diventi capitale del Mec ». Altre colpe egli ha addossato all'amministrazione civica di Torinocche a suo parere non ha agito energicamente, come invece è accaduto a Milano, dove tutte le, attività cittadine sono state mo-ì 'lilitate per la battaglia. « Ci vo-1 leva — ha concluso — più, coraggio e più concretc.ua ». Per il gruppo democristiano il comm. Torretta ha chiesto che venga chiarito come hanno lavorato i deputati piemontesi per la difesa dei diritti di Torino. « E' troppo comodo — ha detto rivolto all'on. Coggiola — venir qui a protestare che non si è riusciti, quando non si è fatto nulla per aiutarci a riuscire ». Noi dobbiamo -- lia concluso — protestare presso il governo, con tutta la nostra energia e ottenere per Torino il riconoscimento che sinora le è mancato. , Parole dure ha pronunciato la signorina Pagella (psdi) «i parlamentari hanno vergognosamente dimenticato la nostra città. Un senso di profonda amarezza e umiliazione ha invaso i torinesi quando si sono sapute le notizie di Strasburgo. Non è il caso di fare polemiche tra di noi: chiedo al Consiglio che si esprima con un voto al governo chiedendo giustizia ». L'on. Castagno (psi) dato atto al Sindaco della sua azione personale in difesa di Torino, ha dichiarato che « la nostra città non era in condizioni di competere con Milano perche la sua inferiorità è netta sia per le comunicazioni ferroviarie, che aeree, e stradali. Bisogna crudamente ammettere la nostra deficienza », Queste affermazioni hanno su scitato le proteste dei consiglieri democristiani «Bel servizio a To¬ o lino! » gridava il comm. Torretta, incalzato dall'on. Geuna e dal dott. Navone. Intervenivano anche i comunisti e il Sindaco doveva scampanellare a lungo per ottenere un po' di calma. L'on. Castagno ha proseguito: « Se vogliamo che Torino diventi un centro attivo ed importante occorre cambiare i criteri che ispirano la nostra attività. Non accontentiamoci di protestare, quando noi stessi non sappiamo risolvere i nostri problemi ». E nel suo pessimismo ha pronosticato un fallimento anche per le celebrazioni del '61, « perché le opere pubbliche grandiose annunciate non sono ancora in cantiere ». L'ing. Todros (pei) ha intentato un vero processo a! Sindaco e alla Giunta. Ha dichiarato insufficiente l'azione svolta per Strasburgo; poi ha ricordato le opere incompiute: mattatoio, piano regolatore, palazzo delle facoltà umanistiche ecc. ecc. La signora Artom-Celli (de) ha richiamato con pacatezza i consiglieri alle loro responsabilità: « Se amiamo veramente Torino, serriamo le file. Non 6 .certo mettendo in luce le ipotetiche deficienze che si difende Torino». Il dott. Getina, impetuosamente, ha rimproverato alle sinistre * la demolizione sistematica di Torino; Mi sembra — ha aggiunto — che questo vostro contegno equivalga a ledere e tradire il compito affidato dalla cittadinanza ai consiglieri », Di nuovo grida, proteste, accuse reciproche. Finche è risuonata nell'aula la parola pacata e serena del Sindaco: « Nonostante gli attacchi di cui sono stato fatto segno, cercherà di concludere con serenità. Tutto fa brodo per attaccare l'amministrazione e il sindaco. Ora vi siete sfogati e spero stiate meglio. Ma c'è qualche impostazione che non riesco a capire ». E ha proseguito chiedendosi come mai proprio da parte dei comunisti, nemici del Mec, sia venuta la maggiore recriminazione per l'insuccesso di Torino. « Se potevo ancota nutrire qualclie ottimismo sulla sorte della nostra città — lia dichiarato il Sindaco — devo dire che un colpo mortale alle nostre speranze l'ha dato stasera l'on. Castagno... ». Castagno: Comodo! Comodo! Non provochi signor Sindaco. Gridio: Ma se hai detto tu che! Torino fa schifo! inCastagno: Ho detto che donne, lnon che fa schifo e dorme per'mcolpa vostra, ipGrinm. Vergognali. l'Castagno: Vergognatevi voi, e Lper colpa vostra che dorme! bli «basta!» gridato con voce vasrofeHpmudrta« dtvaMvgfel'cdmsturqadcsd(scanpms«Miiiiiiiiiriiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiriiitiiMiit)i A non.e del gruppo comunista, n dott Garbagnati ha prcscnta- lo ieri pomeriggio al Sindaco una mozione di sfiducia del suo gruppo, chiedendogli di sottoporla al- l'esame e al voto del Consiglio. La mozione fa riferimento a pro blemi di carattere amministrati¬ vo: la situazione delle aziende autorevole del Sindaco ha messo silenzio al battibecco. L'avv. Peyron lia potuto continuare con voce ferma so pure velata di tristezza. Ha ricordato che non con una sola pubblicazione Torino si è raccomandata alla candidatura, ma con' un dossier, un questionario e la documentazione degli esperti. Ha rivolto critiche anche al comportamento del Sindaco di Milano: « Ci si è basati sulla dichiarazione di un'agenzia che è stata poi smentita dal governo. Non rispondeva a verità quanto si è fallo dire agli esperti urbanisti sul conto di Milano ». A Torino invece si è detta la verità : « non abbiamo mai deuigrato altre città: ci premeva difendere Torino, non danneggiare l'Italia ». Il Sindaco ha cosi concluso . « A questo problema ho dedicato tutta la min passione. Non mi si disconosca l'amore per eiuesta città: ho'dato a quest'opera tutta la mia appassionata collaborazione e conto di continuare su questa strada se mi suffragherà ancora la vostra fiducia ». L'assemblea è poi passata alla discussione dei provvedimenti inclusi nell'ordine del giorno. All'inizio della seduta si era discusso un'interrogazione di Todros, Coggiola (p.c.i.) e Castagno (p.s.i.) sul Politecnico, a proposito del minacciato aumento dei contributi. Il sindaco telegraferà al Ministero del Tesoro per ottenere il versamento dei 130 milioni per tre esercizi consecutivi, promessi lo scorso anno dal Ministero della Pubblica istruzione. )i]iiiiiiiiiiriiiitii!it<titriiiiiiiiiMii)iiiiiiiiiiiiii|]i municipalizzate, il piano regolatore, il Mattatoio, il Regio, l'Ospedale Martini, accusando la Giunta di « incapacità, inefficienza, immobilismo».