Rapiti ventinove militari di una base americana a Cuba

Rapiti ventinove militari di una base americana a Cuba Un'altra impresa dei ribelli di Fidel Castro Rapiti ventinove militari di una base americana a Cuba Partiti venerdì in autobus dal campo di Guantanamo - Sabato il veicolo è stato trovato vuoto, a 50 km. - Un'assicurazione statunitense ai rivoltosi: le installazioni nordamericane non verranno messe a disposizioni degli aerei cubani per la lotta contro di loro Nostro servizio particolare L'Avana, lunedi mattina. I ribelli di Fidel Castro sono tornati clamorosamente alla ribalta con due audacissime azioni nelle quali hanno preso di mira non già i seguaci dell' odlatisslmo presidente Fulgencio Batista, bensì componenti del personale civile e militare statunitense che per diverse ragioni è dislocato nell'isola. Al rapimento dei dieci ingegneri americani e dei due canadesi, avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì a Moa Bay, nella provincia di Oriente, ha fatto seguito venerdì quello, ancor più sensazionale, dì 29 marinai americani della base di Guantanamo, che da Moa Bay dista una quarantina di chilometri. Dello spettacolare < colpo > dà così notizia un laconico comunicato della Marina statunitense: «Un autobus che trasportava personale civile cubano ha lasciato venerdì sera la città di Guantanamo con a bordo 29 tra marinai e fucilieri di Marina, tre dei quali In servizio in città. La destinazione dell'autobus era la base navale di Guantanamo, ma esso non vi è arrivato. Nel pomeriggio di sabato il veicolo è stato trovato, vuoto, a circa 50 chilometri a est della base navale ». Sul clamoroso fatto 11 Dipartimento di Stato americano ha aperto una severa inchiesta, mentre apposite squadre rastrellano la zona circostante Guantanamo nella speranza dì rintracciare i rapiti. Le circostanze della scomparsa del 29 militari statunitensi rimangono misteriose ma non sembrano possano sussistere dubbi sul fatto che essi siano stati rapiti dai ribelli di Fidel Castro. Notizie non confermate ma degne di credito precisano anzi che i marinai sarebbero caduti in un'imboscata tesa loro dalla banda di Juan Almeida, uno dei più temerari capi ribelli. Informazioni diffuse dall'ambasciata degli Stati Uniti all'Avana precisano che 1 29 marinai facevano parte di un gruppo che aveva compiuto un'escursione a Fini di Savo, nel territorio infestato dagli uomini di Fidel Castro, il cui fratello, Raoul, è alla testa della banda che la scorsa settimana rapì i dodici tee nicl minerari della « Freeport Sulphur ». Quanto alle ragioni che han no spinto Fidel Castro ad accanirsi contro gli americani, esse vanno individuate nell'autorizzazione a rifornirsi di bombe nella base militare di Guantanamo, concessa in questi giorni dalie autorità statunitensi all'aviazione regolare cubana. Appare chiaro che Fidel Castro intende trattare direttamente con le autorità statunitensi il rilascio dei tecnici e del marinai, così da infliggere un duro colpo al prestigio del presidente Batista e procurarsi una specie di riconoscimento ufficiale, sia pure nell'illegalità, da parte del governo di Washington. Notizie dell'ultima ora riferiscono che Fidel Castro si è detto disposto a rilasciare 1 suoi prigionieri a condizione che la base americana di Guantanamo non venga sfruttata dall'aviazione cubana ai Ani della lotta contro i ribelli. Successivamente l'ambascia tore Earl Smith diramava una dichiarazione in cui era detto testualmente: «Le installazioni ed i servizi della base di Guantanamo sono a disposizione di tutti gli apparecchi In difficoltà o in visita ufficiale alla base. Si precisa al tempo stesso che, in conformità con la politica americana di non intervento negli affari interni cubani, non verrà autorizzato né 11 rifornimento né l'assistenza tecnica degli aerei dell'aviazio ne cubana comunque impegnati in azione di combatti mento». Alla luce di questa dichiarazione è facile prevedere che i tecnici e i marinai americani verranno rimessi in libertà nelle prossime ore. r. p.

Persone citate: Earl Smith, Fidel Castro, Juan Almeida, Savo

Luoghi citati: Avana, Cuba, L'avana, Stati Uniti, Washington