I liguri Taramazzo-Gerini primi nella "Mille Miglia"

I liguri Taramazzo-Gerini primi nella "Mille Miglia" jA mi coi* a wMMM'affe&maxioMMo della F8es»s»m2»i I liguri Taramazzo-Gerini primi nella "Mille Miglia" DAL NOSTRO INVIATO Brescia, lunedi mattina. I piloti liguri Oigi Taramazzo e Giovanni Oerini, su Ferra,-i 3000 Q.T., hanno vinto l'edizione della Mille Miglia disputatasi in una sola tappa di 1600 Km., con la formula della regolarità (SO Km. orari) integrata da otto prove di velocità a cronometro, di cui sette in salita sui principali Possi dolomitici. Taramazzo-Oerini si sono affermati perentoriamente in ciascuna di queste gare — che erano il solo elemento determinante della classifica — e fin dalla notte, dopo il superamento dei tratti Nave-Colle S. Eusebio, Trieste-Opicina e S. Martino di Castrozza-Passo Rollo, la loro posizione è apparsa inattaccabile. II trentenne Luigi Taramazzo è un costruttore edile di Bordighera che già aveva partecipato senza fortuna a due Mille Miglia del passato e che, sempre in coppia con Gerini, nel 19SS si era classificato primo assoluto della categoria Turismo nel Oiro automobilistico d'Itaiia (una gara di'caratteristiche molto simili alla Mille Miglia nuova edizione). Non è stata una sorpresa' peraltro l'affermazione della Ferrari 3 mila Q.T., macchiria, di eccezionali possibilità e che anohe nell'ultima Mille Miglia di velocità pura, era arrivata terza assoluta, a una media assai vicina a quella delle più potenti vetture Sport. Al secondo posto troviamo ancora una 3 litri modenese, pilotata dai trentini Villo(/i-Znmpirro, classificati a 1' e 15" dai primi, nella somma dei tempi corrispondenti agli SO chilometri complessivi di velocità. Terza assoluta una macchina tedesca, la Porsche 1600 di Strahle-Walter, che hanno finito per spuntarla sui veneziani Papais-Crlvellari al volante di una altra Ferrari. A questo indubbio brillante risultato tecnico della macchina di Stoccarda, va almeno parificato quello complessivo, molto «ignificativo, della Alfa Romeo Giulietta che troviamo classificate dal sesto al decimo posto assoluto, con tempi abbastanza prossimi a quelli dei primi. Impossibile condensare in poche righe i fatti salienti della gara, ottimamente organizzata, e seguita nella seconda giornata, da un pubblico abbastanza fitto e assai disciplinato. Impossibile perché bisognerebbe prendere in considerazione i cgnfronti avvenuti in ben tredici gruppi di vetture (tanti quante erano le classi ammesse alla corsa), su ciascuna delle otto prove a cronometro. Dobbiamo guindi limitarci a segnalare le migliori prestazioni rilevate, dalla classifica e dalle vicende della corsa. Oltre ai già citati protagonisti della giornata ricorderemo la coppia FablPagliacci su Fiat 8 V., vincitrice delia classe t mila O.T., le ottime prove di Marconi-Frescobaldi e dei fratelli Baghetti su Giulietta S.V., che hanno lottato sul filo del secondo da un capo all'altro della corsa; gli svizzeri Btern-Cots sulla Giulietta Turismo, preparata dallo specialista torinese Conrero; i francesi Condriller-Foulgoc su Renault, protagonisti di un lungo duello con gli austriaci Wèlter e Albi Schatz su D.K.W.; gli ottimi Poltronieri-Bassi su Fiat Abarth 758, primi di'classe; la signora Luciana Quasehlno di Torino, che con Cavalli ti è piazzata tredicèsima assoluta al volante "delta'Giulietta ,S,Y., nonché Jlfidana-Bonino, quarti di classe, e al nono posto della clas- siflca generale; Balvetta-Donegani su Alfa 1900 T.I. Il mortale incidente occorso agli inizi della gara agli sfortunati piloti bresciani Camillo Mora e Guido Zernerl, ha gettato . un'ombra di malinconia su questa edizione della Mille Miglia, che avrebbe dovuto sdrammatizzare la manifestazione, evitare nei limiti del possibile il ripetersi di eventi luttuosi. Purtroppo non è stato cosi, ma non certo per causa dell'organizzazione o del percorso o della formula di gara. E' stata una fatalità tremenda, che però non deve provocare rinnovate avversioni per la gara bresciana che, nella struttura di quest'anno, è pienamente accettabile e può aprire un nuovo ciclo alla sua antica tradizione. Dei centoundici equipaggi partiti sabato mattina, novantacingue hanno concluso la fatica: questo dato è abbastayiza indicativo sulla re¬ lativa difficoltà della Mille Miglia 1958, e rimette nelle adiste proporzioni l'unico incidente, purtroppo irreparabile, delta gara. FERRUCCIO BERNABÒ' Classifica Generale: 1. Taramaizo-Gerini (Ferrari) 65'2"4/5; 2. Villotti-Zamplero (Ferrari) 56'27" e 4/5; 3 Strahle-Walter (Porsche) 57'18"4; 4. Papais-Crivellari (Ferrari) 57'31"2; 5. Cestelli-Musso G. (Mercedes) 58'27"4; 6. MarconiFrescobaldi (Alfa Romeo Giulietta S.V.) 58'42"4; 7. Baghetti G. e M. (Alfa Romeo Giulietta S. V.) 58'46"1; 8. Borga-Bolner (Alfa Romeo Giulietta S. V.) 59'16"3; 9. Mldana-Bonlno (Alfa Giulietta S.V.) 59'39"4; 10. Stern-Cots (Alfa Romeo Giulietta T. I.) 1 ora 0'14"1; 11. Galluzzi-Rota (Ferrari) 1 ora 0'54"4; 12. Sai ve» a-Do negarli (Alfa Romeo 1900) 1 ora l'0"l; 13. Luciana Guaschlno-Cavalli (Alfa Romeo Giulietta S. V.) 1 ora l'4"2; 14. Trautmann-Trautmann Citroen) 1 ora l'31"; 15. TurriCocchetti (Alfa Romeo 1900) 1 ora l'4P"3.~

Luoghi citati: Bordighera, Brescia, Stoccarda, Torino