Gronchi assiste al pittoresco palio delle quattro Repubbliche marinare

Gronchi assiste al pittoresco palio delle quattro Repubbliche marinare SUL CAXAL CAAXDE, IX WJXA CORXMCE DI FOLLA STRABOCCHEVOLE Gronchi assiste al pittoresco palio delle quattro Repubbliche marinare Il Presidente ha aperto la sua seconda giornata veneziana con la visita alla fondazione Cini - Nel pomeriggio ha presen zialo alla regata, preceduta da una splendida sfilata in costume - La gara vinta dall'equipaggio di Venezia, che ha ricevuto l'ambito trofeo dalle mani del capo dello Slato - Clamorosa "papera,, dell'annunciatore provocata dall'emozione Dal nostro corrispondente Venezia, lunedì mattina. La seconda giornata veneziana del Presidente della Repubblica si è aperta ieri mattina con la visita all'isola di San Giorgio della Fondazione Giorgio Cini, istituita nel 1951 dal conte Vittorio Cini in memoria del figlio Giorgio, vittima di un tragico incidente aereo, e che raccoglie varie istituzioni sociali, culturali ed -artistibhe le cui attività sono coordinate dal Consiglio e dalla segreteria generale- della Fondazione. L'on. Gronchi è stato ricevuto dal ministro Medici, dal sindaco avv. Tognazzi, dal conte Vittorio Cini e dai dirigenti della Fondazione, sen. Ponti, prof. Spanio e prof. Carnelutti. ' Dopo avere ascoltato nei tempio palladiano la Messa, il Capo dello Stato havisitato la bellissima chiesa soffermandosi ad ammirare i capolavori ivi raccolti: Vn Ultima Cena* e la « Caduta della manna » del Tìntoretto; V* Adorazione dei pastori > di Jacopo Da Ponte; il Crocifisso di legno del Brunelleschì; il prezioso-Coro, i cui ottanta staili riproducono la vita di San Benedetto, scolpiti da Alberto Van din Brulle; il suggestivo chiostro del Palladio; il dormitorio di Giovanni Buora, recentemente restaurato nella sua elegante e sobria linea cinquecentesca; la Biblioteca maestosa dalle librerie settecentesche, opera di Francesco Pane ed infine la sala del Conclave e del Cenacolo palladiano. L'on. Gronchi ha quindi assistito alla partenza della nane-scuola Giorgio Cini che ospita allievi del Centro e di altri istituti nautici italiani per la consueta crociera estiva di addestramento, salutato alla voce dai giovani marinai schierati in coperta. Precedentemente il presidente Gronchi, dopo un nobile discorso pronunciato dal presidente della Fondazione prof. Spanio, aveva visitato il motoveliero Il Capo dello Stato, accom- compiuto un'attenta e minu ziosa visita ad alcuni centri dell'isola, per far quindi ritorno in prefettura. Nel pomeriggio, il Presidente della Repubblica ha assistito da una speciale tribuna eretta iul molo alla regata delle Repubbliche marinare che per la prima volta si svolge a Venezia Il Capo dello Stato è stato ricevuto sul molo dai vice-presidenti del Senato e della Camera, on. Ceschi e Rossi, dal ministro Medici, dai sindaci delle quattro città e dai con correnti di Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Un pittoresco corteo, che rievocava episodi e personaggi storici delle quattro Repubbliche marinare, ha aperto la manifestazione. La sfilata alla quale hanno partecipato nei loro splendidi costumi ottanta rappresentanti per città, è partita dalla caserma Cornoldi sulla riva degli Schiavoni, per raggiungere Palazzo Ducale e di qui piazza San Marco, la piazzetta, e attraverso le colonne di Marco e Todero, il molo fin sotto la loggia foscara e palazzo ducale. Venezia ha voluto ricordare Caterina Gornaro regina di Cipro, succeduta al marito nel governo dell'isola, e richiamata quindi a Venezia alla quale cedette il dominio di Cipro per essere trasferita, circondata da una splendida corte, ad Asolo. Caterina Cornaro è avanzata su una lettiga portata da quattro mori e preceduta da nobildonne e nobili signori nonché dal Doge e da tutta la signoria della Serenissima. Anche Pisa ha esaltata la figura di una donna: la nobile Cinzica de Gismondi, che nel 1005 mobilitò la città ancora avvolta nel sonno, per cacciare i saraceni sbarcati silenziosamente e già in vena di saccheggi. A Cinzica, personificata da una studentessa, faceva corona nel fastoso corteo tut- ta l'aristocrazia pisana dell'epoca, dal podestà al capitano del popolo, all'ammiraglio, ai senatori. In mezzo ad un folto stuolo di armati, trombettieri e timpanisti e circondata da paggi, è avanzato quindi il Duca di Amalfi in uno sfarzoso costume laminato d'oro. Con lui erano i Cavalieri di Malta. La città di Genova ha presentato invece la figura di Guglielmo Imbriaco, il condottiero navale chiamato Testa di Maglio, che partecipò alla presa di Gerusalemme, Tiro e Cesarea. Facevano corona all'eroe genovese capitani, paggi, armati e alfieri negli splendidi costumi che indossarono i.loro antenati quando nel 1001 attesero dall'Oriente l'Imbriaco, ohe fece regalo alla sua Repubblica ' del. Sacro Catino usato da Gesù nell'ultima céna. Chiusa la sfilata seguita da una folla strabocchevole, è stato dato il via dal Lido alla regata che vedeva in lizza i colori delle quattro Repubbliche: l'azzurro di Amalfi, il bianco di Genova, il rosso-porpora di Pisa e il verde di Venezia. La gara ha assunto toni di alta emotività: l'equipaggio veneziano prendeva decisamente il comando insidiato da vicino da qtiello genovese. I verdi tuttavia producevano ifTio sforzo ulteriore riuscendo a staccare gli avversari e a proseguire indisturbati fino al traguardo posto sul molo, all'altezza della tribuna che ospitava il Presidente' della Repubblica. La lotta si faceva vivace per la conquista del secondo posto fra Genova e Pi sa, il cui equipaggio si era fatto sotto con piglio autoritario e che alla fine doveva avere la meglio. Nettamente staccato Amalfi. L'on. Gron¬ chi consegnava personalmente l'ambito trofeo al capobarca veneziano, al quale ha espresso il suo compiacimento per la bella vittor.ia. Una papera dell'annunciatore, alla fine del palio, ha molto divertito il pubblico e ha fatto sorridere il Presidente della Repubblica, ma non talune autorità che al primo momento sono rimaste allibite. Non si tratta di Rai-tv, ma del servizio di altoparlanti disposto dal Comune. Dovendo informare la folla che l'on. Gronchi stava per lasciare la tribuna d'onore e raggiungere la riva, l'annunciatore ha detto in tono so lenne: « In questo momento, mentre il Presidente della Repubblica lascia la tribuna per avviarsi all'imparco, la banda municipale intona l'inno reale ». Era chiaro che volesse alludere all'inno nazionale, ma la papera ormai era scappata e non restava che accoglierla con spirito: come appunto ha fatto l'on. Gronchi, che ha sorriso diuertito. La battuta tuttavia non ha mancato di far correre qualche brivido fra le personalità attorno al Presidente e di suscitare una sana risata, del resto monda da qualsiasi malizia, fra le migliaia e migliaia di persone che l'hanno udita. Dirà poi il povero annunciatore di essere stato ■' tradito dall' emozione che l'aveva colto allorché aveva visto l'armo veneziano tagliare vittorioso il traguardo. Dal molo, il Capo dello Stato ha raggiunto direttamente la stazione di Santa Lucia, da dove, ossequiato dalle autorità, è partito alle 18,05 con il treno presidenziale alla volta di Roma. '.- ' a. I. II Presidente della Repubblica consegna il trofeo della vittoria al capo equipaggio dell'imbarcazione veneziana (Telef.)