Guizzo di Poblet al Vigorelli davanti a Nino Defilippis e al gruppo
Guizzo di Poblet al Vigorelli davanti a Nino Defilippis e al gruppo Arrivo in volata a Milano e successo del velocista spagnolo Guizzo di Poblet al Vigorelli davanti a Nino Defilippis e al gruppo Da uno dei nostri inviati Milano, lunedì mattina. Stacchiamo insieme l'ultimo foglio del Oiro, stacchiamolo insieme con tutta la folla, con la folla enorme, entusiasta, eccitata che ha fatto da ininterrotto corteo alla tappa finale, alla Salò-Milano di 177 chilometri. Si sa; la giornata che chiude una prova a tappe è una giornata di festa, ■una passeggiata a media bassa in mezzo ai tifosi che impazziscono di gioia. E' una tradizióne che risale indietro nel tempo e il quarantunesimo giro d'Italia non l'ha tradita. Una passeggiata sotto la sferza del sole, una passeggiata di fronte a un pubblico che mai avevamo visto tante numeroso: era il trionfo d: Baldini, gli appassionati à" ciclismo volevano sottolinear 10 con un'ovazione che è du rata quanto è durata la tap pa, quasi cinque ore filate. La cronaca è ridotta al mi nt'mo, il taccuino è povero d' appunti. Si è andati sino a Bergamo in gruppo, tranne un attimo concesso dal plotone a un tentativo di fuga di Menini e di Accordi, subito ripresi. A Bergamo si registravano due cadute. Finiva per terra anche Brankart, ma 11 belga era lesto a cambiare la sua bicicletta fracassata or ; la bicicletta di Varnajo: i 3ttoi avversari nemmeno I avevano il tempo di accor1 gersi dell'incidente. Traguardo volante a Calolziocorte (Km. 108): lo vinceva Poblet su Pellegrini e Baffi. Altri traguardi di minor conto disseminati lungo la via toccavano a Ponzini e a Catalano, l'exgelataio di Palermo. A Seregno (Km. 151) secondo traguardo volante: primo Fantini, secondo Baroni, terzo Varnajo. Gruppo naturalmente sempre compatto. tip, qalma però veniva rotta d'improvviso da Menini, il più giovane del Giro che scattava di sorpresa. Defilippis lo acciuffava in un batter d'occhio e i due a Cesano Moderno (Km. 159, terzo traguardo volante) precedevano il plotone di 20". Affare fatto t Nemmeno per sogno! Gli assi reagivano e a dodici chilometri dal traguardo il grosso era di nuovo piombato sulla coppia dei fuggitivi. Decisione in volata. Lotta a furia di gomiti nel tratto che immetteva al Vigorelli. Sulla pista sbucavano nell'ordine Bobet, Defilippis, De Bruyne, Baldini e Poblet. Uno sprint semplice e pure entusiasmante. Sobet alla campana era ancora al comando, vi restava sino al rettilineo opposto all'arrivo dove operava il suo scatto Defilippis. Il « Ctt » in testa fino all'ultima curva nel frenetico mulinar delle ruote. Pare che Nino riesca nel colpo, ma una maglia gialla s'è fatta luce: è Poblet che rimonta inesorabilmente al largo, è Poblet che supera tutti, è Poblet che vince. La folla delira di applausi, Miguel ha la virtù di riuscire simpatico. Baraonda nel 'prato, la baraonda che segue ogni volta la chiusura dei Giri. Su d'una sedia c'è una donna vestita di grigio, una donna dal volto cotto dal sole. Si asciuga piano piano, con un fazzoletto stretto in mano, le lacrime che stentano a venir fuori. La mamma, di Baldini non parla. «Signora, che effetto provai*. Nessuna risposta, la signora Baldini guarda verso il figlio, ma appena lo intravvede in mezzo ai fotografi ohe se lo stanno disputando. Scuote il capo, s'alza a carezzare Maser che il dott. Frattini sta medicando. Moser « ruzzolato a tre chilometri da Milano, s'è ferito ad una spalla. Un Giro senza fortuna il suo, dal principio alla fine. L'altoparlante urla l'ordine d'arrivo, la folla reclama i giri d'onore. Lo compie Po blet, poi viene Baldini. Il romagnolo finalmente sorride Ed ecco la Carpano prima nella classifica a squadre, la Legnano, la Faema, i giova v ?tissimi della San Pellegrino che sono gli unici ad aver terminato la'fatica senna alcun ritiro nella loro audace e fresca compagine. La carovana nel prato si scambia i saluti di rito. Piovono i ringraziamenti sugli organizzatori, sulla polizia stradale che ci ha aiutati per tutti A chilometri della gara, sulle « pattuglie » della R.A.I. ohe quest'anno hanno superato ogni record col loro servizio d'informazioni continuo e sicuro. Tante grazie a' tut¬ ti voi, amici della R.A.I. in tuta azzurra, una simpatica divisa di sport e di lavoro. Baldini ha fretta, si sbriga senza troppi convenevoli. Brankart è scomparso, se n'è andato anche Louison Bobet, Gaul stringe la mano a Guer¬ ra e s'infila nella schietta ohe porta agli spogliatoi. Ciascuno vuol tornare a casa, il sipario scende veloce sulla gran scena della corsa che ha segnato il trionfo di un ragazzo d'Italia. Lasciamo il prato anche noi. In quell'attimo ci investe il clamore di un coro che scandisce possente: «Coppi, Cop-pi, Cop-pi!». Fauato non c'è, Fausto se n'è uscito in punta di piedi, forse questo arrivo è stato amaro per il Campionissimo, illuso di poter ritrovare per magico incanto.il soffio rinnovatore della giovinezza perduta. Cala la tela sui personaggi del Giro: su Baldini il trionfatore, sugli stranieri sconfitti dal romagnolo, su Coppi patetica figura che in questa gara ha saputo soffrire e patire in silenzio. Anche da lui la folla, che non dimentica, voleva un giro d'onore. Gigi Boccacini Poblet alza 11 braccio dopo aver battuto Defilippis e gli altri del gruppo al Vigorelli
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