Sostiene che la moglie lo ha tradito 22 volte di Guido Guidi

Sostiene che la moglie lo ha tradito 22 volte Stamane a Roma il processo a porle chiuse Sostiene che la moglie lo ha tradito 22 volte Per anni un marito ha pedinato a passo a passo la consorte Ottenute le prove delle infedeltà, l'ha denunciata con i presunti correi - Come si difendono la donna e gli altri accusati Nostro servizio particolare Roma, lunedì mattina. Prendiamone atto: la realtà, qualche volta se non sempre, è di gran lunga superiore alla- fantasia Non cercato, per carità, fra le commedie classiche o le pochad.es più ardite: una situazione simile a questa sarà ben difficile a trovarsi. Neanche Pirandello o Crommelynck. per il suo « Le cocu magniflque » avrebbero potuto immaginare un personaggio tanto complesso, tanto paradossale, tanto interessante. Nel suo genere, Giuseppe Buzzurri è, e rimane, unico ed originale: non ha imitato alcun modello né reale né letterario. Ha studiato un suo pi-i.no preciso, ed accurato, l'ha realizzato lentamente e con cautela, ha indagato da solo o in compagnia (a seconda dei casi) sul conto della moglie, e ripudiando sdegno¬ samente una tradizione secolare che vuole la vendetta sanguinosa e la conclusione drammatica quando l'onore familiare è colpito, s'è armato iolo di pazienza, di carta bollata, di prove e ha trascinato « l'adultera e i suoi 22 correi » dinanzi ad un magistrato perché — come ha spiegato nelle sue querele — « nei riguardi di questi usurpatori del sacrosanto diritto altrui sia applicata la legge cori tutti i rigori e le severità che essa impone per poter così nella milionesima parte far pagare a costoro il danno irreparabile che mi hanno arrecato distruggendomi l'esistenza della mia famiglia, unica cosa cara al mondo >. Questo, però, si badi bene, è quel che dice lui. « L'adultera e i suoi correi » sostengono esattamente il contrario e dal contrasto delle opinioni viene fuori una figura di questo novello e reale « cócu magniflque » completamente diversa da un difensore sfortunato di un focolare domestico distrutto. Chi è, dunque, Giuseppe Buzzarri; chi è la donna, Pina Battisti, protagonista di una storia così straordinariamente complicata; chi sono « i correi»? Vi è un punto di partenza sul quale tutti sono d'accordo o quasi: il matrimonio. 1 Oue si incontrarono nell'autunno del 1950 a Torre dei Passeri in Abruzzo e si sposarono nell'aprile 1951. Lui, un giovanotto di bell'aspetto, bruno, elegante, vestito sempre ed immancabilmente di scuro, si presentò con una piccola bugia; disse d'essere il segretario dell'on. Seelba. Non era vero: era soltanto un agente di P.S. che poi la vita aveva travolto portandolo In carcere per una truffa che gli aveva procurato qualche anno di reclusione Una esperienza amara che gli ha lasciato dentro il piacere del cavillo, la gioia di poter fornire la prova legale e giuridicamente valida. Lei, una ragazza insignificante, disposta a tutto pur di venire a Roma dopo aver vissuto in provincia per ventidue anni circa (ed oggi che ne. ha trenta si è resa conto di aver commesso il più grave errore della sua vita). Fu un matrimonio che andò bene solo per pochi mesi: sino a quando cioè nel febbraio del 1952 nacque un bimbo. Poi tutto andò a rovescio: per colpa di chi? La risposta all'interrogativo è difficile. Certo è che, informato dalla solita amica, di famiglia, il marito si decise di indagare sul conto della moglie; di seguirla, non visto, da vicino; di controllarne i movimenti. Ma, forte della sua esperienza legale, volle avere la «prova» inoppugnabile del tradimento. E non gli fu sufficiente constatare che sua moglie ai intratteneva in una macchina con uno sconosciu to. Aveva bisogno di qualco s'altro. Organizzò pedinamenti continui, snervanti, insegui menti impossibili, appostamenti difficili. Una volta — s'era nel settembre 1955 — la vide salire su una « Aurelia » e fermarsi nelle vicinanze della passeg giata archeologica: < Dopo aver spento le luci della macchina, i due — ha spiegato in una delle 22 querele — cominciarono ad abbracciarsi, e ciò è durato per molti minuti. Dopo una sosta fumandosi una sigaretta, i due ripresero ad abbracciarsi ». E perché non intervenne allora? < Non volli — ha tenuto a sottolineare nel suo atto d'accusa — in quanto non avevo la certezza matematica che la disonesta coppia stesse proprio in flagranza di adulterio ». La « certezza matematica » Giuseppe Buzzarri l'avrebbe avuta solo la sera del 7 ottobre 1955. La prova, questa volta, fu lampante: ma è rimasta anche l'unica nel suo genere così come la intende lui. Uscì dall'ombra della passeggiata archeologica ed aprì lo sportello della macchina e sorprese gli ■ adulteri, questa volta, in flagrante. Gli servì, questa prova — ha spiegato, anche se la moglie lo ha contraddetto e smentito quando fu interrogata dal magistrato — per ottenere da lei la confessione completa di tutti i ventidue adulteri e per avere la certezza che oggi il Pretore gli darà ragione e gli restituirà completamente « integro il suo onore ». Dire che i ventidue «adulteri » abbiano accettato di buon grado l'accusa sarebbe azzardato. La moglie, che nega come negano i < suoi correi », « sono pronti a dimostrare che Giuseppe Buzzarri sarebbe disposto a ritirare tutte le sue querele se qual cuno fosse disposto a paga re ». I ventidue uomini, poi, sono decisi a vendicarsi della disavventura nella quale il nostro li ha cacciati. Ma qualcuno ha contro di sé talune prove piuttosto gravi. Per esempio: le confidenze di lei ad un'amica: < Sono stata, è vero, con il padre e il figlio. Ma è stata migliore l'amicizia del vecchio di quella del giovane ». Oggi, dunque, nel pomeriggio le battute finali di questa storia. Il Pretore, un giovane magistrato, il dott. Zanobini, dopo aver ascoltato a porte chiuse la discussione, dovrà decidere. Comunque, non finirà qui: che la vicenda sembra destinata a successivi sviluppi giudiziari attraverso un nugolo di querele che gli accusati di oggi Fono decisi a presentare contro l'accusatore di ieri. Guido Guidi «RTCnCEfLfAKHkÀrOACMCtGCrtIcLLPRPSDVVMAMDAPENdTFAMCMMnHJH

Persone citate: Aurelia, Giuseppe Buzzarri, Giuseppe Buzzurri, Pina Battisti, Pirandello, Zanobini

Luoghi citati: Abruzzo, Roma, Torre Dei Passeri