Dissidio fra Tito e Kruscev sul programma del P.C. jugoslavo

Dissidio fra Tito e Kruscev sul programma del P.C. jugoslavo Martedì si apre (senza i russi) it congresso di Lubiana Dissidio fra Tito e Kruscev sul programma del P.C. jugoslavo Il convegno sarà disertato, oltre che dai rappresentanti sovietici, da tutti i "satelliti,, dell'URSS • Rivelazioni sugli agitati incontri diplomatici a Belgrado e a Mosca Belgrado, lunedì mattina. I delegati al VII Congresso della < Lega dei comunisti jugoslavi», che si aprirà il 22 aprile con una relazione del segretario generale del partito, maresciallo Tito, stanno affluendo a Lubiana, capitale della Slovenia. Complessivamente i delegati sono 1802. Di questi, 1680 rappresentano ognuno 450 iscritti alla Lega, mentre 103 sonò membri del Comitato centrale del partito e 19 fanno parte della commissione di controllo. A Lubiana si trovano sin da ieri mattina i massimi dirigenti del partito, da Tito a Kardelj, da Rankovic a Bakaric, a Vlahovic e Gosnjak. Nella città slovena converranno anche alcuni ambasciatori del Paesi orientali, con alla testa 11 russo Zamcevskj, che interverranno al congresso in sostituzione delle delegazioni politiche, la cui partecipazione è stata sospesa da Mosca. Come già al quinto ed al sesto congresso dei comunisti jugoslavi, anche a questa assise i russi non saranno ufficialmente presenti. L'invito di mandare delegazioni straniere era stato accolto dai sovietici e dagli altri Paesi orientali prima del 12 marzo scorso, il giorno cioè in cui venne pubblicato il programma della Lega dei comunisti jugoslavi. Subito dopo, il PC sovietico fece pervenire ai comunisti jugoslavi alcune sue osservazioni. I dirigenti di Belgrado diedero però l'impressione di non voler prenderle in considerazione. A questo punto i sovietici decisero di informare gli altri partiti comunisti della loro opinione sul programma jugoslavo. Benché nella stampa del blocco sovietico non sia stato pubblicato nulla al riguardo, si seppe che dovunque erano state mosse aspre critiche al programma dei comunisti jugoslavi. A Belgrado si capì che ìa situazione si faceva estrema mente seria: venne autorevol¬ mente promesso al russi che si sarebbe proceduto ad un riesame della posizione jugoslava. In proposito si registrò un incontro fra Kruscev e l'ambasciatore jugoslavo a Mosca, Miciunovic, martedì scorso, durante il quale — a quanto si apprende oggi — furono date assicurazioni che il discusso programma sarebbe stato riveduto e corretto. Da Mosca si cercò di sapere se tale revisione sarebbe stata apportata in breve tempo o meno. I vari uffici sovietici d'Informazione seguirono le mosse jugoslave, e giovedì venne decìso a Mosca di dare pubblicità alle critiche attraverso l'organo del PCUS «Kommunist». Kruscev chiamò nuovamente l'ambasciatore jugoslavo Miciunovlc e gli annunciò che 1 sovietici restavano fermi sulla loro decisione di non essere presenti a Lubiana. Quando, giovedì sera, il giornale ufficiale del PC jugoslavo diede notizia delle rettifiche apportate al programma della Lega, a chi da Belgrado le riferiva a Mosca venne risposto: « E' troppo tardi ». Poi — a quanto assicurano fonti attendibili — si fece sapere che le correzioni non solo erano giunte tardi, ma non erano state neppure considerate soddisfacenti Nonostante ciò, i russi invitarono Miciunovic ad intervenire, affinché il congresso subisse un rinvio di almeno otto giorni. I dirigenti jugoslavi si opposero al rinvìo, ma sembra che Miciunovic, recan dosi da Kruscev prima di partire per Belgrado, gli avrebbe detto che ulteriori chiari men ti sarebbero stati sempre possibili in sede congressuale. La risposta di Kruscev sarebbe stata laconica e asciutta « Senza di noi ». Dopo che Miciunovic ebbe riferito ciò al suo arrivo nella capitale jugoslava, la Lega dei comunisti si decise ad annunciare che a Lubiana 1 russi e gli altri partiti comunisti non sarebbero intervenuti. I sovietici sostengono, se condo le stesse fonti, che il lo ro arrivo a Lubiana e la loro partecipazione al congresso, senza una chiara e definitiva dimostrazione da parte jugoslava di allinearsi sulle posizioni dell'URSS (dopo la cattiva prova di Mosca allorché Kardelj e Rankovic si riflu tarono di apporre la propria firma al documento dei partiti comunisti) avrebbe significato una « sanatoria » di errori imperdonabili ed un compromes so pericoloso per il, prestigio sovietico nei confronti degli altri paesi sotto il controllo dell'URSS. Solo i polacchi — a quanto riferisce una fonte estremamente seria — hanno opposto resistenza. Essi hanno anche tentato un compromesso: recarsi egualmente a Lubiana, per criticare il programma jugoslavo In quella sede. Neppure' questa formula è stata ritenuta accettabile da Mosca, ed anche i polacchi saranno perciò assenti. (Ansa)

Persone citate: Kruscev