Prospettive del mercato del riso nella Comunità economico europea di Giovanni Giovannini

Prospettive del mercato del riso nella Comunità economico europea La prossima sellimana a Slresa conferenza agricola internazionale Prospettive del mercato del riso nella Comunità economico europea Attualmente "Italia esporla il risone a cinquemila lire al quintale di fronte 1 . jmila lire dell'Egitto e della Spagna - Speranza in un maggior consumo nei sei Paesi aderenti al Mercato comune (Dal nostro inviato speciale) Vercelli, 27 giugno. • Spente momp; >.aneamente le polemiche ed i dibattiti giornalistici e parlamentari per la designazione della città-sede delle nuove Comunità europee e In attesa di una decisione definitiva che non appare prossima, l'interesse comincia a diventare vivo, soprattutto fra le categorie economiche, per i problemi sostanziali. Siamo a sei mesi soltanto dal 1° gennaio 1959, dalla prima riduzione delle tariffe doganali e dal primo aumento dei contingenti fra i sei Paesi. A giorni avrà inizio a Stresa una grande conferenza, a,Ua quale parteciperanno rappresentanti politici ed economici di Francia, Belgio, Germania, Italia, Lussemburgo e Olanda per esaminare le questioni relative all'attuazione del Mercato Comune nel settore agricolo, uno fra 1 più delicati per tutti ed uno dei più importanti per l'Italia. Inutile ricordare cosa significhino per la nostra economìa e per il nostro commercio interno e coll'estero il vino o il grano, gli ortaggi o la frutta o il riso. Particolarmente tempestiva appare, quindi, in questi giorni la pubblicazione d'uno studio a cura dell'ente nazionale di settore che fornisce un quadro equilibrato del futuro «mercato del riso nella Comunità Economica Europea». Fra i sei Paesi, solo la Francia produce riso, ma In quantità modesta: 122.000 tonnellate di risone contro le nostre 650.000 degli ultimi anni. La nostra vicina è appena autosufflciente, noi possiamo — e dobbiamo — esportare circa 150.000 tonnellate di risone all'anno. Anche 11 raffronto dei costi è a nostro favore: 11 prezzo franco riseria in Francia è superiore del sessanta per cento a quello corrispondente in Italia. Anche 1 forti quantitativi prodotti In Territori francesi d'Oltremare (compresi nel Mec, come il Madagascar o l'Africa Occidentale) non modificano sostanzialmente la situazione, soprattutto per motivi di qualità. I nostri grandi concorrenti sono due: l'Egitto e la Spagna. Mentre l'Italia solo con notevoli sacrifici finanziari riesco ad esportare a 5000 lire al quintale (si parla sempre di risone, di riso cioè non lavorato), l'Egitto, grazie ad una bassissima rimunerazione del fattore lavoro umano, offre il suo riso a 3000 lire al quintale; e di poco superiore è il prezzo all'esportazione del riso spagnolo. In queste condizioni, e nonostante la migliore qualità del riso Italiano, è impresa ardua reggere la concorrenza. Anche la^Germania, che fino a quattro anni addietro acquistava la massima parte del suo fabbisogno da noi, appare rivolta ora all'Egitto e alla Spagna, gluocando anche su provvedimenti valutari e su operazioni di compensazione con prodotti industriali. Abbiamo cosi dovuto avviare il grosso delle nostre esportazioni verso Paesi asiatici come il Giappone o il Pakistan. La sproporzione dei prezzi è tale che anche la tariffa doganale unica che i sei Stati del Mec adotteranno nei confronti dei Paesi terzi (come l'Egitto o la Spagna) non potrà modificare la situazione. Si può, invece, sperare che la domanda negli altri cinque Paesi del Mec aumenti rivolgendosi- a qualità pregiate come le nostre: la media del consumi, annui prò capite di riso si aggira sui sei. chili soltanto in Italia, mentre negli altri oscilla fra 1,1 e 2,2 chili. L'attuazione del Mercato Comune potrà portare a qualche miglioramento della situazione, ma il problema fondamentale, . in questo fqrse più che in altri settori, rimane quello del prezzo: -« La risicolture italiana — conclude lo studio in esame — potrà trovare motivi sostanziali e di fondo per una sua espansione, solo attraverso una riduzione" dei còsti (specie per quanto concerne il prèzzo d'uso del capitale fondiario; l'onere. globale della mano d'opera impiegata in applicazione dell'imponibile, l'Impiego nei limiti consentiti dal progresso di' più moderni prezzi produttivi). «La posizione italiana nell'ambito della Comunità — si afferma ancora — potrà migliorare attraverso accordi fra Paesi membri o con l'affermarsi di un più idoneo equilibrio fra le economie dei Paesi esportatori ». Già a Stresa si comincerà ad impostare la «politica agricola comune» e « l'organizzazione comune dei mercati agricoli » previste dal trattato Istitutivo del Mec: dalle enunciazioni politiche si sta passando al fatti concreti, fatti che, nel caso della' risicoltura, toccano da vicino gli agricoltori di Vercelli, Pavia o Novara Al 1° gennaio 1959 mancano soltanto sei mesi. Giovanni Giovannini spmf