Il presidente del Tribunale militare interrogato sull'attività del fallito

Il presidente del Tribunale militare interrogato sull'attività del fallito I/arresto del commerciante e di un direttore di banca Il presidente del Tribunale militare interrogato sull'attività del fallito Il generale Luchettì e il maggiore Navale spiegano come una grossa ditta di Parma entrò in rapporti d'affari con il Flogna - Il magistrato ha anche sentito altre persone tra cui tre funzionari di banca - Prossima la chiusura dell'istruttoria del primo elenco di creditori L'istruttoria contro il grossista di carburante Pietro Flogna contro 11 rag. Sergio Masi, dirigente di un'agenzia bancaria, viene condotta con rito somn ario e quindi dovrà essere conclusa all'inizio della prossima settimana prima che scadano i 40 giorni fissati dal codice. Allora si conosceranno anche 1 nomi delle otto persone che dovranno comparire in Tribunale insieme con i due principali imputati per rispondere di ricettazione fallimentare. Tra di esse si dice vi siano persone assai note per la carica che attualmente ricoprono o per la posizione che banno avuto. Ieri nel carcere di Pinerolo 11 Flogna ha avuto 11 primo colloquio con il difensore l'avv. Romagnoli. Domani il rag. Masi vedrà, sempre nel carcere di Pinerolo, il suo legale avv. Avonto. I due detenuti saranno poi messi a confronto alla presenza del dottor Benedicti, Procuratore della Repubblica di Pinerolo. Mentre il primo ha sempre confessato, il secondo, piti sveglio, più abile, sinora si è difeso con accanimento. La figura centrale rimane il Flogna. Ancora non si conoscono i motivi che lo hanno spinto ad annegare in un fallimento di 91 milioni dichiarati, ma che di certo ha un passivo superiore. La spiegazione da lui data appare assurda in una mente sana: ha soltanto la licenza della quinta elementare, non sa scrivere due righe pulite, ed il suo sogno è sempre stato quello di « trattare alla pari con diplomati e laureati ». E' possibile che l'avv. Romagnoli insista per una perizia psichiatrica. Il magistrato, prima di ordinare l'arresto, già ha avuto modo di farlo osservare da specialisti, perché, subito dopo il fallimento — 16 aprile — il Flogna era stato ricoverato alla clinica neurolo- llllllllllllllllllllllllllllllllllllllilllllllltfllllflltltlll gica delle Molinette, poi a Villa Cristina, poi a villa Maddalena di Collegllo. Egli iniziò la sua attività come gestore di un distributorio di benzina. Prese un altro distributorio, altri ancora, passò ad uni autorimessa, infine si fece commerciante all'ingrosso di carburante trattando cisterne intere. Non aveva né l'esperienza, né la capacità e tanto meno i denari Però in Pinerolo tutti lo guarda- lllllllllllllllllllllllllltlillllllllllllllllllllllllllliu a a e i . a - u i a e i : e e e r e i a ° i - Ivano con meraviglia: lui era feI lice quando poteva trattare confidenzialmente in pubblico con il € signor ragioniere » o il < signor dottore », vestiva elegante pagava al bar con larghezza, guadagnandosi in tal modo la stima di persona onesta e la reputazione di persona danarosa. Più allargava li giro di affari, più aveva bisogno di soldi. LI ottenne ad un tasso fortissimo, impossibile da recuperare. Si servi della interessata amicizia del rag. Masi: costui accettò di alutarlo favorendolo con un giro di assegni u vuoto che il Flogna Armava con il nome della propria moglie ed in altri modi illeciti. Inoltre diede su di lui ottime informazioni perché altre banche gli concedessero il credito. Come compenso il Flogna ha detto di aver regalato al rag. Masi una «Bianchina» e poi di avergli dato una specie di stipendio settimanale anche di 150-200 mila lire. Il suo commercio all'ingrosso di carburante si limitò alla vendita di gasolio e di benzina sottocosto: operazioni sbagliate nella più manifesta evidenza. Numerose cisterne egli cedette ai fratelli Tan zi di Parma: costoro si sono difesi affermando che è vero che pagavano il gasolio meno del prezzo corrente (78,50 al litro anziché 84 lire) ma che per contro anticipavano 1 denari, invece di attendere il pagamento alla scadenza normale dei tre mesi, ( provvedevano loro al trasporto A mettere il Flogna in rapporto con I fratelli Tanzl furono il maggiore dei carabinieri in congedo Roberto Navale ed 11 gene rale dei carabinieri Domenico Luchetti, attuale presidente del Tribunale militare di Torino L'uno e l'altro sono stati sentiti dal magistrato con mandato di comparizione: essi hanno affermato di aver indicato il Flogna al Tanzi perché le informazioni assunte sul suo conto erano ottime e dalla banca avevano saputo che godeva di un credito superiore al 30 milioni. Il generale Luchetti aveva conosciuto i Tanzi perché comandava la legione del carabinieri di Parma: a sua volta conosceva il magg. Navale che a Torino è direttore di due società commerciali. Essi allontanano con sdegno ogni ombra di sospetto sul loro operato. Oltre al gen. Luchetti e all'cx-maggiore Navale, il dottor Benedicti ha anche voluto interrogare, con mandato di comparizione, altre persone che conoscevano il Flogna o che in qualche modo potevano dare informazioni, atte a chiarire alcuni punti dell'intricata attività affaristica svolta dal grossista pinerolcsc. Sono stati cosi sentiti dal magistrato, il dott. Luigi Mailno, ex-funzionario di banca, che at tualmente gestisce nella nostra città una rivendita di tabacchi in via Corte d'Appello; il rag. Domenico Abbamondi, funzionario della Sapav, abitante a Pinerolo; il rag. Giuseppe Anna ratone, vice-direttore dell'agen zia di Pinerolo del Credito Ita liano; 11 rag. Michelangelo Corlod, che dopo essere stato direttore dell'agenzia di Pinerolo del nuiiHiHiiHimiiiiiiiiimiim l'Istituto San Paolo dirige ora a Nichelino l'agenzia della Banca Torinese; in (in e i due grossisti In carburanti di Parma, i fratelli Tanzi. Si può fare intanto un primo elenco dei creditori del Flogna, secondo le dichiarazioni dello stesso commerciante fallito. Tra essi risultano ti signor Granerò di Brlcherasio per 8 milioni, Giovanni Gris di Torino per 5 milioni, l fratelli Tanzi per 8 milioni. Tra coloro che hanno da ricuperare H denaro, dato incautamente in prestito al grossista pinerolese, sono gli stessi fratelli, Mario Flogna, creditore per 4 milioni e 800 mila lire, e Francesco Flogna, per un milione e 720 mila lire. Nei confronti della Banca Torinese M grossista fallito sarebbe debitore di 3 milioni; di circa 10 verso l'Istituto Bancario Torinese e di 2 milioni e 800 mila verso la Banca di Cavour. II grossista Pietro Flogna