II padre della sposa-rapita collo da malore in udienza
II padre della sposa-rapita collo da malore in udienza II padre della sposa-rapita collo da malore in udienza S'è accasciato dopo la deposizione - La madre della ragazza, contraddice la figlia - Due testi difendono l'imputato Messina, 26 giugno. Nell'udienza odierna al processo Pirrl-Maugeri sono stati sentiti i genitori della sposa segreta, Domenico PIrri e Cristina Spinella. Il Pirri, che è l'Irriducibile avversario di Alflio Maugeri ed ha messo in azione tutti i mezzi per mandare a monte il matrimonio della figlia con il giovane, ha confermato tutte le sue precedenti dichiarazioni. Ha affermato che egli sognava per la figlia ben altro matrimonio in quanto la ragazza era stata richiesta in sposa da un medico e da un industriale. Il teste è in malferme condizioni di salute; nello scendere dalla pedana alla fine della sua deposizione è colto da malore e viene sostenuto a stento dai suoi avvocati. Viene sentita la signora Cristina Spinella, che fa alcune dichiarazioni contrastanti con quelle rese ieri dalla figlia; si tratta di particolari sulla violazione di domicilio commessa dall'imputato Nicola Etna, autista della macchina con cui fu compiuto il ratto. La teste Antonina Buccheri Cicero deve difendersi dall'insinuazione di essere stata d'accordo con i rapitori, ed in un confronto con Alfio Maugeri smentisce di aver avuto la promessa di un compenso di venticinquemila lire se avesse ospitato in casa sua il giovane e la ragazza rapita. Ha smentito anche di aver conosciuto l'autista Etna. . Un gesto favorevole agli imputati è stato fatto però dal marito della Buccheri, Antonino Cicero, nella cui casa fecero irruzione i rapitori per prelevare Grazia Pirri quando questa, nel corso del primo ratto, vi si rifugiò per sfuggire loro. Il Cicero ha rimesso agli imputati la querela per violazione di domicilio. E' la volta dei due soli testimoni a discarico. Essi sono il dott. D'Avella, industriale, jed il suo impiegato rag. Anto nino Mangano. Il dott. D'Avell'a afferma che in un giorne ideI luglio '55 entrando nel suo ìufilcio trovò Grazia Pirri che era stata condotta colà da Nerino Maugeri, fratello del rapitore, il quale eseguiva trasporti automobilistici per conto del D'Avella. Sopraggiunto in quel momento, Nerino Maugeri gli presentò la Pirri come sua futura cognata ed aggiunse che la ragazza ed il fratello erano in procinto di andare a sposarsi. La ragazza apparve al teste serena e per nulla intimorita. Il rag. Mangano depone negli stessr' termini, confermando di aver visto, tornando in ufficio con il D'Avella, la Pirri tranquillissima. Aggiunge che un altro impiegato, certo .dott. Calogero, gli aveva detto che la Pirri era stata per oltre un'ora e mezzo sola nell'ufficio. A questo punto gli avvocati della difesa chiedono che siano citati a deporre sia il dott. Calogero, segnalato dal teste Mangano, sia tutti gli altri testi assenti ed in particolar modo mons. Tonetti, il vescovo che interrogò la Pirri per sincerarsi del suo consenso e che attualmente regge la dio¬ cesi di Cuneo. Il Tribunale, dopo essersi ritirato per pochi minuti, rigetta tutte le istanze della difesa ed aggiorna la udienza a lunedì 30 per l'Inizio della discussione.
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