Le richieste del P. M. contro i sette imputati

Le richieste del P. M. contro i sette imputati XI processo a Biella, per Ma simulata rapina di Vigliano Le richieste del P. M. contro i sette imputati Da un massimo di 6 anni a un minimo di 6 mesi - Oggi la sentenza (Dal nostro corrispóndente) Biella, 26 giugno. La prima udienza del processo alle sette persone implicate nella rapina simulata alcuni mesi or sono a Vigliano Biellese per impadronirsi di oltre 7 milioni dell'Amministrazione postale, ha tenuto impegnato il Tribunale (pres. Scarperi, giudici Mai-jrana e Pesciotti, P.M: Calvelli, cane. Barbera) sino a tarda sera. Gli imputati conosceranno la loro sorte domattina. L'impiegato postale Luigi Turco di anni 23, il mattino del 13 marzo scorso, si era fatto < rapirò dai complici su una auto mentre usciva dalla banca con 7 milioni prelevati poco prima per incarico del gerente della posta di Vigliano Antonio Belletti, di cui era alle dipendenze (il giovane è accusato di peculato pluriaggravato perché il denaro gli era stato affidato nella sua qualità di pubblico ufficiale); stamane, dopo qualche reticenza, ha ammesso di essere stato l'ideatore dell'impresa. Ne parlò per la prima volta con Alfio Peracino di anni 21, mentre passeggiavano insieme e quest'ultimo accettò la proposta. A sua volta il Peracino ottenne l'adesione di Flavio Travaglia di anni 30 e successivamente partecipò alla organizzazione del colpo Giorgio Tallia di anni 27. Per avere l'auto necessaria alla simulazione del rapimento, i 4 giovani si rivolsero a Italo De Angeli di anni 26 di Milano. La rapina avrebbe dovuto essere compiuta il 2 febbraio, ma all'ultimo momento dovettero rinunciarvi perché per diversi motivi il piano di azione si era inceppato. Qualche tempo dopo, il Peracino partiva per il servizio militare e, dopo non poche titubanze, gli altri decisero di ritentare l'impresa 11 13 marzo. Alla moglie del Travaglia, Anna Nallin di anni 32, affidavano l'incarico di recarsi a Cossato per ricevere il bottino dopo la « rapina ». Stavolta tutto andò liscio ma appena 10 ore dopo, il Turco messo alle strette da polizia e carabinieri confessava. In breve tempo tutti i protagonisti della vicenda venivano arrestati ad eccezione del Tallia. Dopo la rapina egli si era tenuto il bottino ed aveva affidato 6 milioni al padre Attilio di anni 78 ed era quindi fuggito con il rimanente milione. Egli si era poi costituito il 20 aprile, quando era rimasto senza un soldo. Stamane il Tallia ha dichiarato ai giudici di avere tentato in tutti i modi, senza riuscirvi, di espatriare. « A Genova — ha detto il giovane con amarezza — due loschi individui mi hanno truffato di 200 mila lire con la promessa di farmi imbarcare su una nave >. I testimoni non hanno portato alcun elemento nuovo., II P. M. al termine della requisitoria ha chiesto le seguenti pene: 5 anni 2 mesi di reclusione 27 mila lire di multa per il Turco, Giorgio Tallia e Peracino; 5 anni 9 mesi di reclusione 30 mila lire di multa 7 mesi di arresti e 180 mila lire di ammenda per il Travaglia; 6 anni 9 mesi di reclusione 40 mila lire di multa, 9 mesi di arresti e 220 mila lire di ammenda per il De Angeli; 16 mesi di reclusione per la Nallin, 6 mesi per Attilio Tallia. Dopo avere ascoltato l'arringa di tutti i difensori, il Tribunale alle 21 ha sospeso l'udienza. p. m. I protagonisti della falsa rapina di Vigliano al tribunale di Biella durante l'interrogatorio di Luigi Turco. Al banco deg" imputati, da sinistra a destra, oltre il Turco, Italo De Angeli, Flavio Travaglia, Giorgio Tal Ila, Anna Nallin e Alfio Peracino. In primo piano, Attilio Tallia, padre del Giorgio, presente a piede libero iiiMiiiiiiiiiiiminiJiiMimiiiMiiiMMiiiiiii ninnimi iiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iininiiniiiiiinn iiiiinmiiiin

Luoghi citati: Biella, Genova, Milano, Vigliano Biellese