In tutto il mondo la marino mercantile sta attraversando un periodo di crisi

In tutto il mondo la marino mercantile sta attraversando un periodo di crisi tL9assembiea et Homa tlcyli armatori liberi In tutto il mondo la marino mercantile sta attraversando un periodo di crisi La relazione dèi dott. Costa - In disarmo migliaia di navi per oltre 5 miliari' di ìonn, l'indice dei noli è passato da 173,7 nel 1956 a 71,6 - Durante la crisi di Suez sono state \mr -, >fate più petrolière del necessario; ora disdette ordinazioni per 1.240.000 tona - Prospettive incerte per i nostri cantieri (Nostro servizio particolare) Roma, 26 giugno. La Marina mercantile di tutto il mondo attraversa una crisi gravissima. Migliaia di navi, per oltre 5 milioni di tonn. di stazza, sono in disarmo nei porti d'Europa e d'America mentre i noli sono caduti a livelli minimi e continuano a scendere: nel 1956, anno di un euforico boom, avevano raggiunto l'indice di 173,7 (considerando il nolo medio del 1952 all'indice 100), nel 1957 erano calati a 112 con una perdita netta di 61 punti, nel 1958 hanno toccato il fondo con noli che non superano l'indice di 71,6. Il mercato marittimo Italiano ha risentito duramente il colpo, ed è comprensibile che oggi l'annuale assemblea degli armatori liberi si sia svolta in un'atmosfera elettrica e carica di nervosismo. Nella vasta sala della confederazione — che rappresenta i due terzi della intera flotta mercantile nazionale — erano radunati gli esponenti dell'industria armatoriale: Lauro, che per l'occasione aveva disdetto gli impegni politici, ì liguri Costa, Fassio, Ravano e molti altri. Tutti uomini usi al rischio, abituati alle alterne vicende del mercato: e pure non potevano ascoltare senza turbamento queste gravi parola del presidente Angelo Costa: « Non esiste alcuna attività industriale, commerciale, agricola, nella quale il capitale possa subire in un anno decurtazioni di entità così catastrofica come quelle registrate in campo armatoriale >. La relazione, 500 pagine dattiloscritte, che Costa ha fatto seguire, fornisce un chiaro quadro della situazione oggi esistente nel mercato marittimo. Anzitutto — si è chiesto il presidente confederale — quali sono le cause della crisi? Ed ha poi ricordato che nei 1956 e nei primi del 1957 vennero impostate nei cantieri di tutto il mondo navi per 10 milioni di tonnellate: anche i cantieri italiani parteciparono alla favorevole congiuntura ed ebbero molte ordinazioni, ! soprattutto di petroliere capaci di un carico di 30 mila e più tonnellate. Si pensava che, dopo la piccola guerra di Suez, la navigazione nel Canale divenisse precaria o impossibile, e, quando la previsione si rivelò errata, era ormai troppo tardi per fermare le ordinazioni. Oggi la flotta mercantile italiana etmprende 1.250 navi per 4.838.456 tonnellate di stazza lorda, ma, mentre le navi passeggeri sono lievemente diminuite rispetto al 1957, le petroliere sono aumentate del 12,6 per cento: v'è, quindi, una eccedenza di navi cisterna rispetto alle previsioni del fabbisogno di energia e la situazione, in campo internazionale, peggiorerà nei prossimi due anni. Il 30 giugno 1957 le petroliere di ogni bandiera erano pari a 30 milioni di tonn.; alla stessa data erano state impostate petroliere per altri 22 milioni di tonnellate. Nel 1960, quando il ciclo di produzione sarà concluso, la flotta petroliera raggiungerà i 52 milioni di tonn., 18 milioni di tonn. in più rispetto alle previsioni dell' Oece. L'eccedenza sarà ajicor più sentita se nel futuro l'Europa potrà attingere ai pozzi petroliferi del Sahara con una notevole riduzione dei percorsi. Il regime di concorrenza che è seguito a questa super-produzione è stato la prima causa del ribasso dei noli: la recessione americana e la flessione registrata in Italia alla fine del 1957 in campo industriale e commerciale hanno fatto il resto. Inoltre — ha osservato Costa — sul calo dei traffici marittimi hanno influito la politica statunitense di restrizione del credito, le disoriminazioni di bandiera, la tensione esistente nel Medio Oriente, la crescente carestia di dollari nell'ambito e fuori dell'area della sterlina, che ha indotto alcuni Paesi (Argentina, India, Filippine, Giappone) ad emanare norme limitative delle importazioni. Si aggiunga a ciò che alcuni noleggiatori non hanno rispettato gli impegni assunti in vista di una lunga fase ascendente del mercato: pagando una penale hanno an- ldvslscimlrdvtCcmrtcqsrccudct1odInullato i contratti di noleggio, oppure hanno prolungato :a sosta delle navi nei porti, o in-fine, hanno ottenuto di ridur-re il quantitativo della merceda trasportare Negli ultimi mesi, in tutto il mondo, sono state disdette ordinazioni di navi per 1.240.U00 tonn.; in Italia numerose siavi di vecchia costruzione sono state poste in disarmo con un anticipo sul previsto, mentre gli i npegni revocati ammonterebbero a 30 miliardi di lire. Il disavanzo che si è avuto nella bilancia dei trasporti marittimi è stato pari a 21 miliardi di lire e la posizione degli armatori è resa ancor più precaria dal continuo aumento dei costi di gestione. Vi sono tuttavia anche aspetti positivi che è giusto sottolineare: la flotta mercantile, ad esempio, ha fornito nel 1957 alla bilancia dei pagamenti 408 milioni di dollari, con un aumento di 55 milioni rispetto al 1956 e di 130 rispetto al 1955. Per il solo tnsporto merci l'attività della flotta nazionale ha dato alla bilancia dei pagamenti un contributo lordo di 447 mi- lloni di dollari (70 milioni più del 1956), dei quali 185 per servizi resi all'Italia e 262 per servizi resi all'estero. E' cresciuto inoltre, sia pure lievemente, il movimento passeggeri tra l'Europa e l'America: risultato questo di grande importanza, che dimostra come le nostre navi siano sempre le preferite nonostante la serrata concorrenza straniera e la diminuzione dell' emigrazione verso i Paesi dell'America Latina. Infine le leggi Tambroni e Cassiani, intese a favorire le costruzioni navali, hanno permesso ai nostri cantieri di lavorare nel 1957 a pieno ritmo attutendo le conseguenze della crisi marittima mondiale. Su questo punto il presidente Costa si è soffermato a lungo: ha ricordato che le facilitazioni concesse hanno permesso ai cantieri italiani di apportare una riduzione del 30 % ai prezzi delle costruzioni prima praticati. II carico di ordinazioni che ne è seguito ha dato ai cantieri un carico di lavoro di 200 nuove unità per complessive 1.356.485 tonn. di stazza lorda oltre ad un rilevante numero di riparazioni. Per il tonnellaggio varato in Italia l'incremento della stazza media è passato da 5535 a 7199 tonnellate. Le navi da carico secco hanno rappresentato il 55,87 % delle commesse nazionali e il 36,03 % delle commesse estere, le navi cisterna il 35,10 % delle commesse nazionali e il 63,87 % delle commesse estere. Le navi passeggeri infine hanno rappresentato l'8,88 % e sono state ordinate tutte da armatori Italiani. Al 31 dicembre 1957 il tonnellaggio ancora in costruzione era di 86.695 tonn,, con un aumento del 42,21 % rispetto all'anno precedente. Resterà a vedere se nell'anno in corso il ritmo lavorativo dei nostri cantieri potrà rimanere invariato: per ora le prospettive bono incerte. Come si è detto ovunque si è avuta una flessione delle ordinazioni e alcune commesse sono già state disdette. Secondo Angelo Costa le mgdnspactuztldqdzdlcpztLscsNafifnvnnininiiiiiinniiiininniniiniiiiiiiiiiinininin maggiori speranze in un miglioramento della congiuntura debbono essere riposte « nel nuovo indirizzo della polìtica statunitense, già avvertito nei primi mesi del 1958 >. Inoltre altri elementi capaci di provocare una maggior richiesta di tonnellaggio potrebbero essere una rapida ripresa della produzione industriale, un incremento degli aiuti americani all'estero, un vasto programma di opere pubbliche da parte di qualche Stato, l'acceleramento del processo di industrializzazione dei Paesi sottosviluppati. L'assemblea, dopo animata discussione, ha approvato la relazione ed il bilancio: si è poi congratulata con il presidente per la risoluzione della vertenza sindacale con i 61.0* -narittimi e, al termine dèlia unio¬ ne, ha provveduto al rinnovo delle cariche federali. Il dott. Angelo Costa è stp*o rieletto all'unanimità presidi te della Confederazione armatori liberi. Sandro Cova

Persone citate: Angelo Costa, Cassiani, Fassio, Homa, Ravano, Tambroni