Due navi in fiamme a New York dopo una collisione nel cuore della notte

Due navi in fiamme a New York dopo una collisione nel cuore della notte Esplode a Manhattan una petroliera americana speronata da un mercantile svedese Due navi in fiamme a New York dopo una collisione nel cuore della notte Tonnellate di benzina incendiano il fiume Hudson - Due marinai dispersi e 37 feriti; un fotografo muore per collasso mentre riprende la scena dell'incendio -1 soccorsi resi difficili dal fumo e dal fuoco - Il terrificante racconto dei superstiti iiiii iiiiMiiuiiiiiiiiiiiniiiiiiniiiiniiiiiiiiiiii(Nostro servizio particolare) New York, 25 giugno. Uno spettacoloso incendio provocato dalla collisione di un mercantile norvegese e di una petroliera americana sotto l'arcata principale del ponte di Manhattan, che unisce due dei più popolari quartieri di New York, ha illuminato questa notte per alcune ore le sponde dell'Hudson. Speronata dal < Nebraska >, che stazza 5265 tonnellate, la petroliera < Empress Bay», di 531 tonnellate, ha preso fuoco inondando le acque del fiume di centinaia di tonnellate di benzina e infine esplodendo. Una nuvola di fumo nerissimo si è levata per un centinaio di metri nel cielo annullando la visibilità per un raggio di circa mezzo chilometro. Unite a T, le due navi sono andate alla deriva in un mare di fiamme bruciando insieme per qualche ora; infine un rimorchiatore È riuscito a staccare la petroliera che è subito affondata, mentre i vigili del fuoco domavano l'incendio a bordo del mercan tile. L'urto delle due unità — quasi inspiegabile, dato che in quel punto l'Hudson è illumituttissimo — è avvenuto verso le 0,25 Core 6£5 italiane). Uno sco}>i>io violento è seguito alla prima fiammata provocata dalla collisione mandando in frantumi centinaia di vetrate dei magazzini situati lungo le due sponde dell'Hudson; altre csplosio7ii di minore potenza lanciavano in acqua rottami ardenti e un fiume di benzina incandescente. In breve una immensa fiammata avvolgeva il ponte di Manhattan — un gioiello della tecnica costruito nel 1901 — cfte nel punto più alto sovrasta l'Hudson di una quarantina di metri. Il traffico veniva immediatamente sospeso. Otto battelli dei vigili del fuoco, muniti di potenti autopompe, convergevano intanto a tutta forza verso il luogo dell'incendio scaricando torrenti d'acqua sulle 7iavi in fiamme, che la corrente stava trascinando verso i docks. Il comandante della petroliera aveva già dato ordine ai suoi uomini di lasciare la nave I sei uomini dell'equipaggio esi tavano a lanciarsi in acqua: le fiamme guizzavano sulla superficie circondando la piccola nave. Infine tutti si tuffavano: quattro di essi, oltre al comandante, sono stati salvati, duo risultano dispersi. L'equipaggio del € Nebraska » — 38 uomini e 3 donne — è stato tratto in salvo al completo dopo avere a lungo lottato per domare l'incendio sviluppatosi a bordo del mercantile e salvare il carico. Alcuni di essi risultano ustionati. Questa sera si trovano ricoverati in due ospedali di New York trentasette feriti e undici contusi, una ventina dei quali facevano parte dello squadre di soccorritori. C'è anche una vittima, William Finn, un anziano fotografo dello < American Journal», la cui redazione si trova proprio di fronte al punto della collisione: colto da malore mentre si apprestava a ritrarre la scena, il Finn si è accasciato ed è morto poco dopo per un attacco cardiaco. Prima che un rimorchiatore potesse agganciare la petroliera, le due navi percorrevano unite ancora cinquecento metri, avvolte nel fumo e nel fuoco. Finalmente la manovra riusciva, e in breve la petroliera affondava. L'incendio sul mercantile abbandonato dall'equipaggio poteva essere do mato con potenti getti di schiuma. Un'ispezione al ponte di Manhattan permetteva il sollecito ripristino del traffico: le arcate ?ion avevano subito danni gravi. Anche il transito sull'Hudson veniva ripreso sol lecitamente. Un racconto impressionante della sciagura ha fatto questa sera all'ospedale il marinaio Haakon Andersen, di 42 anni, che dormiva a bordo dcll'< Empress Bayy al momento della collisione. <Ho avuto un risve glio alquanto movimentato — ha narrato. — Appena andato in coperta, ho intravisto la prua del mercantile a quattro metri da me: era conficcata contro la fiancata della mia nave. Il fiume era diventato di bragia. Il riverbero rosso che saliva dalle acque impediva di vedere. Il fumo toglieva il respiro. Il puzzo insopportabile e le facce terrorizzate dei miei compagni sono cose che non dimenticherò mai. Mi gettai subito in acqua e, appena ritornato a galla, mi accorsi che mici abiti stavano prendendo fuoco in mezzo alla benzina galleggiante. Nuotavo nella benzina. Mi allontanai a gran di bracciate da quell'inferno. Infine fui preso a bordo di un battello. Una brutta avventura ha corso anche una delle navi di soccorso, la *Gaynor>, comandata dal cap. Kcnny: la piccola unità è stata squarciata dall'elica del mercantile svedese in fiamme mentre prendeva a bordo alcuni degli uomini dell'equipaggio. Per la presenza di spirito dei salvatori che hanno lavorato con l'acqua alla cintola nella sala macchine allagata, i marinai svedesi sono stati rico7idotti a riva. Il < Nebraska », spento l'incendio a bordo, 6 stato rimorchiato ad una banchina ed ancorato; ma durante la manovra un battello dei vigili del fuoco è entrato a sua volta in collisione con il mercantile svedese e si è dovuto trascinarlo in cantiere perché non affondasse. t. r. La petroliera « Empress Bay » mentre affonda nei pressi del ponte Manhattan dono l'incendio (Radiofoto)

Persone citate: Empress, Empress Bay, Haakon Andersen, William Finn