Il controllo delle nascite e la posizione della Chiesa

Il controllo delle nascite e la posizione della Chiesa Risposte ad una ietterà a "Specchio dei tempi,, Il controllo delle nascite e la posizione della Chiesa Giorni or sono, apparve msu Specchio dei tempi la gietterà di una signora che bchiedeva, a qualche persona lcompetente, notizio sul con-!. trollo delle nascite e sulla posizione della Chiesa circa questo problema. La risposta spetterebbe, da un lato, a qualche sacerdote — ma vari sacerdoti hanno già pubblicato, in merito, libri non ignòti a chi scrive — dall'altro, a qualche illustre ostetrico — ma tutti gli ostetrici illustri sono d'accordo sulle linee generali del problema — e, perciò, alla signora risponde un demografo, che, conoscendo il punto di vista della Chiesa e quello dei medici, aggiunge l'esperienza di molte altre letture in cam po sociologico. Mi devo limitare ad estendere e sviluppare una parte d'un articolo che pubblicai, più di un anno fa, su questo giornale. L'artkolo si inti o1gslgqcgcgqeaddNdmttqcnltolava appunto: « L'aumen-imte della popolazione e il con trollo delle nascite ». Oltre a spiegare quest'ultimo problema, si sosteneva, in esso, l'inutilità di campagne per il controllo delle nascite nel nostro paese, dato che la na- . talità aveva iniziato la propria diminuzione in tutta l'Italia meridionale. Colà essa continuerà, immancabilmente, a calare, proprio per imo spontaneo inizio del controllo delle nascite, in regioni nelle quali la natalità stessa ha ancora ampio margine per allinearsi a quella del Nord. Ciò premesso, passando all'argomento principale, è noto che la Chiesa cattolica e tutte le Chiese cristiane sono contrarie al controllo delle nascite, che giudicano un peccato, togliendo esso al matrimonio il suo principale fine, quello di mettere al mondo la prole. Ma, fissata questa posizione di principio, la lungimiranza con cui. la religione considera le situazioni individuali è tale da lasciare la più ampia tranquillità morale anche ai cattolici osservanti, i quali, per necessità gravi, siano costretti a non avere figli o, comunque, a non sovraccaricarsi di prole. Tuttavia, il principio delle necessità gravi non era stato chiaramente fissato ed illustrato, sicché alcuni sacerdoti potevano essere particolarmente rigidi con i loro penitenti. Quante crisi di coscienza, quanti dissensi tra coniugi, quanti problemi familiari creasse questa situazione, è ben noto. Quanto opportuno fosse chiarirla, è evidente. Non è, perciò, forse esagerato dire che uno dei più importanti discorsi dell'attuale Pontefice sia quello tenuto alle ostetriche il 29 ottobre 1951 e riportato integralmente nel n. 252 dell'Osservatore Romano in data 29-30 ottobre 1951. Con esso il Papa ha tolto da una situazione di disagio morale milioni di cattolici di oggi e di domani, impostando il problema su linee che non deflettono dalla posizione di principio, secondo cui il controllo delle nascite è un peccato, e risolvendolo, con suprema sapienza, in relazione ai più moderni dettami scientifici Sono appunto, gli ultimi progressi della scienza quelli che hanno permesso la so luzione del problema. Era ignoto, sino a pochi decenni fa, che la donna fosse feconda soltanto per un brevissimo periodo nel corso del mese. Ancora oggi, alcuni ostetrici di scarsa esperienza che confondono i casi individuali con il fenomeno di massa, sostengono la non validità della cosiddetta legge di Ogino-Knauss. Secondo essa, la possibilità di conce pimento per la donna è limi tata — come prevalentemen te. se non unanimemente la scienza ritiene — a quaran totto ore in ogni mese,- in coincidenza con il momento nel quale ha luogo l'ovulazione. Questa avviene per Za mamior parte delle donne al 14"-15" giorno dall'inizio del loro ultimo « periodo » mensile. Il verificarsi dell'ovulazione è un fatto riscontrabile, con tutta facilità, attraverso il controllo della temperatura interna mattutina, che, in tale occasione, si rialza immediatamente di tre o quattro linee, tornando successivamente all'antico li- - vello, se non si è iniziata una gravidanza. Se, invece, essa si è verificata, la temperatura rimane sul nuovo livello più elevato. Quando, nelle ricordate 48 ore, nulla sia avvenuto tra i coniugi, che possa portare ad un concepi- sèpncibtcpn mento, per tutti i rimanenti giorni del mese non c'è pro babilità alcuna che si inizi la gravidanza, . Ma va ricordato che la ovulazione ha luogo nel 14°-15° giorno per la maggioranza delle donne; ve ne sono alcune per le quali tale data può cadere in altri giorni. E' all'ignoranza di questo fatto, alla credenza cioè che si tratti di una legge valida per tutte le donne, che si deve la nascita di figli non aspettati : la legge in questione vale per la massa e non per il caso singolo; è auesto che ignorano quei medici che non ritengono valida la legge Ogino-Knauss. Nel caso singolo occorre la determinazione del preciso momento dell'ovulazione, attraverso il controllo della temperatura, ohe indicherà quando cada il periodo fécondo. Vi sono, infine, alcune donne nelle quali l'ova lazione può ripetersi anche dfrdnPssm/pqabedcgpdeteimolte volte nel corso del me¬ i i o a d i i i e se e, per esse, la gravidanza è sempre possibile. Ma, si ripete, per la massa delle donne la legge biologica ora ricordata è valida. E' sulla base di essa che il Papa ha impostato il problema, nei riguardi dei cattolici. Dopo aver osservato che, in questo argomento, la propaganda non è né giusta né conveniente e che, per ordine stabilito da Dio, lo scopo del matrimonio è quello di generare figli, il Pontefice ha rilevato che « sottrarsi sempre e deliberatamente senza un grave motivo, al suo primario dovere, sarebbe un peccare contro il senso stesso della vita' coniugale. Da quella prestazione positiva obbligatoria, possono esimere, anche per lungo tempo, anzi per l'intera durata del matrimonio, seri motivi, come quelli che si hanno non di rado nella cosiddetta " indicazione " medica, eugenica, economica e sociale. Da ciò consegue che l'osservanza dei tempi infecondi può essere lecita sotto l'aspetto morale; e, nelle condizioni menzionate, è realmente tale ». Come prima si diceva, pa re evidente che questa for mulazione del problema, dal punto di vista della morale religiosa, fatta nell'unica se de competente in materia, possa tranquillare le coscienze di tutti i cattolici osservanti; quando per essi il peso dei figli sia, per fondate ragioni economiche o per altri ancor più profondi motivi, seriamente gravoso. E' leg<re naturale che la donna sia feconda, in ogni mese, per un brevissimo periodo ciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii di tempo ; non è peccato uniformarsi ad una legge naturale, evitando la possibilità di concepimento nei due giorni di potenziale fecondità. Purché si tratti di motivi seri e fondati secondo la coscienza di chi agisce in tale modo. Dieg:> de Castro

Persone citate: Knauss

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