Ucciso a rivoltellate in un bar dalla giovane che ha abbandonata

Ucciso a rivoltellate in un bar dalla giovane che ha abbandonata Ucciso a rivoltellate in un bar dalla giovane che ha abbandonata La donna, sulla piazza, gli spara due colpi - L'uomo fugge nel caffè ma è raggiunto e freddato con altri tre proiettili - L'assassina, che era stata sedotta, si è fatta arrestare (Dal nostro corrispondente) Palermo, 24 giugno. Un uomo è stato ucciso verso mezzogiorno, in un bar sulla piazza della borgata Guadagna, con cinque colpi di pistola dalla giovane donna che aveva sedotto e abbandonato. La vittima è il trentaquattrenne Pietro Bruno? commerciante in vini, e J'omicida è la ventiseienne Vincenza Rosone, figlia di un macellaio. Il Bruno, trasportato da un'auto di passaggio al posto di pronto soccorso della Croce Rossa, vi è giunto cadavere. Il medico di turno gli ha riscontrato una ferita d'arma da fuoco all'omero sinistro oltre ad escoriazioni al ginocchio; la ferita mortale, però, sarà stata prodotta da un altro colpo di pistola, che ha raggiunto la vittima presumibilmente alla gola. Tale ferita non è però visibile ad occhio nudo e solo l'autopsia potrà determinare la causa del decesso. Da ferita alla gola, prodotta da un proiettile introdottosi dalla bocca, sembra però accertata dalla presenza di materia cerebrale e sangue coagulato nella cavità orale. Dal racconto dei numerosi testimoni oculari che per lungo tempo hanno sostato in piazza di Guadagna è stato possibile ricostruire nei mini mi particolari la tragica sce na del delitto. Vincenza Rosone, già da alcuni giorni verso mezzogiorno si era fatta vedere in giro per la piazza, a volte sostando in un bar altre volte semplicemente passeggiando: aspettava Pietro Bruno. Per molti giorni lo attese inutilmente perché l'uomo, sapendo di essere cercato, evitava di passare sempre per lo stesso luogo. La ragazza infatti aspettava una mezz'ora, poi riprendeva l'autobus e se ne andava. Stanane era vestita più elegante del solito, aveva una borsetta in mano e ogni tanto ne toccava il fondo come se volesse assicurarsi di non aver perduto qualcosa di importante. Pietro Bruno è arrivato circa un quarto d'ora dopo, come al solito a bordo della sua motoretta. Si è fermato in piazza, ha appoggiato la moto a un muro e ha attraversato la piazza, forse per recarsi al bar o dal tabaccalo. A questo punto la ragazza, che fino a quel momento era rimasta immobile sul marciapiede, si è mossa ed a lenti passi è andata incontro al Bruno. Questi, appena vis*a la donna, ha avuto un attimo di esitazione, si è fermato, si capiva benissimo che non sapeva che cosa fare: se scappare cioè o andarle Incontro. La donna , ne ha approfittato e, estratta una pistola dalla borsetta, ha sparato due colpi contro''di lui. Il Bruno si è rifugiato di corsa in un vicino bar: terrorizzato, è entrato come una furia nel locale. Lo inseguiva la ragazza che, con la pistola in pugno ed anche lei stravolta, pronunciava frasi sconnesse. L'uomo, sempre correndo, ha cercato dì nascondersi nella sala attigua al bar. La donna l'ha raggiunto e gli ha intimato di fermarsi. Il giovane si è fermato e si è girato, aprendo le braccia come se volesse supplicare, ma la ragazza, spianata la pistola contro di lui, gli ha sparato altri tre colpi a bruciapelo, facendolo crollare a terra senza vita. Dopo avere ucciso il giovane, la donna usciva calmissima dal bar e passeggiava tranquillamente sul marciapiede. Teneva ancora la pistola in mano e. rivolgendosi a due agenti clie la guardavano da una certa distanza, ancora indecisi se intervenire o meno, diceva loro: < Arrestatemi. Con questa pistola ho ucciso or ora un uomo ». La donna non ha fatto alcuna resistenza e si è lasciata arrestare, docile e rassegnata. Mezz'ora dopo, il fratello della vittima è passato di là per caso e vedendo i numerosi capannelli di gente che si scambiavano i particolari più drammatici del grave fatto di sangue, si è soffermato ad ascoltare. Fin dalle prime battute il congiunto della vittima ha avuto il sospetto che il fatto narrato l'interessasse e quando qualcuno ha pror.uhciato il nome di Pietro Bruno, si è sbiancato in faccia, stralunando gli occhi: c Hanno ucciso mio fratello », gridò, e si diresse di corsa verso il posto di pronto soccorso, I precedenti che hanno condotto al gravissimo delitto sono stati ricostruiti attraverso le dichiarazioni che la giovane assassina ha fatto poco dopo essere stata tratta in arresto. In un tempo ormai lontano tra lei e la sua vittima era nato l'amore. Poi era stata abbandonata e l'odio che era sorto in lei si è sfogato oggi, tragidelia camente, sulla Guadagna. piazza f. d.

Persone citate: Pietro Bruno, Vincenza Rosone

Luoghi citati: Palermo