Il pericolo fascista in Francia è legato ai "giovani ufficiali" di Maurice Duverger

Il pericolo fascista in Francia è legato ai "giovani ufficiali"La minaccia non viene solo dai paracadutisti Il pericolo fascista in Francia è legato ai "giovani ufficiali" Hanno scoperto in Indocina ìa tecnica modernissima della "guerra sovversiva» e ne sono entusiasti Ora cercano di applicai a vantaggio di vecchi ideali reazionari - Il loro regime sarebbe molto diverso dal fascismo del 1922 e dai colpi di Stato sudamericani, ma egualmente antidemocratico Vediamo già le linee, sommarie ma nette, di una tragedia politica nuova, di un movimento capace di sconvolgere in un futuro la vita degli Stati, come fecero i partiti nuovi inventati quarantanni fa da Mussolini e perfezionati da Hitler. E' un fenomeno che non compare nella vita civile, negli organismi politici o sindacali, ma nell'esercito. Negli anni venturi, la democrazia francese sarà minacciata dalle forze armate assai più che dai fascismi politici; e sarà una minaccia del tutto diversa sia da quella che gli ufficiali conservatori fecero pesare sulla Terza Repubblica e al tempo dell'a//oire Dreyfus, sia dai pronunciamenti di tipo sudamericano. I reparti paracadutisti resteranno il pericolo più grave per qualche tempo ancora, ma non a lungo. Forse saranno sempre il nucleo duro, lo strumento efficiente, la forza d'urto di un movimento capace di rovesciare il regime; bisogna però guardarsi dalle esagerazioni. Il mito « demoniaco » del paracadutista coltivato dalle sinistre, è assurdo quanto il mito « angelico » coltivato dalle destre. Anche in altre armi ci sono degli aspiranti squadristi; e si deve ricordare il peso dei teorici che stanno dietro gli esecutori. La parte decisiva spetta ai giovani ufficiali che han no scoperto le regole della « guerra psicologica » attraverso gli scritti di Mao Tsetung e le loro esperienze d'Indocina. La rivolta del 13 maggio in Algeria è soprattutto opera loro. Hanno di mostrato in quei giorni di aver imparato ad.impiegare le tecniche nuove: capacità di manipolare le folle, di organizzare grandiose manifestazioni, di inquadrare le masse, di costituire altre gerarchie « parallele » a quel le legali. Mancano soltanto di una loro dottrina originale: applicano gli insegna' menti di Lenin e di Mao- co me potrebbero seguire una disciplina monacale senza avere la fede. Per difetto di un'ideologia, sembrano lavorare a vuoto, Ma guai a sottovalutare la - loro azione per quel vuoto dottrinario. Anche Mussoli ni applicò la tecnica lenini sta fuori del suo contesto ideologico. Le ideologie, nel la storia, sono importanti solo a lunga scadenza; a breve termine, si può sempre trovare qualche idea d'accatto per giustificare un'organizzazione. Le parole d'ordine : « Algeria fran cese », « integrazione », « fi . ne del sistema », « Stato forte » non sono né più ricche né più povere del bagaglio intellettuale, che trentacin que anni fa consentì al mae stro di Predappio di inse diarsi in Campidoglio... II grave è che le teorie- dei giovani ufficiali francesi camminano nel senso della storia. Le guerre di tipo classico appartengono al passato. Ormai sem brano possibili soprattutto dei conflitti limitati, a tipo « sovversivo ». Insegnare al l'esercito francese la tecnica della guerra rivoluzionaria o psicologica, vuol dire mo dernizzarlo. Ma un esercito preparato per la guerra « sovversiva », è un esercito pronto per la guerra civile. Un simile esercito non può restare isolato nella nazione, lontano dalla politica, limitato alla difensiva: esso è portato ad intervenire quasi senza soste nella vita na zionale. Attualmente, l'intervento dei giovani ufficiali francesi agisce soltanto in senso conservatore ed antidemo cratico: il nemico che vogliono combattere con mezzi « psicologici » è il co munismo con tutti i suoi alleati, estendendo indefinita mente il campo degli ausi liari coscienti ed inconsci del comunismo. E' un intervento che non può assumere le formo del « pronunciamiento » classico, con un generale che marcia sull'Eliseo alla testa delle sue truppe per proclamarsi presidente della Repubblica; e nemme no le forme di un colpo di mano fascista stile 1922. La democrazia francese è minacciata da un pericolo, che è tipico delle società altamente industrializzate e degli eserciti più moderni. Inutile tentar di difendere la democrazia cercando di impedire la preparazione dell'esercito in vista della guerra « sovversiva ». E' molto improbabile uiucefcgundldigthtufstaldgstflsche scoppi in Francia unaj• . -s-^insurrezione comunista aiu tata dall' Urss : il rischio, anche per Mosca, sarebbe troppo grande. Ma i giovani ufficiali non si chiedono se il paese sia minacciato' da un simile pericolo: la tecnica della guerra psicologica e rivoluzionaria esercita un fascino troppo grande, ha conquistato i quadri migliori, ha già provocato una profonda trasformazione. Come può difendersi, dunque, la Repubblica? Solo continuando sino in fondo il gioco che le è proprio, il gioco della democrazia, il gioco dell'educazione politica. I giovani ufficiali che hanno studiato Mao Tsetung, vogliono servirsi di una tecnica modernissima a favore di idee sommarie, sorpassate, fuori del nostro tempo. Non hanno ricevuto alcuna formazione politica, la nazione li aveva abbandonati a se stessi. Occorre giovarsi di un elemento positivo — il fatto che le nuove teorie abbiano cominciato a « reintegrare » l'esercito nella nazione — e trasformare al più presto i mi litari in cittadini pienamente coscienti. Gli ufficiali che hanno studiato e talvolta superato i sistemi di Mao, sono in grado di capire la evoluzione del mondo moderno in tutta la complessi tà dei suoi fattori economi ci, politici c sociali. Comprensione tanto più facile, in quanto essi non proven gono ormai, se non in mini ma parte, dall'aristocrazia e dall'alta borghesia: diversamente da mezzo secolo fa, sono reclutati in proporzione sempre maggiore dalle classi popolari. In questa cruna fase, stanno applicando le teorie della guerra rivoluzionaria per difendere l'ordine sociale esistente, la struttura capitalistica, le idee conservatrici; se ne servono, insomma, in funzione neo-fascista. Ma è possibile che, in un secondo momento, essi se ne giovino Der proteggere (o addirittura per aiutare) i progressi del paese lungo quella « strada occidentale minimi iiiiiiiiiiiiiiMiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiii min yrtlsgtcgpmspezaetld yerso il socialismo », che rappresenta l'evoluzione naturale della democrazia nelle società industriali. Non si deve escludere che un giorno l'esercito possa intervenire nella politica francese con un indirizzo « progressivo ». Purtroppo sono speranze per un lontano futuro. La minaccia militare che pesa sulla Repubblica è seria soprattutto a breve scadenza ed ha un orientamento reazionario. Resterà grave fino a quando la crisi in Algeria e lo smarrimento nella metropoli lasceranno sussistere le condizioni per la vittoria del 'fascismo. Maurice Duverger Copyright de « Le Monde » e per l'Italia de « La Stampa » (iiiniiiiiiininiiiinininniiiiiiiiiiiiiiiiMiiiniiiii

Persone citate: Dreyfus, Hitler, Lenin, Mao, Mussolini

Luoghi citati: Algeria, Francia, Indocina, Italia, Mosca, Predappio, Urss