Muore un pilota a Le Mans in un raccapricciante incidente

Muore un pilota a Le Mans in un raccapricciante incidente Muore un pilota a Le Mans in un raccapricciante incidente È il francese Brousselle padre di due figli - La sua macchina, una Jaguar, esplode in seguito ad una collisione e un pezzo di lamiera dell'auto decapita il pilota - Ferito un agente di polizia - Altri gravi incidenti - Il pubblico chiede la sospensione della corsa' (Nostro servizio particolare) Le Mans, 21 giugno. Alle 16 precise, dopo la rituale quanto spettacolare cerimonia preliminare che si integra nella partenza — la volata dei 55 piloti che raggiungono correndo la loro rispettiva macchina — la prova delle « 24 Ore » di Le Mans ha avuto un inizio folgorante. I primi giri, le prime ore potremmo dire, sono percorsi' a velocità Infernale e gli abbozzi dei primi duelli fra i grandi campioni, che sono al volante della Aston Martin e della Ferrari, lasciano prevedere quanto serrata sarà la lotta fra le grosse cilindrate (3000 cmc.) Favorito dall'ubicazione del suo « stand » di rifornimento, situato fra i primi della dirittura di partenza, 6 Stinling Moss, il « zi. 1 » della Aston Martin, che per primo e sfrecciato davanti alle tribune; il mossiere ancora non aveva avuto neppure il tempo di riporre la bandiera. La Ferrari di Hawlhorn lo tallona e per molti giri assisteremo a un prestigioso carosello nel quale la verde Aston Martin e le rosse Ferrari si seguono a qualche secondo l'una dall'altra. Il preludio di una sinfonia che si annuncia maestosa, ma la cui cadenza non è sopportata dalle Jaguar. Nello srazio di 150 Km. due delle tre vetture inglesi sono messe fuori corsa da guasti meccanici e sola resta in pista la « n. 8 », quella pilotata da Hamilton-Burb. Il po' di sole che aveva fino ad ora allietato è reso meno duro il compito dei piloti è scomparso. Un uragano di rara violenza è improvvisamente scoppiato nel cielo di Le Mans. La corsa da interessante diventa da questo momento estremamente drammatica, perche pericolosa. Il microfono intanto annuncia il ritiro della AFton Martin « n. 2»: quella di Stlrling Mass, che forse ha troppo presunto nelle sue possibilità. Gli incidenti poi si susseguono. Nella foschia provocata dalla pioggia i piloti di tre macchine, una Jaguar, una Lotus e una Pauhard si urtano nella curva di Ornage ed escono di strada. Due dei piloti, Charles (Jaguar) ed Hechard (Lotus) sono rimasti feriti nello scori tro, ma le loro condizioni non de stano preoccupazioni. Qualche gi ro di calma e poi l'annuncio di un nuovo incidente. E' la Ferrari (non ufficiale) di Gomez, che esce di strada e sfonda la capanna ove ai riparava un ufficiale di gara preposto a quel punto della corsa, fe rendolo assai seriamente. Il pilota, invece, è rimasto illeso. Qualche minuto dopo un'altra Ferrari (pure ufficiosa), sbanda proprio di fronte alla tribuna della stampa e dopo una impressionante giravolta si schianta nel fosso laterale di protezione. Il pilota esce miracolosamente illeso da questo spettacolare incidente. La classifica per ora è immutata. Le due Ferrari pilotate da Gendebien e Von Strips continuano ad essere al comando, seguite un giro dalla Aston-Martin di Trintignant e dalla Jaguar di Hamilton. Un altro gravissimo incidente è avvenuto a poche centinaia di metri dalle tribune del pubblico. All'uscita della curva detta Dunlop, una Ferrari pilotata dall'americano Kessler e la Jaguar guidata dal francese Mary sono entrate in collisione dopo un pauroso sbandamento. In qualche minuto le due macchine più non erano che uno sfavillante rogo che tragicamente spiccava nell'oscurità della notte. Poco più tardi venivano resi noti i primi particolari del grave incidente malgrado l'assurdo riserbo degli organizzatori. Il pilota Mary è deceduto. La Jaguar ch'egli pilotava, dopo la collisione e lo sbandamento è esplosa e il corpo del pilota è andato a sfracellarsi contro il parapetto destro della strada: un pezzo di lamiera dell'auto lo ha addirittura decapitato. I rottami della macchina, proiettati fra la folla, hanno provocato diversi feriti, fra i quali un agente di polizia del servizio d'ordine, che i medici disperano dì salvare. Il pilota deceduto, che correva sotto lo pseudonimo di Mary, si chiamava in effetti Luigi Brousselle; aveva 32 anni, era sposato e padre di due figli. Un altro incidente si è ancora verificato: un pilota 6 stato proiettato da una vettura e un'altra auto gli è passata sopra. Il pubblico urla e chiede la sospensione della corsa. Nelia notte la corsa ha assunto una fisionomia altamente drammatica. I numerosi incidenti hanno innervosito la folla,' ed è in un clima da corrida che i piloti continuano a fare prodigi di virtuosismi al fine di mantenere la strada anche nel più difficili passaggi. La pioggia continua a cadere a dirotto. Ma è la corsa che, in definitiva, detta l'inesorabile legge, e lo spirito agonistico | prevale malgrado tutti i rischi. L'emozione suscitata dal precedente e luttuoso incidente non si è ancora smorzata che press'a poco nello stesso punto, alla curva « Dunlop », altre due vetture, una Lotus pilotata dall'inglese Chamberlain e la Ferrari del francese Picard, simultaneamente esiono di strada e vanno a schientarsi contro il parapetto sinistro della pista. Un immenso clamore si leva Tlalla folla che reclama una neutralizzazione della corsa. I rottami delle due vetture sono stati, infatti, proiettati nel bel mezzo della strada e costituiscono un serio pericolo per gli altri concorrenti. Fortunatamente 1 due piloti escono dall'incidente solamente feriti e possono essere trasportati immediatamente alla vicina infermeria del circuito. Gli altoparlanti, intanto, fra una canzonetta alla moda e un annuncio pubblicitario informano ehe l'Alfa Romeo del francese Hebert si è capovolta nella curva di Mulsanne. Il pilota, però, si è ferito solo leggermente. La stessa sorte subisce poco dopo la Porsche di Colas, ma il pilota esce indenne. E' questa la ventiduesima macchina costretta al ritiro, mentre le Ferrari e le Aston Martin che restano in corsa continuano a rimanere al comando, inseguite dalla Jaguar cn. 8» di Hamllton-Buob, l'unica che sia rimasta in gara della grande casa inglese. m. b

Persone citate: Aston, Chamberlain, Gomez, Hebert, Kessler, Mass, Moss, Picard, Trintignant