Il giorno di nozze di Sandra Torlonia nel drammatico racconto dell'unica amica

Il giorno di nozze di Sandra Torlonia nel drammatico racconto dell'unica amica Dovette ripetere tre volte il "sì„ nere He l'udissero £ testiamomi Il giorno di nozze di Sandra Torlonia nel drammatico racconto dell'unica amica Pianse fino al mattino con un mazzo di gardenie in mano - Durante la modesta cerimònia trasaliva ad ogni rumore temendo che entrasse in chiesa il padre - "Nessuno potrà dividermi da Clemente,, - Gran mestizia in casa del principe affranto, ma la madre indica già la via della riconciliazione - La famiglia anticiperà la partenza per la villeggiatura (Nostro servizio particolare) Roma, 21 giugno. Quante e quali siano state le emozioni che agitarono il cuore di Sandra Torlonia nella notte e al mattino di venerdì, cioè nelle ore che trascorsero lentissime dal momento in cui scappò dal palazzo degli avi al momento in cui ebbe termine la cerimonia del matrimonio nella chiesetta settecentesca di San NicolinOj lo ha raccontato nei più ?ninuti particolari l'attrice Bianca Maria Fusari; è costei l'amica che accolse nella sua casa la principessina Sandra e la confortò. E' un racconto-al quale non aggiungiamo né togliamo una virgola, talmente è preciso, diretto, drammatico. Ha detto la signora Bianca Maria Fusari: < Sandrà arrivò a casa mia, in via Federico Sesi 9S, alle due del mattino in compagnia del fidanzato. Era emozionatissima. « Aveva appena messo piede nell'appartamento, allorché scoppiò a piangere dicendo: < Sono felice, felice. Perché non ho la mamma vicinat >. < Si se¬ dette sul divano e volle che le stessi accanto, <Non aprire la porta per nessun motivo >, mi disse, « ho paura che venga papài. Ogni tanto baciava un mazzolino di gardenie regalatole dal fidanzato e si lamentava, tra le lacrime: <perché devo sposarmi così t ». Piti tardi si lavò 1 capelli e fece un bagno, usando del profumo che aveva con sé. < Alle quattro mia zia ed io la obbligammo a stendersi sul mio letto. Recitò una preghiera davanti a una immagine della Vergine, quindi indossò una mia vestaglia di raso celeste, che le stava larghissima, e si coricò. Alle 5,30, quando andai a svegliarla la trovai seduta sul letto, con le gardenie in mano. « L'aiutammo a indossare l'abito bianco. Era molto emozionata e pallidissima. Tremava come una foglia. Ha bevuto un tè al limone, non ha voluto mangiare nulla perché doveva comunicarsi. Alle 6,30 è giunto il fidanzato che è andato via subito dopo per attenderla in chiesa con i testimoni. Sandra ha lasciato il mio appartamento alle 6£0 e, in macchina, l'ho condotta in chiesa. <Alla cerimonia hanno assistito mia zia Noemi Monticelli, che dirige l'atelier Fontana, una assistente della sartoria e % testimoni. Durante la celebrazione della Messa, Sandra era nervosa e si voltava verso l'ingresso ad ogni rumore: temeva che il padre potesse giungere da un momento all'altro. « Anche Clemente Lequio doveva avere la stessa preoccupazione perché si voltava di frequente. Sandra dovette ripetere il "sì" tre volte perché lo pronunciò così sommessamente che non lo sentirono nemmeno i testimoni. « Dopo la cerimonia mia zia ha scattato due fotografie nel cortile della chiesa e quindi siamo tornati a casa. Sandra sembrava più distesa e abbracciandomi ha esclamato: "Adesso venga mio padre, mia madre, venga chi vuole. Ormai nessuno potrà dividermi da Clemente". « Ha indossato un abito da mattino a righe blu grigie, si è tnessa un fazzoletto blu in testa e tutti siamo usciti, diretti da "Latour" per il rinfresco: una torta nuziale, tè, cioccolato e champagne. Tutto si è svolto rapidamente in una saletta riservata tra lo stupore dei camerieri che avevano capito di assistere a qualcosa di clandestino. Dopo il brindisi Sandra e Clemente si sono baciati con molto trasporto. € La partenza per il viaggio di nozze è avvenuta davanti al portone di casa mia. Prima di salire in macchina, Sandra mi ha dato una gardenia dicendo: "Mettila vicino alla Madonnina, ti porterà bene" ». Fin qui il racconto di Bianca Maria Fusari. Intanto, mentre gli sposi clandestini stavano dirigendosi verso l'alto Adriatico, la notizia delle nozze scoppiava col fragore sinistro di uh tuono nel massiccio e scuro palazzo di via Bocca di leone. Il portone veniva chiuso per tenere alla larga i curiosi e gli importuni. Don Alessandro, i figli, i legali, qualche vecchio servitore si raccoglievano mestamente come se un annuncio di morte fosse arrivato in quella casa. Da un punto di vista uma¬ nmA\ no, si può anche capire come mai di questo matrimonio Don Alessandro Torlonia principe di CìrAtella Cesi e dei duchi di Poli e Guadagnalo, abbia fatto poco meno di una tragedia. Sandra era la sua primogenita, la sua figlia prediletta, e per lei aveva vagheggiato un marito illustre, possibilmente un sovrano. Quattro anni fa, quando Sandra compi il diciottesimo anno, don Alessandro invitò negli splendidi salotti della sua ma\gione mezzo almanacco di Gotha; c'erano ex-regine, altezze reali; principi, duchi, ed erano venuti a Roma per conoscere x la debuttante » dalla Spagna, dalla Francia, dal- l'Inghilterra, dall'Austria. Fu in quell'occasione che Sandra indossò il primo abito da sera scollato, ed era l'unico bianco nti.il grande folla di dame e damigelle. Era stata una trovata del padre; egli aveva infatti pregato le invitate a non vestire abiti neri perché danno malinconia e neppure bianchi in modo che sua figlia facesse spicco nella folla. Bisogna anche tener presente che Don Alessandro, la moglie, i figli, i parenti più prossimi,, formavano una specie di clan patriarcale. Il principe non ha ancora 50 anni, è alto due metri, robusto, espansivo, e amava divertirsi talora chiassosamente insieme con i figli come se fosse un loro coeta nco, un compagno. Siccome è uno dei pochi principi romani che anco'a posseggono una scuderia propria, certe mattine lo si incontrava alla testa di un singola-re corteo per via Condotti: pi ecedeva di qualche passo i figli, gli stallieri e cavalli pei la cavalcata mattutina a Villa Borghese. All'inizio dell'estate il piccolo clan di principi e principini si trasferiva a Oitia € Don Alessandro gareggiava con i figli mi nuo- tare e nel correre sulla spiaggia. Parlanao in romanesco, attaccava discorso con i vicini occasionaci. 1 E' dunque nel forte attaccamento del padre per i figli e nelle sue ambizioni per Sandrina che dobbiamo cercare i motivi più intimi dei contrasti sorti in seguito all'annuncio del martimonto. Sebbene i Torlonia non stono una famiglia di antica nobiltà (il primo Torlonia venne dalla Francia a Roma all'inizio dell'800, ed era un venditore di panni), costituiscono oggi una casata illustre per le immense ricchezze e per le parentele che si sono acquistati sposando nelle famiglie più antiche e nobili d'Europa. Quale fosse il prestigio della famiglia, servì tra l'altro a dimostrarlo il matrimonio che lo stesso Don Alessandro fece nel 1035 con l'Infanta di Spagna: alle cerimonie e ai ricevimenti che si tennero in quell'occasione parteciparono quasi tutti i principi di Casa Savoia, compresi Umberto e Maria José, e poi l'aristocrazia romana al completo, i vari rami dei Borboni, principi regnanti. A quel suo fastosissimo matrimonio Don Alessandro sarà riandato certamente molte volte con la memoria in questi aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiittiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii e e : i e l à i suoi agitati giorni. Il suo cuore di padre e di principe avrebbe desiderato qtialche cosa di simile pei la sua figlia prediletta. E pare che non ancora si sia rassegnato all'impennata della stia Sandrijia. Saprà perdonare l'amara delusione t Solo il tempo potrà dirlo. Sta~ mane, in ogni modo, è uscito di casa molto presto e ha dato l'ordine di tenere aperto il portone; alla fin fine in quella casa non c'è un morto. Pare anche che abbia deciso di anticipare la partenza di tutta la famiglia per la villeggiatura. Dove? In un posto tranquillo, probabilmente nell'isola d'Elba. La stessa sua casa gli è venuta in uggia. Non riesce a darsi pace. I suoi occhi cercano Sandrina, e sospira col cuore grosso. Come nei giorni scorsi, continua a stargli accanto premurosamente la moglie Beatrice di Borbone. Questa signora, ch'è tra l'altro la prozia di Elisabetta e di Margaret d'Inghilterra, ha, un temperamento molto dolce, l'animo aperto alla comprensione. Trepidamente cerca di lenire le ferite nel cuore del marito e aprire così la via alla riconciliazione. n. a. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiii Il principe Alessandro Torlonia (Telefoto) l d'